Ginato commenta l'accordo PDL-Lega
Venerdi 16 Ottobre 2009 alle 17:51Partito Democratico Vicenza
"Sembra proprio che alla fine, dopo duri proclami e rivendicazioni di autonomia, il Presidente Galan svenderà il Veneto per una poltrona da ministro. Il suo silenzio di fronte alle notizie che arrivano da Roma pone finalmente fine ad un teatrino che è durato anche troppo e conferma che il baratto è avvenuto". Il segretario provinciale del PD Federico Ginato commenta così la notizia che arriva da Roma di un accordo tra Berlusconi e Bossi per candidare un leghista alla guida della Regione.
Ginato stigmatizza l'incoerenza del Governatore che "cestinate le lunghe liste di sostenitori, dimenticato il rifiuto fermo e più volte ripetuto a qualsiasi incarico compensativo, il governatore del Popolo della Libertà , con perfetta incoerenza, si appresta a lasciare la guida della Regione alla Lega. A decidere sono stati Berlusconi e Bossi mentre lui ha ottenuto quello che voleva: uno strapuntino dorato sul quale finire la propria carriera politica". Purtroppo, è una scelta che mostra, ancora una volta, quanto poco contino il Veneto e la sua gente nelle decisioni della maggioranza. Non saranno, infatti, gli iscritti veneti del PDL o della Lega a scegliere il loro candidato, ma un accordo ai vertici che nulla ha a che vedere con la trasparenza di una scelta democratica. Questa è l'autonomia che hanno in mente la destra e la lega, ma non dovevamo essere "padroni a casa nostra"?
Il Partito Democratico percorrerà una strada diversa: chiederà a chi vive e lavora in Veneto, a chi conosce e ama questa terra, di scegliere la persona che ritiene più qualificata per uscire dalla pesante crisi economica che attraversa il paese e guidare lo sviluppo di questa nostra regione troppo a lungo mal governata. Conclude Ginato: "Siamo convinti che identificare un candidato per la guida del Veneto sia una scelta che richiede un po' più di tempo rispetto a quello dedicato ad una cena a due."
Galan e Lega, il potere per il potere
Mercoledi 23 Settembre 2009 alle 16:05Dovrebbero vergognarsi. Tutti. L'osceno mercato messo in piedi fra Partito della Libertà e Lega Nord intorno alla candidatura per la presidenza della Regione Veneto è uno di quegli scempi della volontà popolare che dovrebbe far passare la voglia di votare alle elezioni regionali del 2010 anche ai più accaniti fan di Galan e del Carroccio, trattati come mandrie di buoi. Ossia come una variabile di poco conto, un dettaglio contingente, inerte massa di manovra nella lotta fra due apparati cui preme soltanto la conquista delle poltrone.
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