Archivio per tag: La Repubblica

L'addio ad Antonio Bedin ex socio BPVi suicida: unico politico in corteo Jacopo Berti del M5S

Domenica 19 Giugno 2016 alle 12:14
ArticleImage Di fronte alla bara, don Enrico Torta scandisce: «Rappresentiamo le duecentomila famiglie unite nella tragedia. Serve giustizia. Il governo deve sapere cosa succede qui in Veneto». Le centinaia di piccoli risparmiatori si alzano, applaudono, qualcuno piange. Sono quasi tutti anziani. Alcuni nel crac della Popolare di Vicenza hanno perso molto. Altri hanno perso tutto. Nella cassa c’è il corpo di Antonio Bedin, morto suicida a 67 anni. Aveva investito in azioni BpVi i risparmi di una vita in fabbrica. Era cardiopatico e camminava con fatica. Il crollo dei titoli, da 62,5 euro a 10 centesimi, gli ha tolto la speranza di un futuro in casa di riposo.

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I 58.000 soci ingannati dalla BPVi per Il Fatto messi in mezzo anche da "pezzi interi della classe dirigente veneta...". Potevano non sapere Luciano Vescovi a Vicenza e Achille Variati qui, in provincia e in Italia?

Venerdi 17 Giugno 2016 alle 22:11
ArticleImage Scrive Walter Gabbiati su la Repubblica di oggi, 17 giugno, che secondo "l'ispezione della Banca centrale europea (sulla Banca Popolare di Vicenza, ndr), condotta tra il 26 febbraio e il 3 luglio 2015 e conclusasi con una relazione di 103 pagine che non lascia scampo agli ex vertici della Banca" sono "ben 58mila azionisti, tra vecchi e nuovi", sui 118.000 totali, quelli che "non risultano in linea con le normative Mifid, la direttiva europea (Market in Financial Instruments directive) che, tra le altre cose, impone di classificare i clienti in modo adeguato per fornire loro servizi finanziari appropriati...".  E oggi tutti i media nazionali mettono in copertina Vicenza, che tra l'altro rischia che l'Unesco la cancelli dall'elenco dei suoi "tesori" a causa del cemento che l'ha sommersa durante le ultime amministrazioni e per le opere previste per l'Alta Capacità, anche per il primo (e speriamo ultimo) suicida "da BPVi" che fa parte di quei 58.000 "indotti in errore".

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la Repubblica... italiana: Vicenza, la giustizia dei volontari con alpini che spostano faldoni e detenuti al computer

Giovedi 16 Giugno 2016 alle 09:05
ArticleImage I detenuti mandati a scuola di computer e poi impegnati, in carcere e in tribunale, a scannerizzare i fascicoli. Gli alpini che si occupano fisicamente del trasloco come volontari. Gli ingegneri e gli architetti a disegnare un po' meglio gli spazi interni. Il palazzo - o meglio, i palazzi - di giustizia di Vicenza, ma anche di Verona, sono in grado di raccontare dal profondo Nord, e dal ricco Veneto, come il rapporto tra il cittadino e la legge stia talmente dentro una tempesta perfetta che si prova persino a fare un po' a meno di Roma: e del ministero. Le due città sono divise da 60 chilometri, è sufficiente passare sull'autostrada A-4 perché l'occhio si stanchi nel vedere senza pause capannoni, industrie, aziende agricole.

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Categorie: Banche

BPVi: "Vicenza. La città sbancata", il libro di VicenzaPiù. Repubblica su "rete di protezione" di Gianni Zonin: i pm Pecori e Fojadelli tra gli "accusati". Tra le "vittime" Cecilia Carreri: la sua nota

Domenica 5 Giugno 2016 alle 21:35
ArticleImage «Ispettori, magistrati e Gdf ecco la rete di protezione della Popolare Vicenza», il titolo, e «Tutti i segnali del crac ignorati da Bankitalia e pm. E oggi 118 mila risparmiatori chiedono giustizia», il sommario: ecco il cuore delle due pagine che La Repubblica, ieri, sabato 4 giugno (giorno in cui è stata pubblicata la prima volta questa nota, che oggi, 5 giugno, aggiorniamo con una nota pubblicata di seguito della dr.ssa carreri), ha dedicato a firma Franco Vanni allo scandalo della Banca Popolare di Vicenza che ha bruciato «in pochi mesi 6,2 miliardi di euro... lasciando sul lastrico 118 mila soci che avevano investito i loro risparmi in azioni passate dal valore di 62,5 euro a dieci centesimi».

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Il sistema Zonin ha piegato Vicenza. Ma la "città ufficiale" non poteva non sapere quello che VicenzaPiù ha raccontato in sei anni e ora ha raccolto in "Vicenza. La città sbancata"

Domenica 5 Giugno 2016 alle 15:04
ArticleImage «Prestiti con "premio" in cambio di azioni così il sistema Zonin ha piegato Vicenza»: sotto questo titolo Franco Vanni, autore di due paginoni ieri sullo scandalo della Banca Popolare di Vicenza , racconta di nuovo e sempre su la Repubblica come sono stati costruiti i "finti" aumenti di capitale per oggi ammontanti a quasi un miliardo di euro. Nell'invitarvi a leggere a seguire* l'articolo ci e vi chiediamo dov'era e dov'è la Vicenza ufficiale, quella degli amici e degli amici degli amici di Zonin, da Giuseppe Zigliotto fino al leader indiscusso del territorio Achille Variati, che in un incontro avevamo addirittura messo in guardia sul presidente di Confindustria che lui diceva di ritenere "una persona valida e intelligente" e che, per essere vero e credibile leader, deve avere la capacità di capire e discernere?

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Categorie: Banche

Governo e Cassa Depositi e Prestiti "azionano" una SGR per salvare anche BPVi. De Francisco rivaluterà ora Variati nel Cda della Cdp?

Sabato 9 Aprile 2016 alle 10:45
ArticleImage Il meccanismo di intervento a sostegno degli aumenti di capitale delle banche e dello "smaltimento" delle loro sofferenze individuato dalla Cassa depositi e prestiti (Cdp)e dal governo per risolvere i problemi del comparto bancario ha acceso il listino di Piazza Affari. E fa capire l'importanza della nomina di Achille Variati nel Cda della Cassa. del cui scarso "potere" si prendeva una volta gioco il vice direttore generale della nuova (?) BPVi, Iacopo De Francisco, che già allora, anticipando la brutta figura della banca con Report, ci chiedeva di non trasmetetre un'intervista. Di seguito Andrea Greco di Repubblica spiega come una Sgr (Società di Gestione del Risparmio), il veicolo che, appunto, verrà attivato dalle decisioni del Governo e della Cdp, aiuterà la Banca Popolare di Vicenza e Veneto banca a salvarsi dal crack, sia pure a prezzo di ulteriori, grossi sacrifici sul valore delle loro azioni in Borsa.

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In Italia solo lo 0,6% dei "carcerati" lo è per reati economici, in Germania l'11,8%. È record di onesti? Intanto scoppia lo scandalo dei ricorsi sulle tasse: un giro da 50 miliardi

Giovedi 10 Marzo 2016 alle 21:59
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L'Istituto di Criminologia e diritto penale dell'Università di Losanna ogni anno, per conto del Consiglio d'Europa, fotografa la situazione carceraria di 47 Paesi e nei dati conteggiati (al 1° settembre 2014), lo rivela Valeria Pacelli su Il Fatto Quotidiano di mercoledì 9 marzo, «corrotti e corruttori, riciclatori, falsificatori di bilanci ed evasori fiscali anche seriali farebbero bene a trasferirsi in Italia: è difficilissimo finire in cella. Solo lo 0,6 % della popolazione carceraria italiana infatti sconta pene definitive per reati di questo tipo, un abisso rispetto agli altri Paesi dell'Europa occidentale... Fino al settembre 2014 quindi si contano solo 228 detenuti, con sentenza definitiva, per reati "economici e finanziari". È appena lo 0,6%. Un numero drasticamente inferiore a quello della Spagna che su 65.931 detenuti conta per questi reati 1.789 persone, ossia il 3,1 % della popolazione carceraria. O anche alla Germania dove la percentuale ammonta all'11,8 %...».

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Categorie: Banche

Banca Popolare di Vicenza Spa dovrà subito superare incroci pericolosi: Zonin, Marzotto, Fiera di Vicenza, Fondazione Roi, Cattolica... E non bastano più Paolo Rossi e Paolo Scaroni

Domenica 6 Marzo 2016 alle 22:58
ArticleImage La nuova Banca Popolare di Vicenza spa è nata sabato 5 marzo (passando) sulle spoglie di circa 118.000 soci soci che vedranno crollare il valore delle azioni che avevano dai 62,50 euro, che erano sicuri che valessero in base a documenti ufficiali firmati dall'ex presidente Gianni Zonin & c., all'euro o giù (difficile su) di lì che avranno alla quotazione in Borsa. Quelli che, per conservare almeno quell'euro, hanno dovuto votare Sì alla loro stessa eutanasia a Napoli li definirebbero "cornuti e mazziati", Giovanni Boccaccio li avrebbe chiamati "becchi e bastonati", mentre "battus et contents" li avrebbe apostrofati Jean de La Fontaine, tanto per rimanere... dentro la grande Europa della BCE a trazione Merkel col paggetto Hollande e col battitore libero Cameron.

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Categorie: Informazione

I media tradizionali sempre più in crisi: la pubblicità su carta diminuisce e La Stampa e Il Secolo XIX vanno con La Repubblica

Mercoledi 2 Marzo 2016 alle 20:00
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Dopo le anticipazioni di stamattina su Il Fatto Quotidiano sul passaggio al Gruppo L'Espresso, editore anche di La Repubblica, dei quotidiani controllati da FCA, ex Fiat, e cioè del quotidiano piemontese a diffusione nazionale, La Stampa, e di quello ligure, Il Secolo XIX, Prima Comunicazione conferma l'operazione che porterà alla costituzione del più grande agglomerato di quotidiani in Italia con i tre giornali precedenti e tutte le testate locali che fanno capo a Finegil, sempre del Gruppo L'Espresso di proprietà della famiglia De Benedetti.

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Nuovo codice per appalti trasparenti con stop a varianti e freni alle lobby. Nasce il "bollino" Cantone e basta con massimo ribasso

Domenica 21 Febbraio 2016 alle 11:06
ArticleImage Il nuovo codice al prossimo Consiglio dei ministri Superpoteri a Cantone, scompare il "massimo ribasso"
Più controlli nell'assegnazione delle gare - sia per le imprese che effettueranno i lavori che per le amministrazioni che li appalteranno - e un super potere di vigilanza attribuito alla Autorità anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. Il nuovo Codice degli appalti è sulla rampa di lancio, i tempi previsti per l'approvazione del decreto sono strettissimi: causa l'immensa mole di articoli (220 nell'ultimissima bozza) il varo previsto per la scorsa settimana è slittato a quella entrante. Termine diventato perentorio, visto che il recepimento delle direttive Ue (datata 2014) scade il 18 aprile.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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