L'addio ad Antonio Bedin ex socio BPVi suicida: unico politico in corteo Jacopo Berti del M5S
Domenica 19 Giugno 2016 alle 12:14 | 0 commenti
Di fronte alla bara, don Enrico Torta scandisce: «Rappresentiamo le duecentomila famiglie unite nella tragedia. Serve giustizia. Il governo deve sapere cosa succede qui in Veneto». Le centinaia di piccoli risparmiatori si alzano, applaudono, qualcuno piange. Sono quasi tutti anziani. Alcuni nel crac della Popolare di Vicenza hanno perso molto. Altri hanno perso tutto. Nella cassa c’è il corpo di Antonio Bedin, morto suicida a 67 anni. Aveva investito in azioni BpVi i risparmi di una vita in fabbrica. Era cardiopatico e camminava con fatica. Il crollo dei titoli, da 62,5 euro a 10 centesimi, gli ha tolto la speranza di un futuro in casa di riposo.
Fuori dalla parrocchia, si forma un corteo. I carabinieri lo scortano orgogliosi. In testa, gli striscioni. “Basta suicidi per colpa delle bancheâ€, “Omicidio di Statoâ€, “Rubare i risparmi è uccidereâ€. In coda, il sindaco di Montebello, Dino Magnabosco. Gli anziani gli chiedono: «Ora cosa facciamo?», «Chi ci aiuta?». Lui ascolta, gentile.
La manifestazione scorre silenziosa fino alla villa di Gianni Zonin, presidente di BpVi per 19 anni, fino allo scorso novembre. Di fronte alle imposte chiuse, i risparmiatori si sfogano. «Ladro», «assassino », urlano donne ottantenni, piccoli imprenditori, ex insegnanti.
La procura di Vicenza indaga Zonin e altri cinque ex manager della banca per aggiotaggio e ostacolo della vigilanza. I pm di Prato, Udine e Ancona hanno aperto fascicoli per estorsione. La Banca centrale europea, come raccontato da Repubblica, ha ricostruito che BpVi per ricapitalizzarsi fra il 2013 e il 2014 ha venduto azioni a 58mila nuovi soci, non in grado di comprendere cosa stavano acquistando. La vendita di azioni era proposta come condizione per accedere a finanziamenti. Operazioni che un’ordinanza del giudice Anna Maria Marra, del tribunale di Venezia, ha dichiarato nulle. Il provvedimento che potrebbe inibire la banca dal pretendere la restituzione delle somme prestate.
In piazza a Montello ieri c’eranole associazioni che lottano perchè i danneggiati siano rimborsati, dall’associazione nazionale azionisti della Popolare di Vicenza al gruppo Noi che credevamo nella Banca Popolare di Vicenza, che in mattinata ha manifestato di fronte alla sede della banca. Oltre al sindaco, nessun rappresentante delle istituzioni. L’unico politico in corteo era Jacopo Berti, capogruppo in Regione del Movimento Cinque Stelle, che portò la questione di BpVi a Strasburgo . «Essere qui è un dovere. Mi stupisce di essere così solo», dice, alla fine del corteo.Â
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