Camera unanime su revisione di Basilea 2
Giovedi 28 Gennaio 2010 alle 01:00Manuela Lanzarin, Lega Nord Â
Revisione del Trattato di ‘Basilea 2': un aiuto per le piccole e medie imprese
La Camera dei Deputati su iniziativa della Lega Nord ha votato a pressoché unanimità (476 i voti favorevoli sui 477 votanti) la mozione che dà mandato all'Esecutivo di ridiscutere in sede europea e con interventi immediati la revisione dei criteri del Trattato di ‘Basilea 2'.
Alcuni dati. Da un documento presentato da Confindustria in Commissione attività produttive della Camera è emerso che nei primi sette mesi del 2009 il credito da parte delle banche europee è calato di 33 miliardi di euro e di ben 10 punti è sceso il tasso di crescita dei prestiti alle piccole e medie imprese in Italia. Questo a fronte di un calo del 20% della produzione rispetto allo stesso periodo del 2008 (gennaio-settembre). Incoraggiante è comunque il dato dell'inversione della tendenza che nel terzo trimestre 2009 segna un +4% rispetto ai tre mesi precedenti. Numeri questi che hanno colpito fortemente le piccole e medie imprese motore principale dell'economia nazionale.
I criteri imposti dal tanto discusso trattato di Basilea 2 impongono alle banche l'accantonamento di maggiori liquidità dove secondo i calcoli di sistema di rating le stesse siano esposte verso i creditori con un alto tasso di rischio. E proprio le piccole e medie imprese per loro natura sono considerate le più rischiose e per questo con un rating molto basso che comporta tassi di interesse molto alti. Queste imprese rispetto ai grandi gruppi risultano così fortemente penalizzate nell'accesso al credito. Valutazione sul sistema qualitativo, la storicità o affidabilità dell'impresa sono criteri non tenuti in considerazione.
La Lega Nord nel suo intervento in aula ha sottolineato come l'Italia forte di essere l'attuale secondo sistema produttivo in Europa, è stata in grado di salvare la propria economia dalla crisi che ha colpito più fortemente altri paesi perché questa si basa su sistemi produttivi fatti di persone e non di capitali finanziari. Per questo la sospensione del Trattato di Basilea 2 ovvero l'accesso al credito tramite meccanismi meccanicistici, darebbe fornire maggior respiro alle piccole e medie imprese.
«La Lega Nord - spiega l'on. Manuela Lanzarin - si è sempre battuta contro questo sistema fatto di grandi aggregazioni bancarie o di grandi gruppi industriali che di fatto non hanno dato servizio alle piccole imprese allontanandosi così dalle esigenze del territorio e dal suo sistema produttivo. La direzione che ha sempre impresso la Lega è stata quella di essere vicina alla gente, ascoltando gli imprenditori che non si sono fatti attrarre da sistemi di credito troppo facili creati su castelli finanziari ma un'economia fatta di prodotto e presone.
In un periodo di grande difficoltà dove anche l'accesso al sistema creditizio bancario in molti casi è assai difficoltoso, l'allentamento dei lacci permetterebbe alle piccole e medie imprese un maggior afflusso di capitali. Un intervento che soprattutto nel nostro sistema economico bancario composto da una maglia di micro e piccole imprese consentirebbe in moti casi la sopravvivenza di queste.»
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Aumento furti nel Vicentino
Mercoledi 27 Gennaio 2010 alle 20:10
«Lotta senza quartiere alla delinquenza»
«Basta con i falsi pudori e con le scuse»
«L'ondata di furti nel Vicentino conferma la necessità di una svolta durissima nei confronti della malavita locale e importata». A margine della seduta del Consiglio regionale, il Presidente del gruppo consiliare leghista in Regione, il vicentino Roberto Ciambetti, ha sottolineato che «il benessere è una condizione particolare: non c'è benessere se le nostre case non sono sicure, se ladri razziano persino armi o se sbandati senza fissa dimora possono violentare una bambina di 13 anni. La tensione nella cittadinanza sta salendo soprattutto a causa della consistente presenza sul territorio di stranieri che non hanno lavoro nè reddito», ha proseguito l'esponente del Carroccio.
«La strada è una sola: - ha concluso Ciambetti - una ferrea opera di prevenzione e una lotta senza quartiere, senza falsi pudori, per contribuire a soddisfare la domanda di sicurezza della nostra società . Ad essere vittime della delinquenza, spesso, sono cittadini non particolarmente abbienti o facoltosi, per i quali il danno subito risulta devastante. Le forze dell'ordine faranno del loro meglio per affrontare il problema».
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No al Governatore della Lega in Veneto
Martedi 26 Gennaio 2010 alle 22:51Psi Vicenza  Â
La sfida elettorale per il Governo della regione Veneto, è una sfida che va ben oltre il significato amministrativo.
Diffidenza, paura del diverso, dello straniero, dell'immigrato sono tragiche esperienze che molti veneti, italiani hanno subito sulla propria pelle. Diffidenza, paura del diverso, dell'immigrato sono i sentimenti che stanno alla base del consenso che ha finora accompagnato i successi elettorali della Lega.
La vittoria della Lega aprirebbe per il Veneto un periodo di arretratezza culturale prima che politica ed economica.
I Socialisti veneti non possono permettere che ciò avvenga senza spendere tutte le proprie residue forze per impedire che ciò accada.
L'Esecutivo del PSI vicentino è convocato per giovedì 28 gennaio 2010, alle 20,30, presso il centro culturale "C.Colombo" del Villaggio del Sole.
OdG: elezioni regionali; tesseramento; varie.
Luca Fantò
Segretario provinciale PSI Vicenza
Oggi: Sunia su vendita case ATER è con Lega
Lunedi 25 Gennaio 2010 alle 00:38Sunia   Â
Oggi lunedì 25 gennaio 2010, è convocata alle ore 12 nella sede del SUNIA provinciale in contrà Santa Corona (davanti al Tribunale) una conferenza stampa del segretario generale del Sindacato inquilini vicentino, Fulvio Rebesani, sulla questione della vendita degli alloggi ATER del Veneto, alla luce delle ultime prese di posizione della Lega Nord in Consiglio regionale.
Partito quest'ultimo contrario all'iniziativa proposta da importanti esponenti politici del PDL e attuata con legge regionale che porterebbe gli ex Iacp a fare cassa.
Le risorse raccolte secondo la proposta di legge, andrebbero reinvestite per la costruzione di nuove abitazioni.
Ma l'iniziativa secondo il SUNIA (e ora anche della Lega Nord!) non è stata organizzata bene ed il rischio è che le vendite portino ad un aggravamento delle cose!
Inoltre è da ricordare che all'inizio di questo fine settimana il Governo ha prorogato gli sfratti di altri sei mesi. Una iniziativa più volte auspicata dal segretario Rebesani e da tutti i dirigenti del SUNIA.
SUNIA - Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari e Proprietari di Prima Casa
Federazione provinciale di Vicenza
Contrà Santa Corona, 27
36100 Vicenza
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I delinquenti sono altri, non le camicie verdi
Domenica 24 Gennaio 2010 alle 17:27
Ciambetti (Lega): "I delinquenti veri sono ben altri, altro che le camice verdi e non è un caso se l'ex camicia verde Maroni oggi sta guidando lo stato nella lotta alle mafie"
"Camice verdi a giudizio? Colpisce la tempestività della macchina della Giustizia, che solo oggi, proprio quando sono in vista le elezioni regionali dove candidato forte in Veneto sarà un leghista, porta a conclusione una inchiesta nata tanti anni fa".
Il presidente del gruppo consiliare regionale leghista, il vicentino Roberto Ciambetti, è intervenuto nelle polemiche sull'inchiesta sulle camice verdi.
"Tra i primi indagati di quella inchiesta vi fu, oltre a Bossi, anche Roberto Maroni che rimase ferito nell'assalto fatto dalla polizia che voleva perquisire la sede della Lega in via Bellerio a Milano il 18 settembre del 1996 - ha detto Ciambetti - Si tratta dello stesso Roberto Maroni che oggi sta guidando il Viminale in uno dei momenti più alti e duri dello scontro tra stato di diritto e 'ndrangheta, mafia, camorra. Mai come oggi lo stato ha dimostrato che sotto la guida energica e precisa di un uomo dal grande rigore morale come Maroni è possibile colpire le organizzazioni
malavitose, arrestandone i principali esponenti, sequestrando beni e proprietà frutto di illeciti e delinquenza. Chi conosce uomini come Maroni o Gian Paolo Gobbo, ad esempio, sa bene il loro livello morale e la loro cristallinità , sa bene che non hanno solo le mani pulite, ma di pulito anche la coscienza e il cuore. Altro da aggiungere non c'è, se non ribadire l'impegno che da sempre la Lega Nord ha posto nella lotta alla, vera, delinquenza, locale, come le nostre mafie, o importata grazie a politiche scellerate"
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Provincia, permette qualche domanda?
Domenica 24 Gennaio 2010 alle 09:02Articolo pubblicato sul numero 179 di VicenzaPiù, in edicola da sabato a 1 euro e disponibile da domani nei punti di distribuzione in città , oppure scaricabile da oggi in formato pdf dal box a destra
Parchi evaporati, discariche "segrete" da verificare
e lo scontro (tutto interno al centrodestra, col Pd che tace) sul caso Cis-Filippi
I retroscena e gli interrogativi sul Ptcp
Nei documenti come questo, pomposamente chiamato "Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (o Ptcp)", trattandosi della Provincia che, al momento, ha poteri effettivi principalmente su scuole, viabilità e poco altro, in genere si trovano molto fumo e poco arrosto. Del resto, nello specifico si tratta di un atto d'indirizzo, cioè a dire una cornice di orientamenti che Palazzo Nievo dà ai Comuni, gli enti preposti alla reale pianificazione urbanistica. Eppure qualcosa che non torna, o semplicemente che non si trova, c'è sempre.
Dolomiti scomparse
Una prima questione riguarda l'assenza di qualsiasi riferimento al Parco delle Piccole Dolomiti. Istituito alla fine dell'ottobre scorso con un accordo fra Regione Veneto, Ministero dell'Ambiente e l'Ente Parco Nazionale Dolomiti Bellunesi, la recentissima area protetta lambisce anche una porzione della provincia vicentina. Nel Ptcp non si trova mezzo cenno ad un nuovo parco definito dall'assessore regionale Flavio Silvestrin «un nuovo modo di gestire la governance del territorio». A cui sono delegate «le funzioni d' incidenza ambientale (vinca) e le gestioni di tutte le zone z.p.s., aree protette e siti della rete Natura2000».
Zaia e Galan, amici ... nemici
Domenica 24 Gennaio 2010 alle 01:13Redazione di VicenzaPiù  Â
Zaia: ''Il Veneto sarà il laboratorio del federalismo fiscale''
Galan: ''Lascio un Veneto di imprenditori coraggiosi e sindaci non conformisti''
Doppio e quasi contemporaneo intervento ieri, sabato a Venezia e a Tessera del precedente Governatore e del contrastato candidato del centro destra.
Ecco i contenuti, in sintesi, dei 2 interventi.
Luca Zaia, il ministro dell'Agricoltura ed esponente della Lega Nord, candidato Governatore del Veneto dal centrodestra, ieri, in occasione della presentazione del candidato sindaco di Venezia, il collega di governo Renato Brunetta (Pdl)Â ha dichiarato:
"Lo slogan 'prima il Veneto' significa che questa regione dovrà essere la prima sul fronte del federalismo fiscale, dovrà diventare il laboratorio del federalismo nel nostro Paese", aggiungendo che "prima il Veneto vuol dire applicare subito i decreti sul federalismo fiscale. Ma dire che prima vengono i veneti è scritto nella Costituzione non è lo 'Zaia pensiero' e non prevede discriminazioni, sta a dire che i cittadini veneti, anche gli immigrati regolari che hanno la cittadinanza italiana, avranno tutti gli stessi diritti e gli stessi servizi. Noi siamo per l'integrazione degli immigrati in regola", quasi a voler smorzare le polemiche seguite a sue prevedenti dichiarazioni in cui si poteva supporre una componente discriminatoria nei confronti dei 'non veneti' in senso più lato.
L'attuale governatore del Veneto, Giancarlo Galan (Pdl), al convegno organizzato all'Alenia di Tessera da Confindustria Venezia e Unindustria Treviso sul futuro dei mercati nel 2010 ha, quasi in contemporanea stilato, dopo aver rinunciato a malincuore alla nuova candidatura e sia pure con la promessa da parte di Silvio Berlusconi di un importante ruolo ministeriale dopo le regionali, un quasi ‘testamento' politico della sua azione da Governatore della regione per 3 mandati consecutivi: "Il Veneto che verrà non potrà che essere il Veneto dell'innovazione continua, dei cambiamenti, di coloro che sanno di essere degli apripista, degli sperimentatori a tutto campo e questo a loro rischio e pericolo ...Il Veneto che lascio da presidente della Regione è il Veneto degli imprenditori coraggiosi e dei sindaci non conformisti ... Il Veneto degli imprenditori capaci di far compiere balzi in avanti sul piano culturale alle proprie aziende e quindi forti al punto di poter vincere le sfide dell'economia globalizzata. E accanto a questo Veneto, c'e' quello di tanti giovani politici e amministratori che non si limitano a coltivare il proprio orticello - ha aggiunto Galan con qualche chiaro sottinteso -, ma che, nel rompere le regole, sanno guardare 'oltre il giardino', oltre i limiti del più pericoloso e ottuso localismo. Questo Veneto, tra l'altro avra' sempre più bisogno di fare affidamento sulla cultura, su tutto ciò che può favorire e aumentare le possibilità di confrontarsi con le avanguardie creative, tecnologiche, produttive più che avanzate sugli scenari internazionali ... Il Veneto che verrà non potra' che essere il Veneto dell'innovazione continua, dei cambiamenti, di coloro che sanno di essere degli apripista, degli sperimentatori a tutto campo e questo a loro rischio e pericolo - ha concluso Galan -. Rischi e pericoli che a volte ti costringono a fermarti, a prendere fiato, non di sicuro a bloccarti per sempre, perché sarà talmente elevata la tensione raggiunta, sarà talmente forte il sapere accumulato, l'esperienza acquisita, che il cambiamento non potrà che esserci e dare i propri frutti. Tutto cambierà ancora e di più nel prossimo decennio, che vorremmo si concludesse con l'assegnazione a Venezia e al Veneto delle Olimpiadi, a suggello di una delle più straordinarie trasformazioni economiche, sociali e culturali vissute in Europa".
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Il digitale terrestre in Veneto per Ciambetti
Venerdi 22 Gennaio 2010 alle 17:22
Digitale Terrestre banco di prova per la tutela del consumatore e la difesa del pluralismo dell'informazione: il Veneto non deve attendere
Nel secondo semestre dell'anno il Veneto passerà al Digitale terrestre e per vedere le trasmissioni televisive di qualunque emittente, gratuita o a pagamento, i cittadini dovranno essere muniti di decoder e di una antenna ricevente puntata correttamente verso la fonte del segnale digitale e soprattutto in perfetta efficienza, perché il segnale digitale non ammette interferenze.
Numerose iniziative sono state attivate dal gruppo consiliare della Lega Nord-Liga Veneta anche attraverso interrogazioni presentate alla Giunta, chiedendo tutela per i consumatori, perché in commercio ci sono diverse tipologie di decoder o di televisioni munite di decoder interno, ma solo alcuni permettono di vedere tutti i canali gratuiti, di accedere ai contenuti a pagamento e ai servizi interattivi, senza problemi. Si tratta degli impianti garantiti dal Bollino Blu (per i decoder) o Bianco (per le televisioni munite di decoder interno) DGTVI, marchio di garanzia per il consumatore dato dall'associazione delle televisioni italiane, che ha il compito di promuovere la diffusione del digitale terrestre, composto da Rai, Mediaset, Telecom Italia Media, Dfree, Frt,
Aeranti-Corallo. In pratica tutte le emittenti, pubbliche come private, garantiscono la qualità del servizio attraverso i ricevitori dotati di questo marchio di qualità ; questi impianti non subiscono, di norma, i disguidi sofferti da strumentazioni che, per caratteristiche tecniche, nelle Regioni in cui è già stato avviato il passaggio al digitale, devono essere costantemente riprogrammate, con non pochi disagi per l'utenza. E' da sottolineare che gli impianti certificati hanno un costo maggiore rispetto ai modelli più semplici e che è necessario utilizzare un decoder per ogni televisore che si possiede.
Detto questo, il gruppo consiliare della Lega Nord-Liga Veneta invita le amministrazioni locali ad informarsi per verificare il grado di copertura nel proprio territorio locale dei segnali digitali mentre invita i cittadini a verificare con attenzione la qualità della strumentazione di ricezione, decoder o televisori di ultima generazione, da acquistare. Il Gruppo consiliare si fa promotore di una serie di iniziative tese ad informare correttamente i cittadini, con particolare riguardo alle categorie più svantaggiate, anziani o persone con scarsa dimestichezza nell'uso delle tecnologie, e propone anche alle associazioni di categoria interessate, mondo del commercio come artigiani antennisti, l'avvio di corsi di aggiornamento per i tecnici e la stipula di un accordo su base regionale per giungere alla fornitura di servizi alla cittadinanza, per la verifica o sistemazione delle antenne, a prezzi calmierati.
Chiediamo inoltre al governo di ampliare le agevolazioni per l'acquisto dei decoder, prevedendo l'aiuto anche per le riceventi non interattive, nonché invitiamo le forze politiche, l'Agcom, le rappresentanze sindacali delle emittenti, a giungere ad un accordo per la soluzione del cosiddetto nodo Lcn (logical channel numbering), funzione che assegna automaticamente ad ogni servizio televisivo una posizione nella lista (in pratica, il numero del canale da digitare nel telecomando) e che non deve in alcun modo penalizzare le emittenti locali private, le quali svolgono nei fatti un servizio di rilevanza pubblica di area circoscritta, che non può essere svolto dalla grande emittenza nazionale. Rammentiamo che le emittenti private sono parte essenziale del pluralismo dell'informazione e che con la loro attività riescono a bilanciare un duopolio che nel campo televisivo caratterizza in maniera negativa il sistema italiano.
Roberto Ciambetti
Capogruppo Liga Veneta - Lega Nord
Consiglio Regionale Veneto
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Cis: un affare tra Pdl e Lega
Giovedi 21 Gennaio 2010 alle 18:06Partito Democratico Vicenza
Il Cis? Un regolamento di conti fra Pdl e Lega. Dimenticate le esigenze del territorio
Gruppo consiliare Pd provinciale: «Presentata una domanda di attualità per chiedere chiarezza sul futuro dell'area»
«Il Cis? Ormai è solo un regolamento di conti fra Pdl e Lega che hanno perso di vista gli interessi dei cittadini. Abbiamo presentato come gruppo consiliare del Pd una domanda di attualità per chiedere chiarezza su un progetto che riteniamo dannoso per il territorio».
È la lettura che dà il gruppo consiliare del Partito Democratico in Provincia delle recenti schermaglie fra Pdl e Lega sull'affare Cis, l'area di 500.000 metri quadrati in territorio di Montebello per cui si parla di un mega centro commerciale a fianco del polo logistico di interscambio merci.
«Da tempo il Partito Democratico si è opposto al progetto Cis, sollevando numerose obiezioni contro il progetto, votando contro il rinnovo delle fideiussioni per l'area Cis e invitando la Provincia, socio di maggioranza della Cis Spa, a riconsiderare il progetto che, allo stato attuale, riteniamo dannoso per il territorio - spiega Pietro Maria Collareda, capogruppo, a nome del gruppo consiliare del Pd in Provincia -. Negli ultimi giorni anche il Pdl si è messo di traverso chiedendo chiarimenti sull'eliminazione del vincolo che impediva la destinazione commerciale e scontrandosi con Alberto Filippi, senatore leghista e proprietario di circa metà dei terreni. Ci chiediamo come mai solo adesso sorgono dubbi all'interno del Pdl, dopo che da anni si sente parlare dell'ipotesi di un centro commerciale all'interno dell'area Cis e da tempo i Comuni della zona hanno approvato il Pati che prevede la destinazione commerciale. È realmente un passo indietro del Pdl, oppure sono solo schermaglie fra Pdl e Lega in vista delle elezioni regionali? Perché Berlato e Zanettin non vanno a chiedere chiarimenti all'interno del loro stesso partito (sempre che il Pdl vicentino, lacerato dalle correnti interne, debba considerarsi ancora un partito unico), al presidente della Cis Spa, il pidiellino Galdino Zanchetta, che ha sempre assicurato che tutto procedeva secondo le previsioni? Una domanda la rivolgiamo anche alla Lega: come mai il segretario provinciale e senatore Paolo Franco, che ogni giorno riempie le pagine dei giornali con i suoi commenti su ogni materia, mantiene sulla questione Cis un assordante silenzio lasciando da solo il senatore Filippi in balia delle accuse di speculazione? Perché non lo difende dalle pesanti accuse di speculazione immobiliare? Forse anche la Lega è lacerata al suo interno e Franco e Filippi non fanno parte della stessa corrente?».
«Invitiamo inoltre Pdl e la Lega a riflettere sul futuro di quell'area verde equivalente all'estensione di circa 100 campi da calcio; ci pensino bene prima di condannarla alla cementificazione senza che sia chiaro quali strutture saranno realizzate, senza che ci sia un progetto condiviso - concludono i consiglieri provinciali del Pd -. Al presidente Schneck chiediamo quali intenzioni abbia la Provincia. Permetterà l'insediamento di un centro commerciale dove da oltre vent'anni si parla di realizzare un centro logistico al servizio delle imprese del territorio? Nel caso l'operazione centro commerciale non andasse in porto è evidente che gli investitori privati si tireranno indietro: la Provincia continuerà a rinnovare fideiussioni all'infinito o abbandonerà il progetto? Cosa lascia pensare che dopo vent'anni il progetto Cis sia ancora valido, dato che nel frattempo i trasportatori hanno trovato altre sistemazioni logistiche, l'idea di scalo ferroviario è stata abbandonata, l'economia è in crisi ed in particolar modo il distretto della concia, che doveva essere il settore più interessato al Cis?».
Continua a leggereTav: Paolo Franco attacca i No Dal Molin
Domenica 17 Gennaio 2010 alle 11:30Paolo Franco  Â
Tav: Paolo Franco (LN), presenza No Dal Molin inutile, costosa e dannosa per nostra comunitÃ
"Nella ennesima manifestazione in sfregio a Vicenza i No Dal Molin ritengono ‘la Tav un'opera inutile, costosa e dannosa per i territori della Val di Susa'. Da parte mia ritengo la presenza e la tracotanza dei No Dal Molin inutile, costosa e dannosa per la comunità vicentina".
Lo ha detto il segretario provinciale della Lega Nord-Liga Veneta, sen. Paolo Franco sull'appoggio del comitato contro l'aeroporto vicentino (trasformato in base Usa, pensiamo, n.d.r.) ai manifestanti anti-Tav della Val Susa.
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