Archivio per tag: Gerusalemme
	
	
			
							
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				 Il popolo veneto ha sempre amato molto il ciclismo e la sua velocità. La velocità del cavallo nacque nel deserto, dove lo zoccolo affonda e lo slancio rimane impigliato nella sabbia; la velocità della bicicletta, per i veneti nacque nelle stradine sterrate venete, dove la ruota affondava e lo slancio rimaneva impigliato nella terra, terra di fatica e di sudore come sport di fatica e sudore è il ciclismo. Gino Bartali entrò nell’anima dei veneti, più di quanto entrò Coppi, reputato dai veneti troppo “comunista†mentre a Gino Bartali veniva riconosciuta una valenza cattolica ed è proprio in Terra nostra che firmava la maggior parte degli autografi.			
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			Il popolo veneto ha sempre amato molto il ciclismo e la sua velocità. La velocità del cavallo nacque nel deserto, dove lo zoccolo affonda e lo slancio rimane impigliato nella sabbia; la velocità della bicicletta, per i veneti nacque nelle stradine sterrate venete, dove la ruota affondava e lo slancio rimaneva impigliato nella terra, terra di fatica e di sudore come sport di fatica e sudore è il ciclismo. Gino Bartali entrò nell’anima dei veneti, più di quanto entrò Coppi, reputato dai veneti troppo “comunista†mentre a Gino Bartali veniva riconosciuta una valenza cattolica ed è proprio in Terra nostra che firmava la maggior parte degli autografi.			
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		Giro d’Italia, il racconto dal Veneto a Gerusalemme nel ricordo di Gino Bartali
Venerdi 4 Maggio 2018 alle 09:59 Il popolo veneto ha sempre amato molto il ciclismo e la sua velocità. La velocità del cavallo nacque nel deserto, dove lo zoccolo affonda e lo slancio rimane impigliato nella sabbia; la velocità della bicicletta, per i veneti nacque nelle stradine sterrate venete, dove la ruota affondava e lo slancio rimaneva impigliato nella terra, terra di fatica e di sudore come sport di fatica e sudore è il ciclismo. Gino Bartali entrò nell’anima dei veneti, più di quanto entrò Coppi, reputato dai veneti troppo “comunista†mentre a Gino Bartali veniva riconosciuta una valenza cattolica ed è proprio in Terra nostra che firmava la maggior parte degli autografi.			
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			Il popolo veneto ha sempre amato molto il ciclismo e la sua velocità. La velocità del cavallo nacque nel deserto, dove lo zoccolo affonda e lo slancio rimane impigliato nella sabbia; la velocità della bicicletta, per i veneti nacque nelle stradine sterrate venete, dove la ruota affondava e lo slancio rimaneva impigliato nella terra, terra di fatica e di sudore come sport di fatica e sudore è il ciclismo. Gino Bartali entrò nell’anima dei veneti, più di quanto entrò Coppi, reputato dai veneti troppo “comunista†mentre a Gino Bartali veniva riconosciuta una valenza cattolica ed è proprio in Terra nostra che firmava la maggior parte degli autografi.			
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					Categorie: Fatti				
			
			
			
							
				 Come anticipato qui da Edoardo Pepe il Leone d’Oro per la Pace nel Mondo, che vale anche il titolo di Ambasciatore nel Mondo 2018, è stato assegnato la sera del 28 aprile al Comm. Walter Simon Arbib (al centro nella foto) con protocollo n. 40300 del 8 marzo 2018 della Camera dei Deputati e con protocollo 40301 dell’8 marzo 2018 al Cav. Giovanni Rana (il secondo da sinistra). Walter Arbib è intervenuto con un commento lungo e articolato in un dibattito su VicenzaPiù, alcuni anni fa. Conosco solo di riflesso e soprattutto come consumatrice il Cav. Rana, conosco invece Walter Arbib e so che è una persona straordinaria.			
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			Come anticipato qui da Edoardo Pepe il Leone d’Oro per la Pace nel Mondo, che vale anche il titolo di Ambasciatore nel Mondo 2018, è stato assegnato la sera del 28 aprile al Comm. Walter Simon Arbib (al centro nella foto) con protocollo n. 40300 del 8 marzo 2018 della Camera dei Deputati e con protocollo 40301 dell’8 marzo 2018 al Cav. Giovanni Rana (il secondo da sinistra). Walter Arbib è intervenuto con un commento lungo e articolato in un dibattito su VicenzaPiù, alcuni anni fa. Conosco solo di riflesso e soprattutto come consumatrice il Cav. Rana, conosco invece Walter Arbib e so che è una persona straordinaria.			
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		Leone d’Oro per la Pace nel Mondo a Walter Arbib e a Giovanni Rana.
Domenica 29 Aprile 2018 alle 22:25 Come anticipato qui da Edoardo Pepe il Leone d’Oro per la Pace nel Mondo, che vale anche il titolo di Ambasciatore nel Mondo 2018, è stato assegnato la sera del 28 aprile al Comm. Walter Simon Arbib (al centro nella foto) con protocollo n. 40300 del 8 marzo 2018 della Camera dei Deputati e con protocollo 40301 dell’8 marzo 2018 al Cav. Giovanni Rana (il secondo da sinistra). Walter Arbib è intervenuto con un commento lungo e articolato in un dibattito su VicenzaPiù, alcuni anni fa. Conosco solo di riflesso e soprattutto come consumatrice il Cav. Rana, conosco invece Walter Arbib e so che è una persona straordinaria.			
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			Come anticipato qui da Edoardo Pepe il Leone d’Oro per la Pace nel Mondo, che vale anche il titolo di Ambasciatore nel Mondo 2018, è stato assegnato la sera del 28 aprile al Comm. Walter Simon Arbib (al centro nella foto) con protocollo n. 40300 del 8 marzo 2018 della Camera dei Deputati e con protocollo 40301 dell’8 marzo 2018 al Cav. Giovanni Rana (il secondo da sinistra). Walter Arbib è intervenuto con un commento lungo e articolato in un dibattito su VicenzaPiù, alcuni anni fa. Conosco solo di riflesso e soprattutto come consumatrice il Cav. Rana, conosco invece Walter Arbib e so che è una persona straordinaria.			
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				 Gerusalemme, 1 aprile 2018. In migliaia nelle strade della Striscia di Gaza hanno partecipato ieri ai funerali dei manifestanti uccisi nel venerdì di sangue, negli scontri lungo la frontiera dove l'esercito israeliano ha ucciso 16 palestinesi e ne ha feriti oltre 1300. Il giorno più sanguinoso dalla guerra del 2014. In diverse città della Striscia una folla compatta ha accompagnato le bare dei manifestanti uccisi. Cinque di loro "erano uomini delle Brigate Ezzedin Al Qassam", ha annunciato l'ala armata del movimento islamista che controlla la Striscia di Gaza dal 2007.			
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			Gerusalemme, 1 aprile 2018. In migliaia nelle strade della Striscia di Gaza hanno partecipato ieri ai funerali dei manifestanti uccisi nel venerdì di sangue, negli scontri lungo la frontiera dove l'esercito israeliano ha ucciso 16 palestinesi e ne ha feriti oltre 1300. Il giorno più sanguinoso dalla guerra del 2014. In diverse città della Striscia una folla compatta ha accompagnato le bare dei manifestanti uccisi. Cinque di loro "erano uomini delle Brigate Ezzedin Al Qassam", ha annunciato l'ala armata del movimento islamista che controlla la Striscia di Gaza dal 2007.			
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		Striscia di Gaza, Il Fatto: per Hamas il vero nemico non è Israele, ma Abu Mazen
Lunedi 2 Aprile 2018 alle 01:28 Gerusalemme, 1 aprile 2018. In migliaia nelle strade della Striscia di Gaza hanno partecipato ieri ai funerali dei manifestanti uccisi nel venerdì di sangue, negli scontri lungo la frontiera dove l'esercito israeliano ha ucciso 16 palestinesi e ne ha feriti oltre 1300. Il giorno più sanguinoso dalla guerra del 2014. In diverse città della Striscia una folla compatta ha accompagnato le bare dei manifestanti uccisi. Cinque di loro "erano uomini delle Brigate Ezzedin Al Qassam", ha annunciato l'ala armata del movimento islamista che controlla la Striscia di Gaza dal 2007.			
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			Gerusalemme, 1 aprile 2018. In migliaia nelle strade della Striscia di Gaza hanno partecipato ieri ai funerali dei manifestanti uccisi nel venerdì di sangue, negli scontri lungo la frontiera dove l'esercito israeliano ha ucciso 16 palestinesi e ne ha feriti oltre 1300. Il giorno più sanguinoso dalla guerra del 2014. In diverse città della Striscia una folla compatta ha accompagnato le bare dei manifestanti uccisi. Cinque di loro "erano uomini delle Brigate Ezzedin Al Qassam", ha annunciato l'ala armata del movimento islamista che controlla la Striscia di Gaza dal 2007.			
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					Categorie: Politica				
			
			
			
							
				 Quando il 14 luglio ho sentito il nome dei poliziotti assassinati alla Spianata della Moschea, nella città vecchia di Gerusalemme, capitale di Israele, ho capito che le vittime non erano due ebrei (questo non ha soffocato la mia rabbia e il mio dolore da persona civile), ma due cittadini israeliani drusi che prestavano servizio e fedeltà alla multietnicità e multi religiosità di Israele (per quanto ne dicano gli oppositori dello Stato Ebraico di Israele). Hail Sitawi, 30 anni, originario del villaggio di Majar, e Camil Shanan, 22 anni, del villaggio di Horfesh, entrambi situati in Galilea sono stati assassinati a Gerusalemme dall'ennesima barbarie di matrice islamista (nella foto la cucina dei coloni ebrei israeliani dopo la loro uccisione).			
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			Quando il 14 luglio ho sentito il nome dei poliziotti assassinati alla Spianata della Moschea, nella città vecchia di Gerusalemme, capitale di Israele, ho capito che le vittime non erano due ebrei (questo non ha soffocato la mia rabbia e il mio dolore da persona civile), ma due cittadini israeliani drusi che prestavano servizio e fedeltà alla multietnicità e multi religiosità di Israele (per quanto ne dicano gli oppositori dello Stato Ebraico di Israele). Hail Sitawi, 30 anni, originario del villaggio di Majar, e Camil Shanan, 22 anni, del villaggio di Horfesh, entrambi situati in Galilea sono stati assassinati a Gerusalemme dall'ennesima barbarie di matrice islamista (nella foto la cucina dei coloni ebrei israeliani dopo la loro uccisione).			
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		Notizie da Gerusalemme, ancora morti: in piazza e... in casa
Domenica 23 Luglio 2017 alle 21:29 Quando il 14 luglio ho sentito il nome dei poliziotti assassinati alla Spianata della Moschea, nella città vecchia di Gerusalemme, capitale di Israele, ho capito che le vittime non erano due ebrei (questo non ha soffocato la mia rabbia e il mio dolore da persona civile), ma due cittadini israeliani drusi che prestavano servizio e fedeltà alla multietnicità e multi religiosità di Israele (per quanto ne dicano gli oppositori dello Stato Ebraico di Israele). Hail Sitawi, 30 anni, originario del villaggio di Majar, e Camil Shanan, 22 anni, del villaggio di Horfesh, entrambi situati in Galilea sono stati assassinati a Gerusalemme dall'ennesima barbarie di matrice islamista (nella foto la cucina dei coloni ebrei israeliani dopo la loro uccisione).			
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			Quando il 14 luglio ho sentito il nome dei poliziotti assassinati alla Spianata della Moschea, nella città vecchia di Gerusalemme, capitale di Israele, ho capito che le vittime non erano due ebrei (questo non ha soffocato la mia rabbia e il mio dolore da persona civile), ma due cittadini israeliani drusi che prestavano servizio e fedeltà alla multietnicità e multi religiosità di Israele (per quanto ne dicano gli oppositori dello Stato Ebraico di Israele). Hail Sitawi, 30 anni, originario del villaggio di Majar, e Camil Shanan, 22 anni, del villaggio di Horfesh, entrambi situati in Galilea sono stati assassinati a Gerusalemme dall'ennesima barbarie di matrice islamista (nella foto la cucina dei coloni ebrei israeliani dopo la loro uccisione).			
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					Categorie: Religioni				
			
			
			
							
				 In vista della Marcia Nazionale per la Pace del               31 dicembre a           Vicenza stanno arrivando adesioni da tutta Italia e una testimonianza di prestigio, quella di Abuna             Raed,           responsabile della           Caritas di Gerusalemme, che sarà a Vicenza venerdì 5             dicembre al Palazzo Opere sociali con inizio           alle 20.30 sul           tema "Vedere la pace da Oriente".			
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			In vista della Marcia Nazionale per la Pace del               31 dicembre a           Vicenza stanno arrivando adesioni da tutta Italia e una testimonianza di prestigio, quella di Abuna             Raed,           responsabile della           Caritas di Gerusalemme, che sarà a Vicenza venerdì 5             dicembre al Palazzo Opere sociali con inizio           alle 20.30 sul           tema "Vedere la pace da Oriente".			
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		Marcia Nazionale per la Pace: a Vicenza Abuna Raed, in prima linea a Gaza
Giovedi 4 Dicembre 2014 alle 15:19 In vista della Marcia Nazionale per la Pace del               31 dicembre a           Vicenza stanno arrivando adesioni da tutta Italia e una testimonianza di prestigio, quella di Abuna             Raed,           responsabile della           Caritas di Gerusalemme, che sarà a Vicenza venerdì 5             dicembre al Palazzo Opere sociali con inizio           alle 20.30 sul           tema "Vedere la pace da Oriente".			
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			In vista della Marcia Nazionale per la Pace del               31 dicembre a           Vicenza stanno arrivando adesioni da tutta Italia e una testimonianza di prestigio, quella di Abuna             Raed,           responsabile della           Caritas di Gerusalemme, che sarà a Vicenza venerdì 5             dicembre al Palazzo Opere sociali con inizio           alle 20.30 sul           tema "Vedere la pace da Oriente".			
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			Due allievi cuochi del centro Enaip di Vicenza in tirocinio a Gerusalemme
Giovedi 11 Luglio 2013 alle 11:10 Enaip di Vicenza  -  Ospiti della struttura francescana "Casa Nova", collaboreranno con i colleghi e con volontari da tutto il mondo, in un inedito e stimolante scambio culturale-gastronomico.
				
			
			
			Enaip di Vicenza  -  Ospiti della struttura francescana "Casa Nova", collaboreranno con i colleghi e con volontari da tutto il mondo, in un inedito e stimolante scambio culturale-gastronomico. Tre settimane in una delle città più affascinanti del mondo, per imparare il mestiere e conoscere gli usi e le abitudini di altri Paesi, in un confronto che sarà soprattutto culturale e gastronomico. È l'opportunità che ENAIP Veneto offre a due giovani allievi del corso di operatore della ristorazione del centro di Vicenza, in partenza tra pochi giorni alla volta della struttura francescana di accoglienza per i pellegrini di Terra santa "Casa Nova". Continua a leggere
			
							
					Categorie: Politica				
			
			
			
							
				 Giorgio Langella, PdCI, FdS  -  Le notizie sono di quelle che dovrebbero far pensare e suscitare indignazione. Sarà facile, invece, che vengano archiviate come le "solite cose normali" che succedono in Palestina.
				
			
			
			Giorgio Langella, PdCI, FdS  -  Le notizie sono di quelle che dovrebbero far pensare e suscitare indignazione. Sarà facile, invece, che vengano archiviate come le "solite cose normali" che succedono in Palestina.
Nel giorno della "naqba", durante le manifestazioni che ricordano il "disastro" dell'esodo di centinaia di migliaia di palestinesi in coincidenza con la nascita di Israele 63 anni fa (foto), l'esercito israeliano ha ucciso almeno 10 persone al confine con Siria e Libano e a Gaza. Continua a leggere
			
			
		
		
				
			
		
		
		
	
Restiamo umani: dalla parte del popolo palestinese. Ricordando Vittorio Arrigoni
Domenica 15 Maggio 2011 alle 18:51 Giorgio Langella, PdCI, FdS  -  Le notizie sono di quelle che dovrebbero far pensare e suscitare indignazione. Sarà facile, invece, che vengano archiviate come le "solite cose normali" che succedono in Palestina.
				
			
			
			Giorgio Langella, PdCI, FdS  -  Le notizie sono di quelle che dovrebbero far pensare e suscitare indignazione. Sarà facile, invece, che vengano archiviate come le "solite cose normali" che succedono in Palestina.Nel giorno della "naqba", durante le manifestazioni che ricordano il "disastro" dell'esodo di centinaia di migliaia di palestinesi in coincidenza con la nascita di Israele 63 anni fa (foto), l'esercito israeliano ha ucciso almeno 10 persone al confine con Siria e Libano e a Gaza. Continua a leggere
 
  
			
 
		
		
	 
				     
				     
				     
				    