Oggi Giampaolo Zanni, segretario generale della Cgil di Vicenza, e Morgan Prebianca, delegato Fiom di Vicenza, hanno incontrato la stampa presso il presidio dei lavoratori della Lovato Gas in strada di Casale a Vicenza per un aggiornamento sulla situazione della vertenza legata alla chiusura repentina da parte del Landi Renzo Group di Reggio Emilia della fabbrica, che dà lavoro a 90 dipendenti e 20 interinali e le cui produzioni saranno trasferite in Polonia, India e Iran, e sulle azioni poste in essere da Rsu, Fiom e Cgil su vari piani. Nel corso dell'incontro, su cui pubblicheremo una video intervista, Zanni ha ricordato la successione dei fatti decisi dall'azienda senza interlocuzione con il sindacato e ha espresso le sue preoccupazioni.
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Dopo il sindaco Achille Variati, che venerdì si è recato nella sede della Lovato Gas, anche gli assessori alle risorse economiche e alle politiche del lavoro Michela Cavalieri e alla semplificazione e innovazione Filippo Zanetti questa mattina hanno incontrato a Palazzo Trissino quattro rappresentanti dei dipendenti della fabbrica che rischia il trasferimento della produzione, accompagnati dal segretario generale della Fiom Cgil di Vicenza, Maurizio Ferron.
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C'è stata oggi, 22 settembre, una isita del sindaco di Vicenza Achille Variati al presidio della Lovato Gas in strada di Casale dove prosegue l'agitazione dei 90 dipendenti per la decisione del Landi RenzoGroup di Reggio Emilia, proprietario dell'azienda, che vorrebbe chiudere il sito produttivo vicentino nonostante la sua gestione sia economicamente positiva. Dopo aver sentito Variati, che dopo le maestranze vuol "confrontare" le loro istanze (il sindaco parla di "storie e speranze" tradite dimenticando forse le più prosaiche esigenze economiche delle loro famiglie, ndr) con quelle della proprietà , che ha, comunque, richiamato a decidere non solo sulla base di motivazioni di Borsa ma anche tenendo conto della responsabilità sociale, ascoltiamo anche cosa ha detto Giampaolo Zanni, segretario della Cgil di Vicenza.
Con la presente nota l'assessore regionale al lavoro, Elena Donazzan, dichiara di seguire in queste ore le vicissitudini legate alle proteste dei dipendenti della Lovato Gas, a seguito della comunicazione del Gruppo Landi di voler chiudere il sito produttivo berico, evenienza che provocherebbe presumibili ricadute in ambito occupazionale. L'assessore Donazzan afferma inoltre di essere in attesa, da parte delle rappresentanze dei lavoratori della Lovato Gas, delle documentazioni esplicative sulla vicenda, utili e necessarie a poter convocare, già nella prossima settima, un incontro ufficiale nella sede della Regione del Veneto.
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Anche i consiglieri comunali del Partito DemocraticoStefano Dal Pra Caputo, Giacomo Possamai ed Ennio Tosetto insieme a quelli della Lista VariatiSandro Pupillo, Tommaso Ruggeri intervengono sull'annunciata chiusura della Lovato Gas con questa nota ufficiale interrogando anche il sindaco sulle modalità di intervento che intende adottare a favore dei lavoratori: "In questi giorni è apparsa a più riprese la notizia della possibile chiusura dell'azienda vicentina Lovato Gas, che fa parte del gruppo Renzo Landi di Reggio Emilia."Â
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La segreteria provinciale di Vicenza del Partito della Rifondazione Comunista, presieduta da Roberto Fogagnoli, in una nota ufficiale afferma: "Il sito Internet della Lovato Gas di strada Comunale di Casale a Vicenza, cita: voglio che renda sicura la mia famiglia, voglio che sia affidabile, voglio che mi porti ovunque senza pensieri, voglio affidabilità e innovazione made in Italy. La Lovato Gas nata nel 1958, ha 60 anni di storia tutta in crescita ed è ancora in piena attività , per questo non si comprende la chiusura. Un'azienda di tipo famigliare che viene acquisita nel 2008, in piena logica di capitalizzazione, dal Gruppo Landi Renzo di Cavriago (RE), il quale gruppo costituisce nel 2008, una società controllata in Iran."
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L'on. Daniela Sbrollini (PD) ha presentato un'interrogazione parlamentare al Ministero dello sviluppo economico, in particolare al viceministro Teresa Bellanova, in relazione alla preannunciata chiusura della Lovato Gas di Casale a Vicenza, che occupa 110 persone a tempo pieno. La direzione aziendale ha infatti in programma la delocalizzazione delle attività verso Polonia e Iran, nonostante abbia chiuso il suo bilancio 2016 con un utile di 1,2 milioni di euro pur prestando al gruppo che la detiene oltre 3 milioni di euro.
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Il "martellamento" costante e continuato del pensiero unico, che ognuno di noi subisce, porta a quell'idea dominante che ci convince che, per essere "realizzati" bisogna guadagnare sempre di più a scapito di qualunque altra cosa. La priorità , anzi, l'unica priorità è la ricchezza personale e privata, un egoismo diffuso di fronte alla quale qualsiasi solidarietà sparisce. Ci siamo convinti, noi ma non i 90 dipendenti dela Lovato ad esempio, che la delocalizzazione (specialmente quando colpisce "gli altri") sia qualcosa di inevitabile. Siamo ormai sicuri che, per competere, bisogna abbattere i costi di produzione. Il che significa sostanzialmente contenere le retribuzioni e quei costi "accessori", come quelli relativi alla sicurezza nei luoghi di lavoro, spesso considerati esagerati o inutili.
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Mentre Confindustria afferma che è stato "recuperato un milione di posti di lavoro" e ISTAT ci fornisce dati rassicuranti in tal senso (dati che se venissero analizzati, racconterebbero di una disoccupazione stabile se non in aumento e di un'occupazione ad altissimo livello di precarietà , composta da lavoratori mal retribuiti e sempre più anziani), la realtà appare molto differente. Una realtà fatta di crisi aziendali diffuse in tutto il territorio nazionale e in ogni settore. È di questi giorni la drammatica situazione che vivono gli addetti della Lovato Gas spa di Vicenza. Il gruppo Renzo Landi, proprietario della Lovato Gas, ha annunciato che lo stabilimento verrà chiuso e che 90 dipendenti e una ventina di lavoratori interinali perderanno il posto di lavoro.
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La notizia del piano di dismissione del settore produttivo dello stabilimento Lovato Gas di Vicenza, comunicata dal Gruppo Landi Renzo SpA nei giorni scorsi, ha lasciato colpito anche Otello Dalla Rosa, da anni manager d'azienda e conoscitore del sistema produttivo vicentino. "Queste notizie lasciano non solo l'amaro in bocca - spiega Dalla Rosa - ma denotano come troppo spesso il valore sociale di un'impresa sia sottovalutato. La vita di uno stabilimento non è fatta solo di guadagni e di perdite, ma anche di persone e famiglie che meritano tutta l'attenzione possibile. Anche perchè sono soprattutto le persone il maggior valore delle aziende."Continua a leggere