Categorie: Economia&Aziende
Domenica 21 Maggio 2017 alle 13:20
La questione della tassabilità , al 26%, degli "indennizzi" ai soci della
BPVi e di
Veneto Banca che hanno aderito all'
Offerta Pubblica di Transazione (
Opt)
sollevata da noi il 18 maggio,
approfondita su questo mezzo il 19 e
ripresa ieri, 21 maggio, da Il Sole 24 Ore con indubbia competenza, e nostro malcelato orgoglio, è stata rilanciata oggi, senza citazione alcuna delle fonti, neanche quella del quotidiano economico nazionale, dai quotidiani locali del gruppo Finegil (
Il Mattino di Padova, ecc.) e da
Il Corriere del Veneto, ma viene bellamente ignorata sul gattopardiano foglio locale. Il presidente
Gianni Mion ha avanzato obiezioni sulla tassabilità affermata dall'
Agenzia delle Entrate del Veneto che ha risposto a un "interpello" di un socio e attendiamo, dopo avergli inviato le nsotre domande, una sua doppia risposta.
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Categorie: Lavoro, Fatti
Domenica 30 Aprile 2017 alle 10:22
di Gloria Bertasi, da Il Corriere del VenetoLa forbice è di quelle significative, tra i 110 e i 190 euro. Ma non in più, in meno. La busta paga dei lavoratori veneti è infatti più leggera di quella dei colleghi, e vicini di casa, di Alto Adige, Emilia e Lombardia. Proiettata sull'anno, i veneti guadagnano uno stipendio in meno ma a Verona e Rovigo si arriva a uno e mezzo. I numeri parlano chiaro: i veneti sono i meno pagati del Nord e il divario si vede, e si sente, come fa notare l'Osservatorio statico dei Consulenti del lavoro sulle dinamiche del mercato del lavoro nelle province italiane, presentato ieri, a 48 ore dal Primo Maggio, festa dei lavoratori.
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Categorie: Politica, Fatti, Economia&Aziende
Lunedi 17 Aprile 2017 alle 10:56
Se
Lillo Aldegheri su
Il Corriere del Veneto di venerdì scorso, edizione di Verona (vedi articolo a seguire), esplicita oltre alla "freddezza" del PD locale i ben noti motivi complessivi della possibile mancata approvazione rapida della fusione tra
AIM Vicenza e
AGSM Verona (tempi troppo stretti per decidere con un voto per un Consiglio comunale non informato con adeguati documenti, come quello di Vicenza, con 19 consiglieri pro Tosi e 18 contro e per giunta in via di scioglimento il 26 aprile visto che per l'11 giugno sono in programma le elezioni per rinnovare sindaco e amministrazione comunale), anche a Vicenza non mancano le voci critiche all'interno proprio della maggioranza. A dirlo chiaramente è
Giovanni Rolando, CooRetrdinatore regionale
ReteDem Veneto, che lamenta, da un lato, l'assenza di una guida regionale del Pd e l'inesistenza, dall'altro, di una politica di sistema della Regione Veneto.
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Categorie: Economia&Aziende
Sabato 25 Marzo 2017 alle 20:09
Martedì sarà l'ultimo giorno per aderire all'offerta pubblica di transazione della
Banca Popolare di Vicenza. Ieri le sottoscrizioni hanno raggiunto quota 66%. Intanto, l'agenzia canadese di rating
Dbrs ha confermato la valutazione (B sul lungo termine, R4 sul breve) con la notazione «sotto osservazione con implicazioni negative» e ha declassato
Veneto Banca portando il rating allo stesso livello di
BPVi. La notizia è arrivata il giorno dopo che le dichiarazioni della presidente della
vigilanza bancaria della
Banca Centrale Europea Daniele Nouy avevano messo in allarme il Veneto. «In casi particolari il consolidamento può anche prendere la forma dello scioglimento delle banche se diventano non sostenibili», aveva detto giovedì.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Domenica 19 Marzo 2017 alle 11:19
di Emilio Randon, da Il Corriere del VenetoQueste non sono più banche, sembrano alberghi fuori stagione, Rimini a dicembre, il mare d'inverno che a vederlo ti viene da cantare con la Bertè «qui non viene mai nessuno a farci compagnia». Per la verità qualcuno ieri c'era, ma erano pochi, e anche questi erano clienti fuori stagione, fuori tempo massimo e comunque rovinati. Nella sede di Veneto Banca in viale Crispi a Vicenza , dalle 9 a mezzogiorno, se ne sono visti cinque, altrettanti in centro nella sede della Banca Popolare di Vicenza, in entrambe un commesso apriva, un funzionario accoglieva, dopo di che, firmata la capitolazione, li vedevi uscire mesti questi ex clienti schivando i giornalisti, chi non firmava conservando intatta la rabbia e per questo meglio disposto a renderla pubblica.
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Categorie: Economia&Aziende
Domenica 12 Marzo 2017 alle 10:36
di Andrea Priante e Nicola Zanetti, da Il Corriere del Veneto
Venti minuti. Il tempo di ascoltare le spiegazioni di una «cortesissima impiegata» che poi indica un paio di punti su un foglio. «Firmi qui e qui».
È fatta. Elisabetta Gallucci esce da una filiale vicentina di Veneto Banca con la stessa rabbia di quando è entrata ma almeno con la promessa di qualche soldo in più. Accompagnata dalla figlia avvocato, ha deciso di aderire all'offerta di transazione. E l'ha fatto ieri, con gli uffici aperti anche di sabato (si andrà avanti fino al 22 marzo), proprio per favorire i clienti disposti ad accettare l'offerta (il 15% del prezzo pagato per ogni azione) e chiudere i possibili contenziosi. «Dieci anni fa avevo comprato 8mila euro di titoli Veneto Banca, ora me ne daranno un migliaio», racconta questa casalinga di 68 anni. Soddisfatta? «Non avevo scelta.
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Categorie: Economia&Aziende
Domenica 19 Febbraio 2017 alle 11:00
Un piano d'incontri con i soci, da moltiplicare con l'aiuto dei sindaci, con cui parlerà nel vertice convocato giovedì dal sindaco di Montebelluna,
Marzio Favero. E subito dopo un'altra iniziativa: «Ho chiesto alla neo-consigliera
Paola Pierri, che ha grandi esperienze sia di banca che di filantropia, di costruire il progetto per usare i
30 milioni destinati ai soci socialmente disagiati. In tempi rapidissimi: un paio di settimane».
Massimo Lanza, presidente di
Veneto Banca, fa partire l'offensiva finale sui rimborsi ai soci per le azioni azzerate. Il conto alla rovescia è inesorabile, alla scadenza delle adesioni, il 15 marzo, mancano venti giorni. Inutile chiedergli delle perdite del bilancio 2016 o dell'esito dell'ispezione Bce sui crediti chiusasi la scorsa settimana («sintonia perfetta tra banca e team ispettivo: attendiamo la relazione»).
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Domenica 19 Febbraio 2017 alle 10:47
«Entriamo in quella stessa banca che ci ha derubato e siamo trattati da pezzenti, da individui ed imprenditori falliti. Ci fosse almeno qualcuno che chiede scusa». Forse è uno sfogo come ne sono stati pronunciati a migliaia, fra i piccoli azionisti risparmiatori di
Veneto Banca e della
Banca Popolare di Vicenza. Ma quello mandato ieri di
Fiorenzo Pastro, casa a 500 metri da quella Villa Loredan delle assemblee trionfali di Vincenzo Consoli e Flavio Trinca, con le slide colorate di inarrestabile ascesa , è lo spietato osservatorio dei 24 mila
artigiani pensionati veneti di cui è il presidente. Sono quelli che, in larga misura, nemmeno possono riflettere sull'offerta di transazione perché i loro titoli sono stati comperati più di dieci anni fa e dunque, per effetto della prescrizione, non sono più un rischio legale. «Mi aspettavo che chi ci ha per anni accolto allo sportello come vecchi amici, a pacche sulle spalle, vedesse invece in noi i soci più fedeli, quelli che al valore di una banca cooperativa hanno sempre creduto».
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Categorie: Politica, Lavoro, Fatti
Domenica 19 Febbraio 2017 alle 10:38
Hanno già incrociato le armi al processo del Mose, dove aveva vinto la difesa: accusato di corruzione, era stato assolto, anche se il gup
Andrea Comez aveva fatto riferimento al secondo comma dell'articolo 530 del codice, la vecchia «insufficienza di prove». Ora il pm
Stefano Ancilotto e l'ex dirigente regionale
Giovanni Artico potrebbero ritrovarsi di nuovo di fronte a un giudice per la questione della
laurea «falsa» di quest'ultimo. E' stato proprio il pm del pool che ha indagato su
Consorzio Venezia Nuova e
Mantovani l'assegnatario dell'esposto presentato alcuni mesi fa dalla Regione Veneto contro Artico, accusato di aver utilizzato una laurea in Scienze politiche all'Università di Trieste del 1993 per far carriera a Palazzo Balbi, arrivando alla guida dell'ufficio Progetto Venezia. Laurea che però - quando la Regione, su input del governatore
Luca Zaia nel 2015, ha deciso di fare dei controlli a tappeto sui titoli di studio dei propri dirigenti - non risulta essere mai stata conseguita.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Sabato 18 Febbraio 2017 alle 10:33
Ex popolari, con le
obbligazioni per la liquidità garantite dallo Stato
Banca Popolare di Vicenza compie il primo test di mercato. Mentre su un altro fronte decisivo si attende l'esito dell'offensiva finale sui soci per i rimborsi. La prima notizia è arrivata ieri e riguarda il mandato che Bpvi ha affidato a Imi e Morgan Stanley per collocare sul mercato, da dopodomani, una parte dei 3 miliardi di obbligazioni triennali garantite dallo Stato e per ora rimaste in pancia alla banca, usate come collaterale per avere liquidità da controparti istituzionali. Ora scatta invece il passo dell'emissione sul mercato, possibile per norma solo ad investitori istituzionali, nonostante che il rating uguale a quello dello Stato, in forza della garanzia di rimborso pubblica, ne faccia un Btp più attraente (tasso 0,5%), che potrebbe tentare anche qualche risparmiatore.
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