La Lega vuole tirarci il bidone
Venerdi 12 Marzo 2010 alle 19:42Partito Democratico Veneto  Â
"La Lega vuole tirarci il bidone". Al via i nuovi spot del Partito Democratico.
Prosegue la campagna di comunicazione: "Ocio! C'è in ballo il Veneto"
"La Lega vuole tirarci il bidone". Le contraddizioni della Lega sul nucleare e le false promesse del partito di Zaia su federalismo, sicurezza e crisi economica. Sono i bersagli del nuovo spot elettorale del Partito Democratico, che prosegue la campagna "Ocio! C'è in ballo il Veneto", avviata nelle scorse settimane. Dopo gli spot che arruolavano Charlot contro le camicie verdi, ora la comunicazione del Pd attacca l'ambiguità della Lega sul nucleare, usando l'immagine di un bidone radioattivo come simbolo dell'inaffidabilità leghista.
"Tutta la campagna di comunicazione del Partito Democratico - spiega Rosanna Filippin, segretario regionale del Partito Democratico - si è mossa all'insegna dei fatti. Usiamo i fatti contro le promesse non mantenute dalla Lega Nord, come quella sul federalismo o sulla sicurezza. E guardiamo ai fatti per misurare la coerenza dei comportamenti: la Lega oggi nicchia sul tema del nucleare, ma quando si è trattato di decidere ha sostenuto la linea del Governo".
"La sfida alla Lega - aggiunge la Filippin - richiede una forte dose di chiarezza, determinazione e concretezza. L'indignazione o la polemica ideologica non servono. È sui fatti che si può smascherare la Lega. Ed è sui fatti che gli elettori possono essere convinti a scegliere l'unica vera alternativa oggi realmente in campo, quella del Partito Democratico".
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"Ocio! La Lega tira il bidone"
Venerdi 12 Marzo 2010 alle 04:08Partito Democratico Veneto    Â
"Ocio! La Lega tira il bidone". Il Pd lancia la nuova campagna di comunicazione.
Oggi a Padova la conferenza stampa di presentazione
Parte in questi giorni, la nuova comunicazione elettorale del Partito Democratico Veneto, che conclude la campagna "Ocio - c'è in ballo il Veneto", lanciata nelle scorse settimane.
Al centro del messaggio ("Ocio! La Lega tira il bidone"), le contraddizioni della Lega su tutti i temi più importanti per il futuro del Veneto: economia, federalismo, nucleare.
I contenuti della campagna, il nuovo spot in onda sulle Tv regionali e i temi della sfida programmatica alla Lega saranno presentati oggi, in una conferenza stampa a Padova, dal segretario regionale del Partito Democratico, Rosanna Filippin, e dal responsabile regionale per la comunicazione del Pd, Franco Bonfante.
L'appuntamento è alle ore 12, presso la sede regionale del Partito Democratico, in Piazza De Gasperi 28 a Padova.
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Radici cristiane? Per Zaia solo un gadget elettorale
Giovedi 11 Marzo 2010 alle 23:21
"Le radici cristiane nello Statuto del Veneto? Per Zaia i valori cristiani sono solo un gadget elettorale"
Il segretario regionale del Pd replica alla proposta del candidato leghista
"Le radici cristiane nello Statuto del Veneto? Per Zaia i valori sono solo un gadget elettorale". Rosanna Filippin, segretario regionale del Partito Democratico, replica così alla proposta lanciata oggi dal candidato della Lega Nord.
"L'approvazione dello Statuto - spiega la Filippin - è forse il simbolo più chiaro dell'inconcludenza che ha caratterizzato l'ultima legislatura regionale. Luca Zaia oggi alza il vessillo dell'efficienza, ma questa è solo la più sfacciata delle bugie della Lega, che promette una cosa e ne fa un'altra. Se il centrodestra avesse voluto, lo Statuto sarebbe già una realtà . Sappiamo che non è così per i dissidi che dividono il Pdl dalla Lega Nord".
"Oggi Zaia - prosegue la Filippin - propone di inserire un riferimento alle radici cristiane nello Statuto. L'importanza delle radici cristiane per la nostra cultura è un fatto innegabile. Non è questo il punto, però, oggi. Il punto è che, per la Lega, i valori cristiani contano solo quando fa comodo, ma le radici cristiane della nostra cultura non sono un gadget elettorale".
"Mi chiedo - conclude il segretario regionale del Pd - se per la Lega i valori cristiani valgano solo in campagna elettorale, o anche quando si tratta di sostenere concretamente, ad esempio, le politiche di integrazione. Oggi Luca Zaia e il suo partito si ergono a paladini della fede. Ma io non mi dimentico di quando Bossi e i suoi compari celebravano con riti insulsi il dio Eridanio e i matrimoni celtici. O di quando la Lega ha allestito manifestazioni come il Bianco Natale. No, la fede cattolica e i valori che hanno segnato la storia del Veneto sono una cosa troppo seria. Non possono essere lasciati a chi è pronto a strumentalizzarli per uno squallido marketing elettorale".
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E' ora di fare luce sul sistema-Zaia
Mercoledi 10 Marzo 2010 alle 22:15Partito democratico veneto    Â
"Dopo le novità sul caso de ‘Il Welfare', è ora di fare luce sul sistema-Zaia"
Rosanna Filippin invita Luca Zaia a chiarire definitivamente il suo ruolo.
"I dubbi sul sistema-Zaia aumentano giorno dopo giorno, invece di essere chiariti. È ora di fare piena luce sui troppi lati oscuri di questa vicenda".
Così Rosanna Filippin, segretario regionale del Partito Democratico, commenta gli sviluppi sul caso della rivista "Il Welfare", giunto alla ribalta nazionale.
"La vicenda della rivista ‘Il Welfare d'Italia' - spiega la Filippin - più che un episodio isolato di pessima gestione di risorse pubbliche a scopi elettorali, sembra la punta di un iceberg. Soprattutto se fosse confermata la circostanza che il Ministero abbia speso addirittura 50 milioni di euro in progetti di promozione e comunicazione, affidando la scelta dei partner e dei fornitori a criteri assolutamente discrezionali. Chiediamo al ministro-candidato di fare chiarezza".
"A chiedere risposte - conclude la Filippin - sono i cittadini, che leggono sui giornali che i loro soldi vengono utilizzati per fare pubblicità elettorale al candidato della Lega Nord. Mi chiedo e chiedo al Ministro: chiarirà mai gli oscuri collegamenti che si profilano tra il suo ruolo pubblico e i suoi interessi privati? O dovremo scoprirli giorno dopo giorno sfogliando i giornali, prima regionali, e ora anche nazionali?".
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Bortolussi e soldi veneti per sprechi altrove
Mercoledi 10 Marzo 2010 alle 04:49Roberto Ciambetti      Â
Il capogruppo Ciambetti replica alle dichiarazioni di Bortolussi
«Bortolussi? E'la fotocopia della sinistra che vuole i soldi dei veneti per pagare l'assistenzialismo e gli sprechi in altre regioni»
«Bortolussi dice che la Lega non ha fatto nulla in questi anni per decentrare ai Comuni e alle Province competenze e funzioni regionali. Evidentemente è disinformato e ha scarsa dimestichezza con gli enti locali veneti».
Questa la replica di Roberto Ciambetti, presidente del Gruppo consiliare regionale della Lega Nord, alle dichiarazioni di Giuseppe Bortolussi riportate sui quotidiani.
«Proprio la Lega in questi anni ha dato nuovo vigore a forza a istituzioni come le Province - ha spiegato Ciambetti - e ha governato bene in grandi realtà : insomma, non si conquistano e mantengono le province di Vicenza, Treviso, Belluno o capoluoghi come Treviso e Verona con le chiacchiere ma con il buon governo. Quel buon governo che è mancato alla sinistra sia in Veneto che in tante parti del Paese. Solo la Lega è riuscita a porre la questione del rinnovo generazionale in politica, dell'autonomia, del mantenere e radicare nel territorio il gettito fiscale prodotto per reinvestirlo nel territorio stesso: alla sinistra, invece, il gettito fiscale veneto interessa per coprire l'assistenzialismo, il clientelismo, gli sprechi prodotti in altre regioni dove si è sempre governato senza tener conto delle esigenze di pareggio del bilancio, confidando sempre sul fatto che Pantalone paga. Ma questa volta - chiude Ciambetti -, Pantalone si è stufato e non crede più a quel copione che la sinistra porta in scena da anni, facendo pagare a caro prezzo ai cittadini veneti il prezzo del biglietto».
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Stop ad azzeccagarbugli, problemi sono reali
Martedi 9 Marzo 2010 alle 18:06Roberto Ciambetti  Â
Ciambetti: "Basta con gli Azzeccagarbugli! Pensiamo ai problemi reali dei cittadini"
Con probabilità il nomignolo Azzeccagarbugli deriva dal lombardo zaccagarbùj, cioè attaccabrighe, quasi a voler segnare il sottile confine, solo in apparenza contraddittorio, segnato dalla legge: da una parte essa tutela i diritti dei cittadini e sancisce obblighi o doveri ai quali tutti devono attenersi; dall'altra può offrire il destro ad atteggiamenti aggressivi di chi, appellandosi alla norma, forza o esaspera situazioni. Contrapposizione ben nota se già Terenzio spiega in una sua nota commedia come "Ius summum saepe summa est malitia", affermazione che oggi ritorna alla mente davanti alle polemiche sulla presentazione delle liste in Lazio e i ricorsi presentati da Emilia e Toscana contro il noto decreto interpretativo che il governo ha varato venerdì scorso e che, come ha notato Roberto Maroni, non può sostituirsi al pronunciamento del Tar.
Non sarò tra coloro che prendono la parola sull'intricatissimo caso laziale: il commento di Umberto Bossi, "dilettanti allo sbaraglio", basta e avanza.
Tuttavia devo sottolineare con forza come le prime pagine di (quasi) tutti i giornali diano l'idea che l'attenzione del Paese sia tutta presa tra la lista Polverini e gli Oscar; in queste ore, in questi giornali, il veneto è Mauro Marin, castellano al pari di Giorgione ma con ben diversa notorietà rispetto al grandissimo pittore di Castelfranco. Noi, che viviamo in Veneto abbiamo una percezione diversa della realtà e del ruolo che deve avere la nuova politica nella Regione che verrà .
La politica non dovrà essere la litigiosità di partiti che sembrano ancor oggi, per rimanere in territorio manzoniano, i polli di Renzo, quelle bestiole "le quali intanto s'ingegnavano a beccarsi l'una con l'altra, come accade troppo sovente tra compagni di sventura".
Buona parte dell'Italia, decisamente unita in questo, ha ben altro a cui pensare che a quelli che sembrano sempre più battibecchi da pollaio: le rate che scadono, le bollette, il posto di lavoro, la fabbrica che chiude, la banca che esige il rientro immediato del credito concesso, la concorrenza spietata e sleale di quei concorrenti che se ne infischiano di diritti umani, di infanzia violata, di tutela dell'ambiente e così, privi di ogni costo sociale, immettono nel mercato merce e prodotti d'ogni genere, comprese derrate alimentari sulle cui caratteristiche igienico-sanitarie è talvolta lecito dubitare...
Alberto Orioli, nel Sole24Ore di martedì 9 marzo, ha colto tutta la drammaticità del contrasto tra l'Italia reale e quella della politica, non diversamente da Ario Gervasutti che domenica scorsa nel suo editoriale nel Giornale di Vicenza non ha lesinato critiche a destra come a sinistra.
E' vero purtroppo: c'è una Italia fondata sui cavilli. C'è anche una Italia fondata sul lavoro, come dice la Costituzione, che crede nei valori del lavoro e che lotta per difendere il lavoro e che muore, magari, come accade a troppi operai, come capita anche a quei piccoli imprenditori che in Veneto non reggono alla vergogna del non riuscire a pagare stipendi e creditori.
Ecco allora che, da piccolo politico di provincia figlio del mondo del lavoro, dico che dobbiamo dare a questo Veneto del lavoro una nuova possibilità . Non un nuovo cavillo cui appigliarsi ma scelte vere quanto coraggiose.
La nuova politica deve nascere da qui, da una nuova generazione che, da destra come da sinistra, vuol farla finita con gli azzeccagarbugli; dobbiamo ripartire da una nuova generazione che ha capito che i tempi sono cambiati, che la grande crisi economica di questi anni ha trascinato via con sé lo yuppismo e il consumismo sfrenato.
Per questo c'è bisogno di un cambio di rotta, di una svolta epocale.
A destra come a sinistra: o cambia la politica o i nuovi scenari, i nuovi attori e protagonisti della globalizzazione ci travolgeranno cambiandoci forse per sempre.
Roberto Ciambetti
Presidente Gruppo consiliare Lega Nord Veneto
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Il Veneto e la zuffa tra Lega e Pdl, di A. Statera
Lunedi 8 Marzo 2010 alle 08:30Fonte La Repubblica Â
Riportiamo come base di dibattito e commento l'articolo pubblicato il 7 marzo su La Repubblica a firma Alberto Statera e ripreso da www.dirittiglobali.it (clicca qui)
E nel derby del Nordest la Lega apre la questione morale "Il Pdl deve candeggiarsi"
La sfida di Zaia un test sulla crisi del berlusconismo. Ad eccitare la zuffa anche una bordata del governatore uscente sul Carroccio: "Quelli sono bifolchi"
Perquisita la Credinvest, banca degli sponsor di Galan, nell´ambito dell´inchiesta sulla frode Fastweb-Sparkle. Gobbo preannuncia lo spoil system di Zaia: "Persone di fiducia nei posti chiave e turn-over come nei lander"
di ALBERTO STATERA
VENEZIA - «Fanatici e bifolchi» (Giancarlo Galan ai leghisti); «Dovete fare il candeggio a prova di corruzione come la Lega» (il leghista Giampaolo Gobbo al Popolo della Libertà ); «Mi fa schifo» (ancora Galan a Maurizio Sacconi sul modo «indecente» di far politica del ministro suo compagno berlusconiano).
Altro che la battaglia della Polesella tra veneziani e ferraresi sulle sacre acque del Po.
Continua a leggereZaia,nuovi media, ma antica peggior politica
Venerdi 5 Marzo 2010 alle 18:02Partito Democratico Veneto  Â
"Nuovi media? Da Zaia i metodi più antichi della peggior politica".
"Zaia lancia una campagna all'insegna dei nuovi media, ma i metodi che usa sono i più antichi della peggior politica". Così Rosanna Filippin, segretario regionale del Partito Democratico, commenta la notizia dell'indagine aperta dalla procura di Venezia sul caso della rivista "Il Welfare".
"Oggi il candidato della Lega Nord ha lanciato la sua campagna elettorale sul web. Ma l'opacità dimostrata dal Ministro sul caso della rivista "Il Welfare", culminata nell'imbarazzante scaricabarile degli ultimi giorni, sono l'esempio di uno stile politico del tutto opposto a quelle regole di trasparenza pubblica che qualsiasi politico, e in particolare chi investe così massicciamente sul web e sulla rete, dovrebbe rispettare".
"Ora tocca alla magistratura fare tutte le verifiche del caso. Ma da questa vicenda c'è un dato politico che emerge già con molta chiarezza. In tempi di crisi, in cui anche i costi della politica andrebbero messi sotto controllo, la Lega Nord ha lanciato una campagna elettorale all'insegna di un dispendio di risorse incredibile e di un uso che pare quasi sistematico di risorse e strutture pubbliche per fini politico-elettorali. Di questo è ai cittadini e ai contribuenti veneti che il candidato della Lega dovrebbe dare spiegazioni".
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Pat, Variati: Nessun favore al Presidio
Martedi 2 Marzo 2010 alle 23:04
Pat, Variati: "Nessun favore al Presidio: la classificazione ‘area rurale periurbana' risponde alle caratteristiche di quella zona e non ne cambia la destinazione urbanistica"
"Non c'è stata nessuna scelta politica furbescamente fatta dall'amministrazione comunale sul pezzetto di terreno acquisito dal Presidio vicino alla nuova base americana. Non ho mai ricevuto dal Presidio nessuna richiesta diretta o indiretta per cambiare la destinazione urbanistica dell'area".
Risponde così il sindaco di Vicenza Achille Variati all'accusa della Lega Nord, contenuta in un'osservazione al Pat, di aver favorito il Presidio, trasformando la destinazione urbanistica del terreno che lo ospita.
"In sede di Pat - precisa il sindaco - quella porzione di terreno è stata classificata come spazio rurale periurbano perché quella era esattamente la sua natura, secondo quanto prevede la nuova norma per tutte le aree di quel tipo. La destinazione d'uso, semmai, sarà decisa nei successivi piani di intervento".
In sostanza, le caratteristiche proprie di quella superficie a ridosso della città , che nel piano regolatore risultava definita genericamente come "area agricola", fanno sì che nel Pat essa venga classificata in quel modo. Tutte le "aree agricole", terminologia che nel Pat non esiste più, hanno cambiato nome. Alcune, come quella del Presidio, sono diventate "aree rurali periurbane", altre sono state classificate come "aree rurali ambientali" oppure "aree rurali collinari" o ancora "aree rurali agricole", a seconda dei fattori che le caratterizzano, come la presenza di una fattoria nel caso delle "rurali agricole".
"Quella della Lega Nord - conclude Variati - è un'osservazione politica e tendenziosa, alla quale rispondo che la mia amministrazione non adotterà mai scelte furbesche: noi prendiamo solo decisioni alla luce del sole e non abbiamo paura di spiegarle apertamente".
1° marzo flop per Roberto Ciambetti
Lunedi 1 Marzo 2010 alle 20:12Roberto Ciambetti     Â
Roberto Ciambetti su esito manifestazione antirazzismo a Vicenza
"Manifestazione flop, anche gli stranieri scappano da questa sinistra inconcludente"
"La scarsa partecipazione di stranieri alla manifestazione a Vicenza dimostra una serie di cose ma soprattutto dice che tanti lavoratori stranieri sono molto meno strumentalizzabili di quanto pensi una certa sinistra".
Roberto Ciambetti, capolista della lega Nord per le prossime elezioni regionali, ha commentato quest'oggi a Vicenza l'esito della protesta "che, almeno da noi, non aveva nulla a che vedere con la lotta al razzismo - ha detto Ciambetti -: c'è chi alimenta l'idea di un Veneto rozzo, xenofobo, razzista, quando in verità proprio qui si raggiungono i livelli più elevati di integrazione e di civile convivenza. Proprio la manifestazione odierna ha smentito clamorosamente chi vorrebbe speculare sul disagio degli stranieri, chi guarda agli extracomunitari per rimpinguare quei consensi che ha perso tra i cittadini. Insomma, anche il più sprovveduto tra gli extracomunitari scappa da questa sinistra inconcludente. Non c'era ragione di protestare, né c'è ragione di protestare quando un sindaco, e penso al caso di Montecchio Maggiore, vuol far rispettare la legalità e interviene quando degli stranieri non pagano bollette, lasciano conti in sospeso, creano disagi. Dobbiamo combattere quel manicheismo - ha continuato Ciambetti - che impera in molti salotti radical chic e in buona parte della sinistra per cui i buoni sono quelli che giustificano e permettono tutto e di più se di mezzo c'è un extracomunitario, mentre la parte del cattivo, dello xenofobo, del razzista tocca a chi vorrebbe far rispettare la legge. Paradossalmente, il flop della manifestazione odierna dà ragione ai ‘cattivi': l'extracomunitario onesto non ha motivi d'aver paura, non ha motivi per scendere in piazza e, casomai - ha concluso Ciambetti - condivide con noi tutti l'ansia per una crisi economica difficile e devastante ben sapendo che dalla crisi si esce solo con un grande sforzo collettivo".
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