Archivio per tag: Glaxo

Categorie: Sanità

Sanità, farmaco salvavita Purinethol: in Veneto è disponibile

Venerdi 20 Aprile 2012 alle 14:20
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Regione del Veneto  -  "Apprendendo dalla stampa di un allarme lanciato dalla Uildm rispetto alla asserita carenza del farmaco Purinethol, ho immediatamente attivato le verifiche del caso da parte del nostro servizio farmaceutico. Prima di tutto è risultata priva di fondamento la notizia secondo la quale la carenza sarebbe dovuta al mancato pagamento della Regione alla ditta produttrice Glaxo.

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Categorie: Politica

Bortolussi, caso Glaxo e fuga cervelli

Mercoledi 17 Febbraio 2010 alle 18:46

Bortolussi Presidente

BORTOLUSSI - CASO GLAXO: RISCHIAMO LA FUGA DEI CERVELLI

Verona - «La situazione dei ricercatori della Glaxo di Verona è gravissima. Il Veneto paga un prezzo sociale e occupazionale pesante e rischia la fuga dei cervelli. Dovere della politica è di garantire la massima attenzione alle famiglie colpite dalla crisi, evitando però promesse irrealistiche»..

Giuseppe Bortolussi, candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione Veneto, ha incontrato oggi pomeriggio una delegazione di ricercatori della Glaxo Smith Kline.

«Mi è stata esposta una situazione oggettivamente disperata. Il problema immediato è quello di un costo sociale e occupazionale estremamente serio. Verso il quale l'attivazione degli ammortizzatori sociali è necessaria, ma non risolutiva. Il problema più generale è un altro: con la chiusura del centro di ricerca, il Veneto e Verona non sono solo condannate a perdere un know how altamente qualificato. Il rischio concreto è quello della fuga dei cervelli, con ricercatori che potrebbero essere costretti a ricercare all'estero un posto di lavoro. È interesse del nostro sistema regionale impedire che questo avvenga. C'è in gioco il presente, ma soprattutto il futuro».

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Categorie: Politica

Solidarietà ai lavoratori Glaxo

Martedi 9 Febbraio 2010 alle 17:56

On. Daniela Sbrollini

"Solidarietà ai lavoratori della Glaxo"

Sul decreto mille proroghe il PD vuole un confronto vero!

 

 

La vicenda della Glaxo pone l'accento sulla grave crisi economica ed occupazionale che coinvolge anche il nord - est del Paese.

Sono centinaia la ditte che ogni giorno vedono scomparire le condizioni per poter garantire lavoro ed occupazione. Una situazione che in questi mesi ha raggiunto picchi elevatissimi.

Voglio quindi esprimere la mia più sincera solidarietà ai ricercatori, alle lavoratrici e lavoratori della Glaxo, come a tutti i lavoratori dipendenti e autonomi che stanno attraversando una crisi ancora fortemente presente.

Considero inaccettabile che una multinazionale, con un bilancio in attivo, possa assumere la decisione di dislocare la propria produzione fuori dall'Italia; scelta motivata dalla sola rincorsa a costi di produzione inferiori.

In questo modo si abbandona un territorio e si umiliano i lavoratori che hanno contribuito negli anni alla crescita e all'affermazione dell'azienda stessa.

Non siamo nelle condizioni di poter annunciare soluzioni o di formulare promesse; ma sarà un mio impegno, e dei Deputati Veneti del PD, verificare se nel discutere il prossimo decreto mille proroghe (provvedimento che il Governo porterà alla Camera nelle prossime settimane) esistono le condizioni per inserire emendamenti che possano avere ricadute positive su questo come su altri casi di crisi occupazionale nel nostro territorio.

L'augurio quindi è che la discussione sul decreto sia utile e positiva, e che il Governo permetta all'Aula di Montecitorio di lavorare e modificare il testo senza blindature o prese di posizione di chiusura come già accaduto in passato.

On. Daniela Sbrollini

 

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Categorie: Politica

Glaxo, Fiat e il rispetto dei lavoratori

Domenica 7 Febbraio 2010 alle 18:34

Giorgio Langella   

 

GlaxoSmithKline ha deciso la chiusura del centro di ricerca di Verona lasciando senza lavoro circa 550 lavoratori. Uno dei più grandi centri di ricerca italiano viene chiuso perché GlaxoSmithKline ha deciso che non era più produttivo.
Ma, ci dicono i rappresentanti della proprietà inglese, non dobbiamo predercela a male perché l'azienda non intende penalizzare l'Italia dal momento che ha deciso di chiudere altri cinque centri di ricerca in tutto il mondo.
I tagli, ci dicono, riguarderanno anche l'Inghilterra. Siamo più tranquilli? Non credo proprio.
Ma perché vengono mandati a casa tanti lavoratori? Forse le perdite della multinazionale impongono un tragico ridimensionamento?
Non proprio. Infatti la GSK nel 2009 ha avuto un volume di vendite di 9,27 miliardi di euro e un utile prima delle imposte di 2,84 miliardi di euro.
Soltanto che l'incremento per il 2009 si è stato "solo" del 11% a fronte di quello fissato del 14%.
Per questo si devono contenere le spese. Bisogna licenziare non per sopravvivere o perché si fallisce, ma per guadagnare di più.
Non importa se ci si arricchisce rubando il futuro a chi lavora, sfruttando i propri simili.
I lavoratori vanno trattati come materiale di scarto. "Cose" che possono essere mandate alla rottamazione. Il lavoro diventa una merce.
Il profitto viene messo davanti e sopra ogni altra cosa.
La società, il mondo stesso, deve essere al servizio di chi guadagna, di chi sfrutta. Il denaro è l'unico obiettivo. Non si può guardare in faccia nessuno.
Se chi lavora perde la sua unica fonte di guadagno non importa, non è affare dei padroni. Non è un "affare" e questo è il capitalismo.

Giorgio Langella


Altra nota sulla Fiat

Il presidente della Fiat, Luca Cordero di Montezemolo, afferma: "da quando sono alla Fiat non abbiamo ricevuto un euro dallo Stato". E poi insiste dicendo che gli incentivi statali per l'acquisto delle nuove automobili "sono rivolti ai consumatori e non alle aziende".

Quindi, secondo il suo autorevole presidente, la Fiat non ha ricevuto aiuti di nessun genere da parte dello Stato.
Leggo, in un articolo del 27 marzo 2007 firmato da Calogero Cuccia (RSU-FIOM dello stabilimento Fiat di Termini Imerese) "... oggi finalmente per voce dell'A.D. Marchionne sentiamo dire dell'esistenza di un progetto per il rilancio produttivo e occupazionale. Si parla di un piano che prevede l'ampliamento dello stabilimento ... creando nuova occupazione. Per la realizzazione di questo progetto però Marchionne, chiede l'intervento e il finanziamento del Governo Nazionale e di quello Regionale."

Leggendo altri articoli apparsi recentemente sulla stampa nazionale si viene a conoscenza che la sola regione Sicilia ha speso almeno 425 milioni di euro negli ultimi 10 anni, in maniera diretta e/o indiretta, a favore della Fiat.

La Cgia di Mestre afferma che dai bilanci redatti dal gruppo automobilistico torinese (dal 2006 al 2008) emergono aiuti pubblici per circa 270 milioni di euro.

Senza contare tutti i finanziamenti, gli aiuti e gli "incentivi" che, sotto varie forme, lo Stato ha dato alla Fiat nella seconda metà del secolo scorso. Si può, quindi, affermare che le affermazioni di Montezemolo sono perlomeno stravaganti e che lo Stato ha elargito al gruppo presieduto dallo stesso Montezemolo un'enorme quantità di denaro in varie modi (facilitazioni, incentivi, ricorso alla cassa integrazione, mobilità, finanziamenti a fondo perduto ...). Talmente tanti soldi che lo Stato sarebbe dovuto diventare socio di maggioranza della Fiat stessa.

Il presidente Luca Cordero di Montezemolo dovrebbe perdere il vizio di fare dichiarazioni poco realistiche e, soprattutto, non documentate né documentabili. Dimostri quello dice con la realtà e l'onestà dei dati.

Montezemolo dice di non avere ricevuto un euro.

Un euro certamente no; molti, moltissimi milioni di euro si.

 

Giorgio Langella

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Categorie: Politica

Psi su chiusura centro Ricerche Glaxo

Domenica 7 Febbraio 2010 alle 17:31

Psi Vicenza,   

Il PSI della provincia di Vicenza esprime assoluta preoccupazione per quanto sta accadendo alla Glaxo di Verona. Si tratta infatti di una florida azienda attiva in settori ad altissimo valore aggiunto me che, nonostante ciò, non si fa scrupolo di mettere a rischio centinaia di posti di lavoro.
I socialisti vicentini rifiutano la scelta strategica della Glaxo. Scelte simili, prese oggi dalla Glaxo domani verranno condivise da altre imprese e vanno quindi impedite, prevenute poiché si tratta di azioni che a lungo termine sono destinate a creare enormi scompensi economici e sociali.
L'investimento in ricerca, innovazione, formazione continua che i paesi asiatici stanno facendo determina una pressione competitiva destinata a crescere esponenzialmente, dalle attività meno qualificate alle attività a più alto livello di competenza. Al contrario, gli investimenti nella formazione e nella ricerca, in Italia sono sempre più residuali. Solo con formazione costante, efficienza e rafforzamento della ricerca potremo mantenere in Veneto, in Italia una posizione di leadership. In Europa siamo abituati a ritenere il settore delle attività a bassa specializzazione il terreno di scontro con le economie emergenti, al contrario nulla ci garantisce a priori il primato della ricerca e della conoscenza.
La vicenda quindi apre una riflessione generale ancora più ampia e drammatica di quello che può apparire come un problema, comunque grave, legato alla salvaguardia di alcune centinaia di posti di lavoro.
Nell'attuale sistema economico occidentale vi è un disegno che spinge alla massimizzazione dei profitti, ma ciò spesso non determina un conseguente miglioramento della condizione della popolazione ne una crescita della competitività.
Il capitalismo senza confini delle multinazionali ha sempre visto scettici i socialisti.
Per noi socialisti sostenere crescita e profitti può essere accettabile al fine di mantenere ricerca e competitività adeguati, ma è inaccettabile se ciò avviene con lo scopo di determinare profitti elevati per azionisti di riferimento e management interessati esclusivamente all'oggi e subito.
Il prevalere dell'attuale modello di sviluppo capitalistico, che già la crisi economica ancora in atto sta dimostrando fallace, porta a serie riflessioni sul potenziale sociale di questo sistema e sugli effetti più o meno validi di ciò che è oggi la globalizzazione. Una riflessione che dovrebbe essere comune e su cui il Veneto gioca il suo futuro economico e soprattutto sociale.


Luca Fantò
Segretario Provinciale Partito Socialista Italiano - PSE Vicenza

Via Linosa,11
36100 Vicenza
cell. 3485529660
[email protected]
www.psveneto.it  

 

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Categorie: Politica

Fassino: Glaxo, Alcoa e Fiat? Aziende sole

Domenica 7 Febbraio 2010 alle 16:06
Redazione di VicenzaPiù    

 

L'intervento di Piero Fassino a VicenzaL'esponente Pd, dopo Vicenza venerdì è andato a Verona per sostenere la candidatura di Bortolussi, e ha dichiarato: "Il governo pensa solo ai guai del premier ... Dalla Alcoa alla Glaxo, dalla Fiat alla Merloni, mi sembra che le aziende siano lasciate sole dal governo".

Così sostiene Piero Fassino, venerdì prima a Vicenza, poi a Verona a sostegno del candidato del centrosinistra in Veneto Giuseppe Bortolussi.
«Il tema del lavoro - ha aggiunto - è fuori dall'attenzione del governo. Da molti mesi chiediamo un rovesciamento dell'agenda politica: anziché parlare dei problemi giudiziari del premier, bisogna occuparsi di lavoro, famiglie, e di una crisi che purtroppo è tutt'altro che finita"
Venerdì a Vicenza, proprio il giorno in cui sui media scoppiava il nuovo caso Glaxo, Fassino, presente con Sbrollini, Variati e Ginato (nella foto), aveva dichiarato: "Il caso Glaxo è significativo e dimostra che rischia il posto di lavoro non solo chi ha una qualifica bassa, ma anche ricercatori, medici, laureati che occupano posti della cosiddetta eccellenza ... Il governo abbandona lavoratori e imprese al loro destino, sperando che il tempo porti una soluzione alla crisi. Intanto i lavoratori e le famiglie in difficoltà aumentano ogni giorno. E la politica del non fare, a crisi finita, peserà molto di più su chi non ha fatto ma si è limitato ad aspettare che altri si muovessero".

 

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Categorie: Politica

Filippi ha una ricetta per i ricercatori Glaxo

Domenica 7 Febbraio 2010 alle 12:01
Redazione di VicenzaPiù   

 

Due emendamenti nel "Milleproroghe" del senatore Filippi
«Ecco la ricetta per salvare la Glaxo e 700 lavoratori»


Senatore Alberto FilippiDue emendamenti nel decreto "Milleproroghe" potrebbero riaprire la vicenda Glaxo. «Ho presentato due emendamenti che sono in grado di ridare speranza agli oltre 700 lavoratori della Glaxo di Verona e all'intero comparto della ricerca farmaceutica italiana», come dichiara il senatore Alberto Filippi anche a Il Giornale di Vicenza.
Il senatore vicentino Alberto Filippi, di fronte a rischio di chiusura del centro ricerche di Verona della GlaxoSmithKline (perderebbero il lavoro ben 550 ricercatori sotto i 45 anni, e quindi colletti bianchi con know how di livello, e circa 200 lavoratori dlla struttura di ricerca) ha presentato con il senatore Massimo ! Garavaglia 2 emendamenti che potrebbero dare una svolta alla crisi del settore farmaceutico rilanciando la ricerca di eccellenza nel nostro paese.
I 2 emendamenti riguardano le «Api Sperimentali» e la «tracciabilità dei principi attivi dei farmaci».
«Per quello che riguarda le "Api Sperimentali"», continua Filippi, «solo le aziende farmaceutiche italiane si ritrovano a dover attendere tempi assurdi, lunghissimi e incerti, prima di ottenere le autorizzazioni dell'Aifa. Così vengono compromesse le loro capacità di concorrere sul mercato globale ... è inconcepibile che il consumatore italiano possa sapere da dove arriva la bistecca che ha nel piatto o la farina con la quale sono fatti i biscotti, ma che gli venga negata la conoscenza del Paese dove è stato prodotto il principio attivo, la vera essenza del farmaco».
Se i due emendamenti saranno approvati rapidamente, i vertici Glaxo potrebbeo essere convinti a ritornare sulla loro decisione circa il centro di Verona, ma soprattutto si potrebbe cercare di bloccare un pericolosissimo effetto domino sulla farmaceutica italiana.


Sul caso Glaxo la senatrice del PD, Maria Pia Garavaglia, ha annunciato la presentazione di un'interrogazione per chiedere l'intervento del governo come già fatto con l'Alcoa. «La chiusura della Glaxo è un danno non solo per Verona ma per tutta l'Italia», afferma la senatrice.

 

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Categorie: Sindacati

Glaxo. Sindacati:Tocca a governo e Regione

Sabato 6 Febbraio 2010 alle 11:07

Filcem Femca, Uilcem
    

"Governo e Regione Veneto intervengano con autorevolezza"
Sul caso Glaxo Filcem Femca e Uilcem sottolineano che ''la cancellazione di uno dei più importanti centri di Ricerca sulle Neuroscienze, con 700 ricercatori occupati, disperde un patrimonio inestimabile di eccellenza scientifica e professionalità elevatissima. E' inaccettabile! Questo l'unico commento possibile rispetto alla decisione, comunicata ai dipendenti dal vertice di GSK,di chiudere il centro di Ricerca Glaxo di Verona insieme ad altri sei centri a livello mondiale".

"GSK ha avuto moltissimo dall'Italia e dai lavoratori di Verona. Solo nel 2009, per citare gli ultimi fatti -ricorda il Segretario Generale della Filcem del Veneto, Stefano Facin - ha ottenuto 24 milioni di euro per finanziare propri progetti di Ricerca. E non va dimenticato che negli ultimi due anni, con enormi sacrifici da parte delle persone e a fronte di importanti impegni di sviluppo da parte di GSK sono stati concordati con il sindacato ben due progetti di riorganizzazione che hanno visto uscire più di duecento lavoratori anche dalle attività di Ricerca. E' evidente che ci troviamo di fronte ad un enorme problema politico che, se non affrontato, rischia di essere devastante per il nostro Paese".
Da tempo il sindacato unitariamente (fonte Adnkronos) sollecita "interventi da parte del Governo e un maggior impegno delle imprese a sostegno della Ricerca, settore in cui l' Italia e' agli ultimi posti per investimenti rispetto agli altri paesi europei".

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Categorie: Politica

Glaxo, Alcoa, NorthFace: soluzione veneta

Venerdi 5 Febbraio 2010 alle 23:49

Pnv    

Glaxo, Alcoa, NorthFace: con l'indipendenza resterebbero in Veneto

Partiti, sindacati, politici e organi di informazione da qualche tempo stanno prendendo di mira le aziende che una dopo l'altra annunciano di lasciare il Veneto. Ieri è stata la volta della GlaxoSmithKline.
Il problema principale è che oramai il Veneto sta perdendo attrattività per le imprese.
Mancanza di infrastrutture, assenza di banda larga, logistica da terzo mondo, costo del lavoro proibitivo per fare impresa, tassazione da regime feudale, assenza di cultura politica dell'innovazione, clientelismo, corruzione politica, nepotismo e una classe dirigente gerontocratica sono alcuni tra i più noti fattori negativi che impediscono di fatto di trovare nel Veneto una sede adatta ove lavorare con profitto.
Come fare per invertire questa situazione drammatica? C'è una sola soluzione e si chiama indipendenza.
Tutti i piccoli paesi che hanno ottenuto l'indipendenza sono visti infatti con grande favore dalle grandi imprese, grazie all'aumentato livello infrastrutturale, le minori tasse sulle imprese e un'amministrazione pubblica meno articolata e più efficiente. Sicuramente la tradizione di buona amministrazione e la propria vocazione mercantile consentiranno alla Venetia indipendente un grande fiorire di imprenditorialità innovativa e sostenibile, attraendo nuovi capitali internazionali, oggi sempre più rari in Venetia.
Oggi le grandi imprese investono solo in parte in sedi nazionali delle loro filiali allocate in Venetia. Ciò avviene perché i poli romano e milanese diminuiscono l'interesse di aprire sedi produttive e commerciali in Venetia, parte del sistema paese Italia, ma soprattutto perché è l'intero sistema-Italia ad aver preso una china di sottosviluppo evidente.
Dopo l'indipendenza tutto ciò cambierà: le aziende che vorranno entrare nel mercato veneto dovranno infatti aprire le proprie sedi a Padova, Treviso, Udine, Bergamo, Verona, Vicenza e in tutte le città venete, con un fiorire di opportunità commerciali ora impossibili.
Inoltre, la posizione strategica della Venetia permetterà di aprire le sedi principali delle filiali EMEA (Europa, Medio Oriente, Africa) di molte multinazionali, con enorme aumento di posti di lavoro qualificati ora appannaggio di Roma, Milano, Monaco, Vienna, Lubiana.
Gianluca Busato
segretario PNV

 

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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