“L’incontro - scrivono in una nota congiunta il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale Stefano Fracasso e la vice-capogruppo del Pd Orietta Salemi - tra il Presidente Zaia e il ministro Stefani segna un secondo passaggio simbolico lungo la strada dell’impegno veneto sull’autonomia (il primo è stato l’invito in Regione di tutti i parlamentari veneti insieme alla Presidente Casellati). Ma l’autonomia ha bisogno di azioni concrete, non solo di riti. Abbiamo già assistito negli anni a molte dichiarazioni di intenti, ma ad altrettanti passi falsi: nonostante la presenza della Lega e del centro-destra al Governo il Veneto allora era rimasto a bocca asciutta.Â
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“La Lega di Salvini - dichiara in una nota l’europarlamentare vicentina Mara Bizzotto, capogruppo della Lega al Parlamento Europeo - vola in tutta Italia e soprattutto in Veneto, sia quando corriamo da soli sia quando si corre con il centrodestra unito. La conquista al primo turno di città come Vicenza e Treviso dopo anni di mal governo della sinistra è la conferma della bontà del nostro progetto politico e della leadership di Matteo Salvini che si afferma, anche in chiave governativa, sia dentro sia fuori il centrodestra.Â
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Isabella Dotto, Responsabile della Consulta regionale per la Giustizia di Fratelli d'Italia, si appella al nuovo governo e alle forze politiche Movimento 5 Stelle e Lega, chiedendo di sospendere immediatamente l'attuazione della riforma Orlando e di sostituirla con una norma che risponda alle esigenze degli operatori di giustizia. Del resto - afferma Isabella Dotto - già l'attuale Ministro Erika Stefani ed altri autorevoli esponenti della maggioranza avevano assunto precisi impegni in tal senso, compreso quello di cancellare e riscrivere integralmente la riforma sulla magistratura onoraria.
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Questa mattina, martedì 5 giugno, presso il Caffè Garibaldi di Piazza dei Signori, si è tenuta una conferenza organizzata dalla Lega per ribadire il proprio sostegno al candidato di centro destra Francesco Rucco. Presente anche l'atteso presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Già alla terza apparizione in poco tempo in terre vicentine, il governatore ha voluto essere presente anche quest'oggi per sostenere quello che secondo lui sarà il "sicuro prossimo sindaco". L'incontro, avvenuto sotto un solo che scaldava non poco la piazza, è stato condotto dal segretario di Lega Vicenza Matteo Celebron.
E così la TAVTAC, uno dei progetti controversi, per Matteo Salvini, si deve fare. E' solo il primo degli scontri che si aprono tra le due forze che si definiscono "non alleate", ma socie di un contratto stilato davanti al popolo italiano - notaio per ora disposto a plurime violazioni. Ma poi, qualcuno comincerà a parlargli chiaro, comincerà , oltre la cortina dei termini nuovi e imbroglioni, a chiamare le cose col proprio nome.
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Il suo arrivo era previsto verso le ore 18. E proprio in quel momento del pomeriggio di sabato 2 giugno su Vicenza hanno cominciato ad addensarsi nuvoloni neri e vento forte. La pioggia però non è arrivata, graziando la prima uscita da ministro dell'Interno del leader della Lega Matteo Salvini che è arrivato puntuale in piazza delle Poste (o per essere precisi Garibaldi) tra una folla che ha sfidato il maltempo per ascoltare il suo comizio a favore del candidato sindaco Francesco Rucco, al suo fianco insieme al governatore del Veneto Luca Zaia.
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Francesco Rucco, prima dell'appoggio della coalizione allargata di centro destra, aveva mostrato una originalità e una determinazione che non solo aveva colpito gli osservatori indipendenti ma aveva anche preoccupato l'avversario principe, Otello dalla Rosa, colpito, dopo la sua vittoria alle primarie di centro sinistra, da una strana sindrome da "paralisi" di fronte a proposte innovative che, per essere veramente tali, non possono prescindere da una analisi critica del passato, sia pure nominalmente dominato dalla stessa parte politica.
Abbiamo assistito in questi ultimi tre mesi a una tragica farsa nella quale le "difficoltà " e le "manovre" affrontate per costituire un governo hanno dell'incredibile. Dopo una campagna elettorale che ha visto ognuno contro chiunque con toni a dir poco accesi che facilmente hanno superato la soglia dell'insulto, era difficile prevedere quello che abbiamo vissuto. C'è stata l'esaltazione della famigerata "politica dei due forni" secondo la quale si possono fare accordi di governo con chiunque, indifferentemente dalle posizioni dell'interlocutore del momento antitetiche alle proprie. Ma questa capacità , ci hanno detto, è una caratteristica della politica. Sarà .
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