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Notizie da Gerusalemme, ancora morti: in piazza e... in casa

Di Paola Farina Domenica 23 Luglio 2017 alle 21:29 | 0 commenti

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Quando il 14 luglio ho sentito il nome dei poliziotti assassinati alla Spianata della Moschea, nella città vecchia di Gerusalemme, capitale di Israele, ho capito che le vittime non erano due ebrei (questo non ha soffocato la mia rabbia e il mio dolore da persona civile), ma due cittadini israeliani drusi che prestavano servizio e fedeltà alla multietnicità e multi religiosità di Israele (per quanto ne dicano gli oppositori dello Stato Ebraico di Israele). Hail Sitawi, 30 anni, originario del villaggio di Majar, e Camil Shanan, 22 anni, del villaggio di Horfesh, entrambi situati in Galilea sono stati assassinati a Gerusalemme dall'ennesima barbarie di matrice islamista (nella foto la cucina dei coloni ebrei israeliani dopo la loro uccisione).

Gli orfani di EladDue valorosi drusi al servizio di quanti vivono, o si recano in Israele, uno dei quali padre di una bimba di tre settimane, hanno donato al mondo la loro vita, colpevoli solo di essere due agenti in servizio. I drusi combattono a fianco di Israele da oltre 40 anni con l'unità drusa Gdud Herev, il battaglione della spada. Ed è un druso Rassan Alia il comandante della Golani, una delle brigate d'élite interamente di ebrei israeliani, perché l'integrazione è soprattutto dividere ideali e pensieri comuni.
Bene ha fatto Bibi Netanyahu (è ora che ritorni a mostrare quegli attributi per i quali è stato eletto) ad addottare misure super ristrettive nell'area, arrivando a proibire le preghiere del venerdì (la settimana scorsa, non accadeva dal 1969) e non mi colpisce l'ipocrita condanna di Abu Mazen all'attentato, che dal "primo attentato" (per così dire) a partire dal 6 luglio 1989 sull'autobus 405 non mi pare abbia mai condannato gli autori di tanti atti feroci... Certo, gli conviene condannare quest'attentato, a ridosso di un luogo di culto musulmano. La condanna non è dettata da sentimenti umani, ma da opportunismo politico, per timore che altri paesi democratici nel mondo ne seguano l'esempio proibendo le preghiere del venerdì in caso di attentati.
Gli scontri tra ieri e oggi e che continuano nella zona tra centinaia di arabo-israeliani, palestinesi e polizia in modo particolare nei quartieri di At-Tur, Silwan e Salman, sono nati solo perché i metal detector istallati nella zona non sono piaciuti ad Abu Mazel e a tutti gli "angeli della pace", mentre noi accettiamo i metal detector negli aeroporti che sono gli stessi, senza per questo scendere in rivolta...
Palestinese che ha ucciso gli israelianiI titoli dicono che tre coloni israeliani sono stati uccisi ieri sera. No signori, tre israeliani di religione ebraica sono stati assassinati per mano palestinese ieri sera, loro sono morti, mentre l'assassino, sorridente (foto) riceve le cure in uno dei migliori ospedali israeliani. Sì, è vero, sono morti anche dei palestinesi ed il numero si allarga. Ma gli ebrei israeliani erano a tavola, in famiglia. Elad ha capito che stava succedendo qualcosa di grave ed ha mandato moglie e cinque figli in una stanza accanto, ma né lui, né la sorella Haia, né il padre Yosef hanno potuto vincere sul coltello assassino... I palestinesi che sono morti erano in piazza e uno di loro è morto sulla sua stessa bomba che teneva in mano.
I media continuano a parlare di una possibile terza intifada in arrivo ma non si sono nemmeno accorti che la terza intifada è iniziata nel 2015... questa strana intifada che l'occhio occidentale si rifiuta di vedere, mentre il "politicamente corretto" continua a promuovere ipotetici incontri per discutere di un'ipotetica pace. Si continua a dar peso alle inique quanto ignoranti attestazioni dell'Unesco e a chiamarci "occupanti", ma, come disse Herbert Pagani, «Israele è l'unico paese i cui "invasori", quando scavano il suolo della terra occupata, ritrovano le tombe dei loro antenati!».
Agente druso ucciso con la figlia di tre settimaneTanto domani mattina si riunirà l'O.N.U. condannerà di sicuro Israele, perché degli orfani dei coloni non gliene può fregar di meno... Il mondo ha due misure diverse per misurare il dolore delle vedove palestinesi e di quelle ebree israeliane e ha due classi di qualificazione, la Top Business per gli orfani palestinesi e la Under Economy per gli orfani ebrei. Se poi sono orfani ebrei israeliani si scende di un altro livello. Intanto gli incivili continuano a manifestare in Europa contro Israele, tra l'indifferenza degli europei che si sono piegati all'islamizzazione violenta...

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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