Sconti fiscali: non solo frutto di corruzione
Giovedi 8 Aprile 2010 alle 13:11Apindustria Vicenza    Â
Inchieste Guardia di Finanza: Apindustria Vicenza si appella alla legalità ma anche alla validità delle procedure di autotutela
De Marchi ribadisce che l'Associazione chiede chiarezza e giustizia "ma non va dimenticato che non tutti gli "sconti" sono frutto di concussione o corruzione, ma della responsabile applicazione degli strumenti previsti per legge in ambito di verifica fiscale"
Recenti articoli di cronaca apparsi sulla stampa hanno portato a conoscenza dell'opinione pubblica alcune situazioni legate a fenomeni di frode fiscale a carico di imprenditori, nell'ambito delle quali sarebbe stato ipotizzato anche il coinvolgimento di funzionari dell'Agenzia delle Entrate, per fatti di corruzione avvenuti nel corso delle verifiche fiscali.
«Si tratta, se ciò verrà appurato nel corso delle indagini, - afferma Filippo De Marchi, Presidente di Apindustria Vicenza - di fenomeni di evasione e corruzione sui quali è bene che la giustizia faccia il suo corso. Ci battiamo, infatti, da sempre, per una correttezza di comportamenti sia degli imprenditori, sia di chi su di loro deve vigilare e siamo convinti che evasione e corruzione facciano male alle casse dello Stato e, ancor più, al sistema della libera concorrenza».
«Non è opportuno, però, - continua De Marchi - generalizzare la notizia nel modo in cui è accaduto in queste circostanze, come se, in generale, i rapporti tra consulenti e imprenditori, da una parte, e funzionari dell'Agenzia delle Entrate, dall'altra, fossero rapporti viziati, poiché anche quando la pretesa economica contenuta nei processi verbali di constatazione viene ridotta, nel corso del procedimento, ad importi di minor valore, ciò avviene normalmente nel rispetto della normativa tributaria».
In sostanza, il Presidente di Apindustria Vicenza, vuole far passare un messaggio costruttivo e di chiarezza sull'accaduto: il fatto che, alle volte, nell'ambito delle attività di verifica da parte dell'Amministrazione Finanziaria, si concluda con un differenziale ridotto rispetto a quanto inizialmente costatato nei verbali, o addirittura, con un azzeramento di quanto apparentemente dovuto, non è frutto di accordi illegali fra le parti, bensì della responsabile applicazione, da parte dei funzionari dell'Agenzia delle Entrate, degli istituti cosiddetti "deflattivi del contenzioso tributario", o dell'istituto "dell'autotutela".
«Si tratta di norme appositamente introdotte nell'Ordinamento, per correggere eventuali distorsioni che possono presentarsi, e spesso si presentano, nel corso dei processi di verifica fiscale - sottolinea De Marchi. - Qualora nel processo verbale di constatazione, redatto al termine della verifica, vi siano elementi non fondati, infatti, il contribuente, oltre a far valere le proprie ragioni in contenzioso, può attivare gli istituti previsti dalla legge, con il pagamento di imposte e sanzioni ridotte. E c'è di più: se lo stesso processo verbale di constatazione si dovesse rivelare del tutto infondato, attraverso l'applicazione "dell'autotutela" il contribuente può richiedere, addirittura, l'archiviazione del procedimento».
«La nostra preoccupazione è ben fondata - conclude De Marchi -: l'applicazione di tali istituti, infatti, costituisce una parte molto significativa dell'attività dell'Ufficio Fiscale della nostra Associazione, in quanto, spesso, proprio grazie al nostro ruolo, nonché alle relazioni e alle competenze dei nostri funzionari, riusciamo a far valere le ragioni dei nostri associati nell'assoluta legalità , ottenendo l'applicazione di dette misure e facendo evitare il contenzioso alle imprese. Una pratica, in poche parole, di cui possiamo annoverare numerose esperienze significative. Il rischio che sta emergendo, in questi giorni, è il timore che i funzionari dell'Agenzia dell'Entrate adottino, in futuro, comportamenti di irrigidimento, evitando di applicare i predetti istituti, per non dar adito a sospetti nei loro diretti confronti - visto che è a loro discrezione applicarli e una volta applicati sono a loro volta essi stessi oggetto di controlli da parte dell'Audit interno all'Agenzia -. Ciò costituirebbe un grave danno per l'intero sistema economico locale, cosa che noi, come Apindustria Vicenza, vorremmo evitare con ogni mezzo»
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Vicenza è tra le prime 10 con affitti in nero
Domenica 7 Marzo 2010 alle 01:29
Affittare una casa in nero è più diffuso di quanto si potesse pensare.
La Guardia di Finanza, che da anni indaga sulle locazioni in nero, lo scorso anno ha effettuando 2.639 controlli. Secondo i dati, che Adnkronos ha anticipato, l'evasione fiscale complessiva accertata è stata di oltre 18 milioni di euro, di cui 5,4 milioni scovati nelle operazioni di compravendita e 12,8 milioni nel giro degli affitti.
Ma le cifre in gioco sono ben più alte, perché i proprietari riescono a risparmiare circa quattro miliardi di euro all'anno di tasse su un giro d'affari che sfugge al fisco che arriva a tredici miliardi.
La poco onorevole ‘top ten' degli affitti in nero comprende anche Vicenza in una classifica che allinea Milano, Genova, Roma, Vicenza, Napoli, Salerno, Torino, Varese, Firenze, Venezia.
Il Sunia, il sindacato degli inquilini, che a Vicenza ha Fulvio Rebesani come suo segretario generale, ha documentato che in Italia il 40% dei contratti sfugge al fisco generando un buco di oltre 3,5 miliardi di euro, che nasce da circa 1.500.000 case affittate ma non denunciate con 13 miliardi d'imponibile sommerso e relative tasse non pagate, a cui si aggiungono 300 milioni di imposta di registro evasa.
Concia e corruzione, tra rassegnazione e impunità
Sabato 20 Febbraio 2010 alle 12:19Articolo pubblicato sul numero 183 di VicenzaPiù, in edicola a 1 euro e disponibile da domani nei punti di distribuzione in cittÃ
L'inchiesta della Guardia di Finanza nel settore della concia è impressionante fin dai numeri: 128 le imprese coinvolte, 21 il numero degli imprenditori destinatari di provvedimenti restrittivi e 178 il numero complessivo degli indagati. Finora la Gdf ha accertato movimenti di denaro contante verso gli istituti di credito e società fiduciarie di San Marino per oltre 17,3 milioni di euro. Oltre 1 miliardo di euro l'imponibile sottratto all'erario, con un'evasione solo ai fini Iva di circa 245 milioni di euro.
Indignazione scomparsa...
Sono numeri davvero notevoli. Eppure nonostante le dimensioni della vicenda, non ho percepito significativi moti di indignazione o di sdegno. Sembra quasi che tutto quanto possa scivolare nel dimenticatoio della rassegnazione. Ed è proprio la rassegnazione una delle maggiori nemiche della speranza di poter sconfiggere la corruzione. In un Paese rassegnato, trova la strada spianata chi vuol far passare leggi dannose per i più e favorevoli per pochi. Poi ci sono quelli che sentenziano pubblicamente che l'evasione fiscale e la corruzione sono una cosa normale in un generale clima di magna-magna. Anzi meritano comprensione: al Sud Italia non rubano forse ugualmente se non di più? Ma non ho neppure sentito voci di intellettuali o della cultura indignarsi più di tanto per lo scandalo arzignanese.
C'è chi fa festa e chi ti fa la festa
Venerdi 25 Dicembre 2009 alle 17:21Premessa (lunga) dell'editore
Oggi, intanto, di nuovo auguri a tutti e non solo di Buon Natale, perché ci leggono in tanti, cattolici e non. Poi, come promesso nella fiaba prima pubblicata (per i buoni?) e dopo lo scambio augurale con Silvano Giometto, non potevamo perdere la verve che caratterizza VicenzaPiù, anche in un giorno come questo, che, anzi e comunque, è un giorno di vita con più o meno grandi significati, ma in cui chi è contento è più contento, chi è, non per sua colpa, infelice lo è di più, e umanamente non per invidia, se vede la contentezza altrui in un giorno che accentua le differenze specialmente in un periodo di grande crisi economica.
A 'Babbo Mannino' avevamo chiesto un suo regalo e dal suo camino ce lo ha fatto arrivare.
Oggi dobbiamo essere, ci dicono, tutti più buoni, quindi anche e soprattutto con i ‘cattivi' come Alessio Mannino. Noi continuiamo a esserlo, buoni con lui, da 176 numeri, tutti quelli finora usciti di VicenzaPIù, che lui ha contribuito a ravvivare con rigore pari alla passione per il giornalismo di una volta.
Magari qualche volta solo alzando un po' i toni, ma perché Alessio crede in quello che fa, come dovrebbero fare i giovani come lui, che, invece, oggi non vedono o non vogliono vedere la società in cui vivono (e che noi, i più vecchi, abbiamo costruito) e si aiutano a chiudere occhi e menti con spritz e qualcosa di peggio, che non è la droga fisica, ma quella dell'indifferenza.Sia buono con lui, almeno oggi (è Natale!), anche qualche lettore.
Continua a leggereFranco: banda truffaldina nelle patrie galere
Giovedi 10 Dicembre 2009 alle 23:37
''La truffa e' enorme, ma grazie alla Guardia di Finanza si e' riusciti ad arginarla altrimenti sarebbe stata di proporzioni incontrollate. Ora ci aspettiamo dalla magistratura una pena esemplare per questi
sciagurati''.
Così il senatore Paolo Franco, segretario provinciale della Lega Nord-Liga Veneta di Vicenza sull'operazione portata a termine dalla Gdf contro una banda dedita all'immigrazione clandestina e alla truffa.
''Ma quello che più inquieta - aggiunge il senatore Franco - è la compiacenza di tante persone che erano l'indotto della banda, persone che meritano solo disprezzo. Ora i componenti di questa associazione a delinquere, italiani e non, passino il Natale nelle patrie galere a dispetto della truffa attuata a discapito dei contribuenti onesti''.
Filippi: Vergognosa frode a italiani onesti
Giovedi 10 Dicembre 2009 alle 20:39Sen. Alberto Filippo
IMMIGRAZIONE: FILIPPI (LN), VERGOGNOSA FRODE A DANNO ITALIANI ONESTI
ROMA, 10 DIC - ''Auspico che la giustizia vicentina sia velocissima e molto severa nell'accertare le responsabilità e punire i responsabili di questa ennesima, vergognosa frode ai danni degli Italiani onesti''. E' durissima la reazione del senatore leghista vicentino Alberto Filippi dopo la diffusione della notizia relativa alla maxi-operazione della Guardia di Finanza di Vicenza contro l'immigrazione clandestina. "Ci troviamo di fronte ad una vera e propria organizzazione a delinquere - spiega Filippi - che ha lucrato oltre due milioni di euro compilando centinaia di false pratiche per la regolarizzazione di colf e badanti. Risultato? Lo sforzo della Lega per controllare l'immigrazione irregolare e dare al contempo l'opportunità alle nostre famiglie di offrire assistenza ad anziani e disabili, viene annullato. Non dobbiamo consentire che ci si faccia beffe in questo modo di una normativa che, in sé, è giusta e di grande spessore umanitario''. ''Un plauso va rivolto alla Guardia di Finanza che, agendo tempestivamente, ha saputo riconoscere il piano criminale, fermarlo e assicurare alla guistizia i presunti responsabili''.
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