Il 14 maggio abbiamo presentato nella sala convegni di Apindustria Vicenza il libro dossier "BPVi. Bugie Popolari Vicentine". All'evento era totalmente "desaparecido" Otello Dalla Rosa, il candidato sindaco di centro sinistra, quello che fa campagna non dedicando una sia pur minima, reale, attenzione alle migliaia di concittadini vittime della truffa di sistema della Banca Popolare di Vicenza made in Gianni Zonin & suoi amici, e colleghi di Cda, tra cui il precedente presidente di Confindustria Vicenza, Giuseppe Zigliotto, (membro del cda BPVi a Vicenza) e il suo successore Luciano Vescovi, vice presidente della posseduta Banca Nuova a Palermo, tutti storicamente vicini ad Achille Variati.
I sostenitori di Otello Dalla Rosa e lo stesso candidato sindaco di Vicenza si sono scatenati come falchi sulle candidature pro Francesco Rucco di una decina di persone in, deprecabile, odore più o meno recente di simpatie per il fascismo. Lo sventolio vigoroso e condivisibile delle bandiere "partigiane", mai lo vedemmo, però, agitare da gran parte dei candidati di centro sinistra quando il padre - padrino - padrone della relativa cordata abbracciò, per avere un voro in cambio, Claudio Cicero come consigliere delegato di Achille Variati che neanche storse troppo il naso per i voti di centro e destra avuti per diventare presidente della provincia.
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Gianni Zonin non era un inconsapevole pensionato, ma un lucido manager che aveva le conoscenze di un economista e la capacità gestionale di un amministratore delegato. E dunque non poteva non sapere: non poteva essere all'oscuro delle operazioni baciate e delle altre irregolarità che hanno contribuito al tracollo del!'ex Bpvi. È la convinzione della Procura di Vicenza che nell'udienza preliminare di ieri per il crac dell'istituto, ha chiesto il rinvio a giudizio del potentissimo presidente.
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È ogni giorno più chiaro che Otello Dalla Rosa stia rappresentando una forte delusione per me, e non solo per me, tra quelli che lo hanno votato entusiasticamente con la speranza di un, almeno moderatamente, nuovo centrosinsitra. La speranza era nata durante la sua campagna per le ormai paleontolitiche primarie quando proclamava una sia pur rispettosa discontinuità da Achille Variati e dal suo (s)fascismo: Vicenza ha, infatti, perso molto se non tutto quello che aveva nel 2008, dignità di popolo inclusa grazie al crac della BPVi, quando "lui" tornò a Palazzo Trissino convincendo anche chi vi scrive, che allora di politica ne masticava molto meno di quanto sia poi stato costretto a imparare durante i suoi due catastrofici mandati.
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"... Nei giorni scorsi a questo giornale (Il Giornale di Vicenza, ndr) è stato recapitato un dossier molto corposo e documentato che riguarda alcuni candidati. Dal dossier, opportunamente verificato, emerge uno spaccato che tradisce simpatie per nazismo, fascismo, antisemitismo, omofobia. Il 31 dicembre di otto anni fa...": così scrive oggi, 19 maggio, il GdV che dedica un paginone ai 10 candidati delle liste per Francesco Rucco sindaco che negli scorsi anno hanno postato le loro "simpatie" o anche semplici like su simpatie analoghe. Giusto esercizio dl dovere di cronaca sui dossier anche se a danno di un candidato. Ma...
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Casa vinicola Zonin accelera sull'aumento di capitale. L'operazione è già approdata alla fase di short list, la definizione dell'elenco ristretto di offerte, e la spa di Gambellara ha «al vaglio una serie di proposte per l'ingresso di un investitore». Dopo le indiscrezioni della scorsa settimana, la società vinicola ha confermato ieri con una nota l'operazione di rafforzamento di capitale, che a questo punto è data in chiusura nel giro di qualche settimana, e comunque prima dell'estate, in parallelo alla chiusura del bilancio 2017, che - è stato anticipato ieri - si chiuderà con ricavi consolidati della produzione che supereranno per la prima volta i 200 milioni, salendo a 201, +4,2% rispetto ai 193 del 2016, quando il bilancio si era chiuso con un utile consolidato netto di 5,4 milioni.
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Pubblicato il 14 maggio alle 21.53, aggiornato il 16 alle 23.15 con video della prima parte della presentazione. Dopo "Vicenza. La città sbancata", una selezione degli articoli di VicenzaPiù che fin dal 13 agosto 2010 mettevano in guardia dallo tsunami finaziario in arrivo i soci della Banca Popolare di Vicenza, due anni dopo e per un opportuno confronto tra come il nostro mezzo e Il Giornale di Vicenza abbiano raccontato gli antefatti e gli sviluppi della crisi della ora ex popolare, esce il libro dossier "BPVi. Bugie Popolari Vicentine" (lo trovi nelle migliori edicole e in librerie, presso la nostra sede di Vicenza Strada Marosticana 3 oppure clicca qui per acquistarlo online o vai su Amazon.it).
Non è da ora, dopo aver letto quanto pubblica Il Corriere del Veneto (e riporta VicenzaPiu.com, ndr) sul futuro della Fondazione Roi, che ho non poche perplessità circa le scelte, già ventilate nel passato e ora ritrovate nell'articolo sopra citato. La mia visione di tutto quanto è avvenuto nella Fondazione in questi ultimi anni, parte da una cosa che ritengo fondamentale: il rispetto assoluto della volontà del marchese Giuseppe Roi. Quindi considero basilare il ripristino della mission contenuta nello statuto: la cura dei musei civici di Vicenza.
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Il futuro nelle mani di tre enti ormai (pare) definiti e la strada intrapresa verso un'eventuale azione di responsabilità nei confronti dell'ex presidente, Gianni Zonin, che avanza. La Fondazione Roi affronta un periodo delicato. Entro le prossime settimane l'ente di contra' San Marco scioglierà le riserve in merito ai tre enti che sostituiranno l'ex-Banca popolare di Vicenza nello statuto per la nomina di tre componenti del cda (con potere di cooptazione di altri 3, più il direttore scientifico di Palazzo Chiericati che è membro di diritto).Â
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Che ne sarà della Casa Vinicola Zonin (Cvz), una delle principali aziende italiane del settore, dopo i guai dell'ex presidente della Banca Popolare di VicenzaGianni Zonin? E' di questi giorni (leggi nostro lancio) la notizia che i figli del fondatore Domenico, Francesco e Michele (nella foto d'archivio con padre e madre, ndr) si sono messi alla ricerca di un partner con l'obbiettivo di far crescere il gruppo anche attraverso acquisizioni e poi sbarcare in Borsa. E che per individuare il partner giusto è stata investita Mediobanca che sta sondando una serie di fondi internazionali per vedere se sono interessati all'operazione che prevede la sottoscrizione di un aumento di capitale da 50-70 milioni.
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