Montagna e foreste più competitive in Veneto con il programma di sviluppo rurale
Giovedi 11 Agosto 2011 alle 10:17 Franco Manzato, Regione Veneto  -  Rendere sempre più competitivo il sistema produttivo montano regionale, con particolare attenzione per il settore forestale, e sostenere i progetti di cooperazione finalizzati all'innovazione e alla riconversione del settore tabacchicolo: sono questi i principali obiettivi delle misure attivate dalla Giunta veneta con il sesto bando generale del Programma di Sviluppo Rurale, per un totale di 29 milioni e 700mila euro di risorse, la cui scadenza è fissata per il 31 ottobre prossimo (nella foto Foresta di Giazza).			
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			Franco Manzato, Regione Veneto  -  Rendere sempre più competitivo il sistema produttivo montano regionale, con particolare attenzione per il settore forestale, e sostenere i progetti di cooperazione finalizzati all'innovazione e alla riconversione del settore tabacchicolo: sono questi i principali obiettivi delle misure attivate dalla Giunta veneta con il sesto bando generale del Programma di Sviluppo Rurale, per un totale di 29 milioni e 700mila euro di risorse, la cui scadenza è fissata per il 31 ottobre prossimo (nella foto Foresta di Giazza).			
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			Foreste, Conte: nel Veneto ottenuti risultati efficaci
Sabato 30 Luglio 2011 alle 04:08 Maurizio Conte, Regione Veneto  -  Nel Veneto le superfici forestali occupano circa il 23 % del territorio regionale, con un'incidenza maggiore nelle zone montane e collinari in alcuna delle quali tale percentuale può raggiungere anche il 90%. La superficie forestale complessiva è di circa 415 mila ettari (372.330 in aree montane e 42.564 in aree non montane). Sono dati resi noti dall'assessore regionale all'ambiente e alle foreste Maurizio Conte sulla scorta della relazione periodica sullo stato dell'arte della materia, regolata dalla legge forestale del 1978 (nella foto foreste di Giazza).			
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			Maurizio Conte, Regione Veneto  -  Nel Veneto le superfici forestali occupano circa il 23 % del territorio regionale, con un'incidenza maggiore nelle zone montane e collinari in alcuna delle quali tale percentuale può raggiungere anche il 90%. La superficie forestale complessiva è di circa 415 mila ettari (372.330 in aree montane e 42.564 in aree non montane). Sono dati resi noti dall'assessore regionale all'ambiente e alle foreste Maurizio Conte sulla scorta della relazione periodica sullo stato dell'arte della materia, regolata dalla legge forestale del 1978 (nella foto foreste di Giazza).			
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			Linfa per 365 giorni, Il calendario 2011 di Regione e Veneto Agricoltura
Sabato 25 Dicembre 2010 alle 15:51 
				
			
			
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Veneto Agricoltura - Il calendario 2011 di Regione e Veneto Agricoltura dedicato al 2011 "Anno internazionale delle Foreste"
Continua a leggereTroppe foreste, montagne a rischio
Domenica 22 Novembre 2009 alle 08:25Articolo pubblicato sul n. 172 di VicenzaPiù, da ieri in edicola e da oggi in distribuzione in diversi punti della città elencati nel box a destra, da cui è pure scaricabile la versione in pdf.
 Geografi, antropologi. montanari e guardie forestali ne discutono da anni. Tutti gli altri, cioè chi in montagna ci va solo per un weekend all'aria aperta o per qualche settimana di vacanza, probabilmente non se n'è nemmeno accorto. Ma nelle nostre montagne, dal Pasubio al Grappa (come del resto sta avvenendo in tutto l'arco alpino), è in corso una trasformazione epocale, che potrebbe compromettere un patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico antico di secoli. E per una volta non stiamo parlando dell'avanzata del cemento o del proliferare di seconde case. In questo caso, infatti, l'insidia viene dall'avanzare del bosco. Anzi, della foresta, che si sta velocemente riprendendo spazi e territori. Bene, verrebbe da dire, ma la questione è ben più complessa. Perché l'esplosione delle foreste è la diretta conseguenza dell'abbandono. E il risultato non è semplicemente una natura incontaminata, ma il più delle volte una "boscaglia impraticabile", come si legge sul sito di Geograficamente, associazione nata al  dipartimento di Geografia dell'università di Padova e che segue con un'attenzione particolare le tematiche relative all'ambiente e al territorio.Â
Geografi, antropologi. montanari e guardie forestali ne discutono da anni. Tutti gli altri, cioè chi in montagna ci va solo per un weekend all'aria aperta o per qualche settimana di vacanza, probabilmente non se n'è nemmeno accorto. Ma nelle nostre montagne, dal Pasubio al Grappa (come del resto sta avvenendo in tutto l'arco alpino), è in corso una trasformazione epocale, che potrebbe compromettere un patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico antico di secoli. E per una volta non stiamo parlando dell'avanzata del cemento o del proliferare di seconde case. In questo caso, infatti, l'insidia viene dall'avanzare del bosco. Anzi, della foresta, che si sta velocemente riprendendo spazi e territori. Bene, verrebbe da dire, ma la questione è ben più complessa. Perché l'esplosione delle foreste è la diretta conseguenza dell'abbandono. E il risultato non è semplicemente una natura incontaminata, ma il più delle volte una "boscaglia impraticabile", come si legge sul sito di Geograficamente, associazione nata al  dipartimento di Geografia dell'università di Padova e che segue con un'attenzione particolare le tematiche relative all'ambiente e al territorio.  
Le cifre
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