Questioni del lavoro 2: l'occupazione. Lovato va bene ma lascia a casa 90 lavoratori per delocalizzare: il conflitto tra capitale e lavoro
Domenica 17 Settembre 2017 alle 22:53 | 0 commenti
Mentre Confindustria afferma che è stato "recuperato un milione di posti di lavoro" e ISTAT ci fornisce dati rassicuranti in tal senso (dati che se venissero analizzati, racconterebbero di una disoccupazione stabile se non in aumento e di un'occupazione ad altissimo livello di precarietà , composta da lavoratori mal retribuiti e sempre più anziani), la realtà appare molto differente. Una realtà fatta di crisi aziendali diffuse in tutto il territorio nazionale e in ogni settore. È di questi giorni la drammatica situazione che vivono gli addetti della Lovato Gas spa di Vicenza. Il gruppo Renzo Landi, proprietario della Lovato Gas, ha annunciato che lo stabilimento verrà chiuso e che 90 dipendenti e una ventina di lavoratori interinali perderanno il posto di lavoro.
La storica fabbrica vicentina chiuderà i battenti perché "lorpadroni" hanno valutato che sia loro più conveniente (cioè che guadagneranno di più) spostare la produzione in paesi che garantiscono costi di produzione minori (dovuti sostanzialmente a retribuzioni più basse e alla possibilità di sfruttare maggiormente forza lavoro e ambiente). Il risultato della decisione di chiudere la Lovato Gas di Vicenza e di delocalizzare la produzione in Polonia, India e Iran è sempre lo stesso: "esportare sfruttamento e importare disoccupazione".
Nella vicenda della Lovato Gas spa (così come in altre situazioni di declino industriale e lavorativo) si percepisce quello che è il vero conflitto esistente nel mondo del lavoro. È un conflitto ideologico, di classe. Il conflitto tra capitale e lavoro. Da una parte esiste il profitto personale o di un ristretto gruppo di persone "che hanno investito capitali". Il loro obiettivo è l'aumento della propria ricchezza personale. Dall'altra c'è il futuro e la sopravvivenza di chi vive del proprio lavoro.
A cura di Giorgio Langella (segretario regionale veneto PCI) e Dennis Vincent Klapwijk (responsabile lavoro FGCI nazionale)
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