VicenzaPiù n. 194:Bertoliana,il grido di dolore
Sabato 26 Giugno 2010 alle 00:12Da oggi è in edicola VicenzaPiù n. 194, di cui vi anticipiamo la locandina (nella foto) e l'articolo inchiesta di Alessio Mannino
Bertoliana, il grido di dolore
"A rischio il nostro futuro", è l'allarme del presidente Pupillo. Il taglio del Comune è pesante. E la città sottovaluta il ruolo di aggregazione della sua più antica istituzione culturale
Bertoliana: la situazione è grave, e per una volta anche seria. Stiamo parlando della più antica istituzione culturale di Vicenza (302 anni), la biblioteca della città , che svolge un essenziale ma troppo spesso dimenticato servizio pubblico: fornire il sapere per eccellenza, quello scritto nei libri (con buona pace dei "nuovisti" straccioni che si eccitano con i gingilli tecnologici).
Continua a leggereVideo intervista a Dalla Rovere (Vice Pres. Fondazione Cariverona), assessori Giuliari e Tosetto
Mercoledi 28 Aprile 2010 alle 21:04Redazione Video di VicenzaPiù - La Fondazione Cariverona finanzierà totalmente la spesa necessaria per restituire alla città gli edifici ex Ipab di Viale San Lazzaro 79. Un edificio, che una volta ristrutturato e ampliato, 2.900.000 euro il costo del finanziamento, sarà destinato alle giovani coppie.
Continua a leggereAllonsanfàn: il jazz di là dalle Alpi
Lunedi 26 Aprile 2010 alle 22:14Registra già il tutto esaurito in prevendita la serata d'apertura di venerdì 7 maggio al Teatro Olimpico con l'atteso concerto in esclusiva che vedrà il fisarmonicista Richard Galliano esibirsi accompagnato dall'Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, diretta da Giancarlo De Lorenzo (in apertura di serata suonerà inoltre il quartetto del contrabbassista Chuck Israels). Continua a leggere
5 mln per Centro Servizi Campus di Schio
Venerdi 26 Marzo 2010 alle 22:27Comune di Schio      Â
Si prepara a diventare realtà il Centro Servizi del Campus.
Dalla Cariverona un contributo di 5 mil. di €
Il contributo andrà a finanziare la realizzazione dell'edificio di 5 piani che ospiterà servizi per gli studenti
Dalla Via: "Ora possiamo passare ai fatti. Sarà il cuore della formazione"
La nascita del Centro Servizi del Campus Schio si avvicina.
È stata ufficializzata questa mattina dal vicepresidente della Fondazione Cariverona Ambrogio Dalla Rovere la concessione di un contributo di 5 milioni di euro al Comune di Schio per finanziare il progetto che porterà alla realizzazione, nell'area situata tra il liceo scientifico Tron e il torrente Boldoro, del Centro Servizi per il Campus, un edificio di cinque piani che raccoglierà diversi e nuovi servizi per gli studenti delle scuole superiori scledensi. Il progetto prevede una spesa complessiva di 7 milioni di euro e si stima che i lavori possano iniziare nei primi mesi del 2011 per una durata di circa un paio d'anni. Sulla destinazione degli spazi del Centro Servizi il Comune ha coinvolto i diversi soggetti del mondo scolastico (dagli insegnanti agli studenti, passando per i genitori). Il Centro Servizi è una delle parti di quel progetto complessivo del Campus Schio che vede impegnati uno al fianco dell'altra il Comune di Schio e la Provincia di Vicenza.
«Ancora una volta la Fondazione Cariverona si è dimostrata attenta alle esigenze del territorio, in un settore importante come quello della formazione, e ha colto il carattere innovativo di questo progetto - ha sottolineato il sindaco Luigi Dalla Via - Il Centro Servizi sarà il cuore del progetto Campus ma anche della formazione nell'Alto Vicentino».
«La Fondazione ha creduto da subito in questo progetto e il nostro contributo è un contributo per il tutto territorio dell'Alto Vicentino. La formazione e l'istruzione rappresentano due settori in cui la Fondazione investe in maniera significativa perché sono di fondamentale importanza per i nostri giovani e per il futuro». Così ha spiegato il vicepresidente della Fondazione Cariverona Ambrogio Dalla Rovere, ricordando che a Schio la Fondazione negli ultimi anni ha portato importanti contributi per circa 10 milioni di euro: oltre al Campus, fondi per Palazzo Fogazzaro, il Teatro Civico, l'ex Asilo Rossi e Casa Bakhita.
Il progetto del Centro Servizi prevede la realizzazione di un edificio di 5 piani di circa 1000 metri quadrati ciascuno per un volume complessivo che supera i 20 mila metri cubi. Al suo interno troveranno posto diversi servizi: uffici di segreteria, sale studio, biblioteca, sale multimediali per riunioni e incontri, oltre a locali ristoro e ricreativi. E proprio per dare un contenuto il più aderente possibile alle richieste degli utenti del Campus è stato realizzato un percorso di partecipazione coinvolgendo i diversi rappresentanti del Campus
«Il progetto Campus si sta già sviluppando, grazie a tanti progetti condivisi: dalla rete wifi alla CampusCompany nel teatro - spiega l'assessore Lina Cocco - In questo contesto il Centro Servizi può diventare un punto di riferimento per l'istruzione e la formazione, spazio eletto per i servizi ai giovani e, più in generale, motore della formazione continua nel territorio».
Il Centro Servizi rappresenta il cuore del Campus: il progetto, che il Comune sta portando avanti in stretta collaborazione con la Provincia di Vicenza, farà nascere un'isola ambientale con nuovi edifici per i servizi agli studenti, aree dedicate a parco urbano e nuovi spazi per lo sport. Oltre al Centro Servizi è infatti prevista la realizzazione di un grande centro sportivo al chiuso, di un impianto per il rugby (che ha già ottenuto un finanziamento della Regione) e di una pista di atletica immersa nel verde. A collegare i diversi spazi saranno percorsi ciclabili e pedonali protetti, mentre per le auto saranno realizzati parcheggi in punti strategici ai confini del Campus. Una particolare attenzione sarà poi dedicata al verde: con un grande prato centrale e un parco boschivo a nord, la presenza di canali d'acqua e di un laghetto.
Campus: i numeri
La popolazione del Campus
Numero studenti a.s. 2009/2010: 4885
Residenti a Schio: 30,8%
Non residenti a Schio: 69,2%
Provenienza: 60 Comuni
Numero insegnanti: più di 500
Le scuole del Campus
Centro di Formazione Professionale CNOS FAP Salesiani "Don Bosco"
Istituto Professionale Statale "Garbin"
Istituto Tecnico Commerciale G. "Pasini"
Istituto Tecnico Industriale Statale "De Pretto"
Liceo Artistico e delle Scienze Umane "Martini"
Liceo Classico Linguistico "Zanella"
Liceo Scientifico "Tron"
L'iter del progetto Campus
5 dicembre 2007: la progettazione definitiva del Campus Schio viene affidata allo studio Bertolazzi, vincitore del "Concorso di progettazione del campus dei licei di Schio" promosso in collaborazione con la Provincia
28 febbraio 2008: approvato il "Progetto definitivo delle strutture e complessi per l'istruzione superiore all'obbligo - Campus Schio"
maggio 2008: presentazione pubblica del progetto
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2 milioni per manutenzione di 4 scuole
Venerdi 19 Febbraio 2010 alle 21:01Comune di Vicenza   Â
Edilizia scolastica, serviranno quasi 2 milioni di euro per la manutenzione straordinaria di quattro scuole
La giunta comunale ha approvato ieri i progetti definitivi per interventi di manutenzione straordinaria in quattro scuole della città : le materne Tretti di via Rismondo e Dal Sasso di via Ozanam, e le elementari Da Feltre di contrà Burci e De Amicis di viale Fiume.
La spesa complessiva prevista ammonta a quasi 2 milioni di euro, in gran parte necessari per i lavori alla De Feltre, per i quali l'amministrazione comunale chiederà il contributo alla Fondazione Cariverona.
"L'attività di risanamento, sistemazione e messa in sicurezza delle scuole è uno dei nostri obiettivi principali - dichiara l'assessore ai lavori pubblici, Ennio Tosetto - e gli interventi da fare sono tanti perché notevole è il patrimonio comunale dell'edilizia scolastica. Gli aiuti dalla Stato, tuttavia, sono insufficienti e per questo auspichiamo che la Fondazione possa ancora una volta essere al nostro fianco nel co-finanziamento di questi indispensabili lavori".
In generale i progetti riguardano per lo più il rifacimento dei tetti, le ritinteggiature e interventi di risparmio energetico e di messa in sicurezza.
Più nel dettaglio, alla scuola elementare Da Feltre, dove la spesa prevista ammonta a 1 milione 200 mila euro occorre rifare la copertura di tutto l'edificio e di parte del solaio dell'ex alloggio del custode, sostituire i serramenti interni, restaurare il portoncino che dà sulla strada, adeguare l'impianto elettrico nel piano rialzato, rifare l'impianto di riscaldamento al piano terra e al primo, ritinteggiare e sistemare le facciate sul lato del cortile.
Alla materna Tretti invece il progetto da 311.400 euro mira sostanzialmente al risparmio energetico che si declinerà in un nuovo impianto di riscaldamento, un nuovo manto di copertura e nuovi intonaci esterni e tinteggiature interne.
In viale Fiume, alla scuola elementare De Amicis, poi, gli interventi prevedono una spesa di 234.500 euro che serviranno a mettere in sicurezza e a rifare la copertura e i controsoffitti della parte dell'edificio che dà sul viale: le frequenti infiltrazioni dovute alla mancanza della guaina impermeabilizzante hanno infatti causato il degrado della strutture in legno.
Alla materna Dal Sasso, infine, serviranno 100 mila euro per la sostituzione di tutti i vecchi serramenti, sia quelli in legno che quelli in ferro, con serramenti in alluminio dotati di vetrocamera, così da garantire l'isolamento termico, ma anche la sicurezza dei bambini grazie ad una porzione di vetrata fissa nella parte inferiore delle ante che ne consentirà l'apertura senza rischi.
Nuovo Chiericati: raddoppiate le opere
Mercoledi 10 Febbraio 2010 alle 17:31Comune di Vicenza   Â
Nuovo Chiericati: saranno raddoppiate le opere esposte
Palazzo Chiericati diventerà ciò che non è mai stato: un museo civico di moderna concezione con l'ambizione di diventare la più bella galleria civica della terraferma veneta.
L'annuncio è della giunta comunale che questa mattina, riunendosi proprio a Palazzo Chiericati, ha dato il via libera alla successione di interventi che condurranno alla radicale trasformazione dell'attuale pinacoteca, giungendo a raddoppiare il numero delle opere esposte grazie alla valorizzazione dei molti capolavori oggi stipati nei depositi o prestati ad altre istituzioni.
Ai 150 quadri attualmente in mostra se ne aggiungerà un'altra ottantina e alcune centinaia di pregiati oggetti, come monete, bronzetti e documenti, presentanti secondo un nuovo allestimento che curerà nei minimi dettagli ambientazione, luci e percorsi.
"Penso che la stragrande maggioranza dei vicentini - ha annunciato il sindaco Variati, che ha ringraziato la Fondazione Cariverona e il defunto marchese Roi per il sostegno economico fin qui dato al grande progetto - non conosca il patrimonio straordinario che questo palazzo custodisce non solo nelle sale ma anche nei depositi. Tra aprile e maggio apriremo il museo organizzando per i nostri cittadini visite guidate alla scoperta delle opere e del cantiere".
Un primo intervento, cominciato nel novembre del 2009 per un importo di 2 milioni e 500 mila euro e già finanziato, riguarda il palazzo cinquecentesco, che sarà restaurato a partire dagli interrati fino al sottotetto, rendendo visibili ambienti, ora abbandonati, di straordinaria valenza architettonica e archeologica.
"Il palazzo palladiano - ha spiegato l'architetto Emilio Alberti che ha lavorato in equipe con il consulente Mauro Zocchetta, la direttrice Maria Elisa Avagnina, gli staff degli assessori alla cultura Francesca Lazzari e ai lavori pubblici Ennio Tosetto ed Amcps - sarà finalmente accessibile e fruibile secondo quelli che sono i suoi percorsi ed ambienti storici, a partire dagli scaloni".
Un secondo intervento, tra il 2010 e il 2011, recupererà l'ala Ottocentesca: oggi si sta redigendo la progettazione definitiva da sottoporre alla Fondazione Cariverona per la richiesta di un finanziamento di 1 milione e 800 mila euro più altri 500 mila euro per gli allestimenti. "Lasciato il nitore palladiano - ha proseguito Alberti - in questo ambiente troverà spazio la classica quadreria ottocentesca di città , con pareti colorate allestite con le opere pregiate attualmente conservate nei depositi".
Si passerà infine alla ristrutturazione dell'ala Novecentesca, da completarsi tra il 2012 e il 2013 per un costo oggi stimato in circa 1 milione e 700 mila euro. Questo spazio, introdotto da una copia della pianta angelica, porta ideale della città posta all'inizio dell'intero percorso espositivo, conterrà i "Lunettoni del Podestà " e l'allestimento della grande sala che evocherà la distrutta chiesa di S. Bortolo ed il suo straordinario ciclo pittorico, premessa per una grande mostra sull'opera di Bartolomeo Montagna.
Ancora, nel nuovo museo ci sarà spazio per l'esposizione della collezione di Neri Pozza, comprese le opere di sculture e, come ha ricordato l'assessore Francesca Lazzari "per tutti i servizi tipici di un museo moderno, dalla didattica museale alla multimedialità ". Â
Il progetto in corso consentirà infatti anche il reperimento di spazi essenziali per il funzionamento del museo, razionalizzandone le destinazioni d'uso: al piano terra l'accoglienza, il book shop, il bar del museo, gli spazi per esposizioni temporanee; al piano ammezzato le attività direzionali, gli uffici, la biblioteca, i depositi dei disegni; al piano superiore la galleria secondo il nuovo ordinamento espositivo.
Comune di Vicenza
Palazzo Chiericati diventerà ciò che non è mai stato: un museo civico di moderna concezione con l'ambizione di diventare la più bella galleria civica della terraferma veneta. L'annuncio è della giunta comunale che questa mattina, riunendosi proprio a Palazzo Chiericati, ha dato il via libera alla successione di interventi che condurranno alla radicale trasformazione dell'attuale pinacoteca, giungendo a raddoppiare il numero delle opere esposte grazie alla valorizzazione dei molti capolavori oggi stipati nei depositi o prestati ad altre istituzioni. Ai 150 quadri attualmente in mostra se ne aggiungerà un'altra ottantina e alcune centinaia di pregiati oggetti, come monete, bronzetti e documenti, presentanti secondo un nuovo allestimento che curerà nei minimi dettagli ambientazione, luci e percorsi.
"Penso che la stragrande maggioranza dei vicentini - ha annunciato il sindaco Variati, che ha ringraziato la Fondazione Cariverona e il defunto marchese Roi per il sostegno economico fin qui dato al grande progetto - non conosca il patrimonio straordinario che questo palazzo custodisce non solo nelle sale ma anche nei depositi. Tra aprile e maggio apriremo il museo organizzando per i nostri cittadini visite guidate alla scoperta delle opere e del cantiere".
Un primo intervento, cominciato nel novembre del 2009 per un importo di 2 milioni e 500 mila euro e già finanziato, riguarda il palazzo cinquecentesco, che sarà restaurato a partire dagli interrati fino al sottotetto, rendendo visibili ambienti, ora abbandonati, di straordinaria valenza architettonica e archeologica. "Il palazzo palladiano - ha spiegato l'architetto Emilio Alberti che ha lavorato in equipe con il consulente Mauro Zocchetta, la direttrice Maria Elisa Avagnina, gli staff degli assessori alla cultura Francesca Lazzari e ai lavori pubblici Ennio Tosetto ed Amcps - sarà finalmente accessibile e fruibile secondo quelli che sono i suoi percorsi ed ambienti storici, a partire dagli scaloni".
Un secondo intervento, tra il 2010 e il 2011, recupererà l'ala Ottocentesca: oggi si sta redigendo la progettazione definitiva da sottoporre alla Fondazione Cariverona per la richiesta di un finanziamento di 1 milione e 800 mila euro più altri 500 mila euro per gli allestimenti. "Lasciato il nitore palladiano - ha proseguito Alberti - in questo ambiente troverà spazio la classica quadreria ottocentesca di città , con pareti colorate allestite con le opere pregiate attualmente conservate nei depositi".
Si passerà infine alla ristrutturazione dell'ala Novecentesca, da completarsi tra il 2012 e il 2013 per un costo oggi stimato in circa 1 milione e 700 mila euro. Questo spazio, introdotto da una copia della pianta angelica, porta ideale della città posta all'inizio dell'intero percorso espositivo, conterrà i "Lunettoni del Podestà " e l'allestimento della grande sala che evocherà la distrutta chiesa di S. Bortolo ed il suo straordinario ciclo pittorico, premessa per una grande mostra sull'opera di Bartolomeo Montagna.
Ancora, nel nuovo museo ci sarà spazio per l'esposizione della collezione di Neri Pozza, comprese le opere di sculture e, come ha ricordato l'assessore Francesca Lazzari "per tutti i servizi tipici di un museo moderno, dalla didattica museale alla multimedialità ".
Il progetto in corso consentirà infatti anche il reperimento di spazi essenziali per il funzionamento del museo, razionalizzandone le destinazioni d'uso: al piano terra l'accoglienza, il book shop, il bar del museo, gli spazi per esposizioni temporanee; al piano ammezzato le attività direzionali, gli uffici, la biblioteca, i depositi dei disegni; al piano superiore la galleria secondo il nuovo ordinamento espositivo.
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Aperto per restauro: Santa Corona
Sabato 28 Novembre 2009 alle 07:22
"La Chiesa venuta da Gerusalemme"
Dopo l'esito altamente positivo dell'iniziativa "Una sola volta in 450 anni", nell'ambito della riqualificazione della Basilica Palladiana, l'assessorato alla cultura del Comune di Vicenza, la direzione dei Musei Civici e il Museo Diocesano hanno scelto di riproporre alla cittadinanza e ai turisti la visita, con la stessa formula, al complesso domenicano della Chiesa di Santa Corona, interessata dall'intervento di restauro, in accordo con la direzione dei cantieri di restauro delle imprese Intercantieri Vittadello di Limena (Pd) e AR srl Arte e Restauro di Padova e con il contributo della Fondazione Cariverona.
Questa mattina l'iniziativa è stata presentata al Museo diocesano dall'assessore ai lavori pubblici Ennio Tosetto, anche in rappresentanza dell'assessore alla cultura Francesca Lazzari, dal direttore del museo diocesano mons. Fracesco Gasparini e dalla presidente dell'associazione per la didattica museale "Ardea" Miriam Cola.
"Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato alla realizzazione di questo bellissimo progetto - commenta l'assessore ai lavori pubblici Ennio Tosetto - che conferisce un valore aggiunto al restauro in corso della chiesa di Santa Corona. In questo caso l'esperienza di apertura del cantiere alle visite, già sperimentata con la Basilica Palladiana, si arricchisce con la visita delle opere d'arte momentaneamente trasferite al museo diocesano. Attualmente stiamo intervenendo per restaurare anche Porta Santa Croce e abbiamo intenzione di proseguire con le mura scaligere e la Rocchetta. Per questo mi auguro che si possa pensare anche a dei percorsi didattici su Vicenza Medievale".
A partire dal 19 dicembre dunque, nelle giornate di sabato e domenica, "La Chiesa venuta da Gerusalemme", secondo la suggestiva espressione di Fernando Bandini, sarà al centro di un "viaggio nel tempo" che vede tra le sue tappe anche palazzo Chiericati e il Museo Diocesano dove le opere sono state temporaneamente trasferite.
Si tratta di un percorso ideato per pubblici diversi, attraverso un approccio didattico per il tipo di informazioni proposte: un'operazione indubbiamente di grande fascino, che coniuga l'aspetto della ricostruzione storica con la possibilità di vedere da vicino la prosecuzione dei lavori del cantiere in uno dei monumenti più amati dai vicentini. La Chiesa di Santa Corona, di proprietà comunale, è uno scrigno che custodisce tesori di grandissimo valore artistico, dalla pala di Giovanni Bellini "Il Battesimo di Cristo" (rientrata dalla mostra alle Scuderie del Quirinale di Roma nel gennaio scorso ed ora ospitata nel suggestivo allestimento al Museo Diocesano) ai capolavori di Veronese e Pittoni.
La visita, particolarmente articolata e dinamica, si snoda attraverso un percorso didattico suddiviso in tre tappe ed elaborato dall'associazione per la didattica museale ARDEA, in collaborazione con i Servizi Educativi del Museo Diocesano.
Si inizierà da Palazzo Chiericati con la proiezione del video "Santa Corona - la Chiesa venuta da Gerusalemme" per poi proseguire recandosi in chiesa dove sarà possibile visitare il cantiere. L'ultima tappa sarà al Museo Diocesano dove sono temporaneamente esposte le opere conservate nella chiesa la cui visione sarà affiancata da un viaggio virtuale nell'edificio sacro.
Con questa iniziativa ci si propone dunque di garantire, nonostante i lavori in corso, la continuità della valorizzazione del patrimonio culturale rappresentato dalla Chiesa di Santa Corona.
La prima tappa del percorso didattico consiste nella proiezione di un video nella Pinacoteca Civica, dal titolo "Santa Corona - la Chiesa venuta da Gerusalemme", della durata di trenta minuti circa, che racconta in modo accattivante la storia del Tempio di Santa Corona, dalla sua nascita ai giorni nostri. È un viaggio nel tempo che, attraverso la voce narrante di un frate domenicano, accompagna lo spettatore nei momenti salienti che hanno visto la nascita e l'ampliamento della chiesa. Il racconto, attraverso la parola, la musica, le immagini e le ricostruzioni virtuali in 3D, conduce lo spettatore principalmente nella storia della Vicenza medioevale e rinascimentale, consentendogli di seguire in modo particolarmente attivo la successiva visita.
La seconda tappa prevede una visita all'interno del cantiere della chiesa dove si svolgono i lavori, per ammirarne l'architettura e comprenderne la filosofia del restauro. La visita potrà essere effettuata - per esigenze di cantiere - durante la sospensione dei lavori, nei giorni di sabato e domenica, da gruppi al massimo di venti persone. L'intero percorso didattico, della durata complessiva di circa due ore, sarà gestito da guide esperte che accompagneranno il pubblico all'interno del cantiere e del museo. Il cantiere, in particolare, offre non solo la straordinaria opportunità di immaginare in loco la struttura della chiesa primitiva e di verificarne le trasformazioni successive, ma anche di cogliere, in un'occasione irripetibile, aspetti singolari e dettagli altrimenti poco visibili e conoscibili. Al contempo, i visitatori diverranno direttamente partecipi delle nuove scoperte che via via si verificheranno nel corso del restauro. L'intera operazione è particolarmente indicata per gli alunni delle scuole superiori che potranno osservare da vicino le zone accessibili del cantiere, e intravedere, dietro i ponteggi, le impalcature e i pannelli, il lavoro che viene svolto durante l'operazione di restauro.
La terza tappa ha luogo al Museo Diocesano nella sala relativa al "Tesori di Santa Corona", dove sono esposte temporaneamente le opere pittoriche provenienti dalla Chiesa. Oltre al celebre "Battesimo di Cristo" di Giovanni Bellini, recentemente restaurato, la collezione include tele e tavole di importanti artisti veneti tra cui Paolo Veronese, Giovanbattista Pittoni e Bartolomeo Montagna.
La fruizione diretta dei dipinti sarà preceduta da "un viaggio virtuale" effettuato all'interno dell'edificio sacro, attraverso il quale le opere saranno osservate nella loro collocazione originaria, sopra gli altari o nelle cappelle di provenienza. Seguirà l'osservazione nel dettaglio dei principali dipinti contestualizzati nelle epoche di riferimento.
Le visite didattiche al cantiere aperto della chiesa e alle opere trasferite al museo diocesano potranno essere effettuate a partire dal 19 dicembre, il sabato e la domenica dalle 9 alle 17.30 (ultimo ingresso 15.30), su prenotazione. Il biglietto costa 10 euro per gli adulti e per i ragazzi dai 14 anni; 5 euro per gli studenti delle scuole e per i bambini dagli 8 ai 14 anni; l'ingresso è gratuito per i bambini fino agli 8 anni. Le visite dureranno due ore circa. Saranno ammessi gruppi composti almeno da 10 persone e al massimo da 20. Il punto di ritrovo sarà all'ingresso della Pinacoteca Civica di Palazzo Chiericati (piazza Matteotti 37/39).
Per informazioni e prenotazioni: Segreteria del Museo Diocesano, piazza Duomo 12 0444226400, lunedì e venerdì 10-13, martedì, mercoledì e giovedì 10-13, 14-18.
[email protected]
www.museodiocesanovicenza.it
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Santa Corona, sono iniziati i lavori
Sabato 14 Novembre 2009 alle 04:25
Settecento giorni di lavoro: questi i tempi a disposizione dell'associazione temporanea di imprese fra le ditte Intercantieri Vittadello spa e A.R. srl per restaurare, consolidare e adeguare il tempio di Santa Corona. Il cantiere le è stato consegnato dal Comune il 27 ottobre, con l'impegno contrattuale di restituirlo completato il 26 settembre 2011. Si tratta di un passaggio decisivo del lungo percorso che ha per obiettivo il recupero non solo della chiesa, ma anche dell'ex convento domenicano e del polo tecnologico con la riqualificazione dei musei.
Ieri mattina, a sottolineare l'importanza dell'evento, erano presenti in cantiere il sindaco di Vicenza Achille Variati accompagnato dall'assessore ai lavori pubblici Ennio Tosetto e dall'assessore alla cultura e alla progettazione e innovazione del territorio Francesca Lazzari e il vicepresidente della Fondazione Cariverona Ambrogio Dalla Rovere. E' quest'ultima istituzione, infatti, a rendere possibile la realizzazione del primo stralcio dei lavori, con un finanziamento pari a 6 milioni e 800 mila euro a copertura di gran parte degli 8 milioni di euro previsti.
"Finalmente iniziano i lavori - è stato il commento del sindaco Achille Variati - per uno dei gioielli dell'architettura e dell'arte che ha fatto grande la storia di Vicenza. D'altra parte è un preciso indirizzo di questa amministrazione utilizzare senza indugio i finanziamenti che riesce ad ottenere, passando in tempi brevissimi dai progetti ai cantieri".
"Volontà della Fondazione Cariverona - ha detto il vicepresidente Ambrogio Dalla Rovere - è proprio che i fondi che mette a disposizione siano effettivamente impiegati dalle amministrazioni. Mi auguro che questo cantiere, che abbiamo ufficialmente finanziato nel 2007, venga effettivamente concluso nei 700 giorni di lavoro previsti e che poi si passi agli altri stralci di intervento per i quali abbiamo già assicurato il nostro contributo".
"Da quando ci siamo insediati - ha spiegato l'assessore ai lavori pubblici Ennio Tosetto - abbiamo cercato di non perdere tempo. I ricorsi seguiti all'aggiudicazione dei lavori hanno effettivamente rallentato il via dei lavori, ma sia Tar sia Consiglio di Stato hanno confermato l'esito della gara".
"Secondo la logica del cantiere evento già sperimentato in Basilica - ha aggiunto l'assessore Lazzari, ricordando che molte opere di santa Corona sono provvisoriamente ospitate al Museo Diocesano - nei prossimi mesi organizzeremo visite guidate alla scoperta di aspetti inediti della chiesa".
La storia dei progetti
Il progetto di sistemazione del complesso di S. Corona deriva da un concorso bandito nel 2000 per l'ampliamento del museo e per una piazza nell'area dell'ex complesso conventuale di Santa Corona, sede del museo naturalistico archeologico e in quella oggi destinata a parcheggio.
All'epoca il concorso fu vinto dall'architetto Nicola Di Battista di Roma che propose la ricomposizione architettonica dei chiostri e la ricostruzione filologica dell'antica biblioteca domenicana.
Nel 2004 la chiesa di Santa Corona è stata oggetto di un intervento di consolidamento statico, affidato all'ingegnere Claudio Modena di Verona, per fronteggiare preoccupanti lesioni sulle prime tre campate.
Il recupero completo della chiesa e quello dell'area di Santa Corona sono quindi stati riassunti in un unico progetto definitivo, dell'importo complessivo di 23 milioni e 694 mila euro, diviso in tre stralci funzionali: la sistemazione definitiva della chiesa che è appena stata appaltata; la ricomposizione dell'ex convento con la ricostruzione dell'ala est e della biblioteca domenicana; la costruzione del polo tecnologico e la riqualificazione dei musei.
La sistemazione della chiesa
Gli oltre 8 milioni di euro previsti per realizzare il primo stralcio si suddividono in 4 milioni e 95 mila euro per i lavori e in 3 milioni e 100 mila euro per le somme a disposizione.
L'associazione temporanea di imprese fra le ditte Intercantieri Vittadello spa di Limena e A.R. srl di Padova, si è aggiudicata questo stralcio di lavori per 3 milioni e 441 mila euro, pari a un ribasso del 21,36%, oltre a 578 mila euro per gli oneri della sicurezza.
Il progetto prevede interventi di restauro, adeguamento funzionale, consolidamento statico e miglioramento sismico del tempio e delle pertinenze, compresi l'adeguamento dell'impianto elettrico e di illuminazione ed il completo rifacimento dell'impianto idro-termo-sanitario dell'intero complesso.
Si tratta di interventi che rappresentano la naturale prosecuzione dei lavori di messa in sicurezza delle prime tre campate della chiesa ultimati nel 2004: nell'ambito di quel cantiere è stato infatti possibile accedere, tramite i ponteggi, a zone dove sono state evidenziate alcune situazioni particolarmente critiche che ora si andrà a risolvere.
La direzione dei lavori è stata affidata all'architetto Cesare De Munari, di Amcps.
La copertura
La situazione che desta le maggiori preoccupazioni è rappresentata dalle condizioni di conservazione del sistema di copertura. Sono stati osservati infiltrazioni d'acqua dal tetto e ristagno dell'umidità che hanno fatto marcire parte delle strutture lignee. Numerose lesioni interessano inoltre le volte e le murature verticali. Lo stesso campanile, in particolare alla base, presenta problemi dovuti ad una eccessiva concentrazione delle tensioni da compressione in corrispondenza dell'apertura ad arco che incornicia la Cappella della Spina.
La ristrutturazione comprende la revisione generale del manto di copertura , con la posa di una guaina impermeabilizzante sopra le pianelle in cotto. Sono inoltre previsti la revisione di tutto il sistema di scolo delle acque meteoriche e la sostituzione di pluviali e grondaie.
Il consolidamento
Sul fronte del consolidamento strutturale si procederà a realizzare interventi di miglioramento sismico attraverso un generale risanamento delle murature e un consolidamento delle strutture lignee, con l'inserimento di cerchiature metalliche e la messa in opera di sistemi di "controventamento" delle strutture di copertura.
Porzioni di capriate lignee o di travi portanti saranno sostituite con legno della stessa essenza; il consolidamento di murature e volte avverrà secondo le tradizionali tecniche di intervento e l'eventuale inserimento di armature in acciaio e fasciature in fibra di carbonio.
Le infiltrazioni d'acqua
La cripta, la Cappella Valmarana, la Cappella del Rosario e la Sala del Capitolo si trovano in cattivo stato di conservazione a causa delle infiltrazioni d'acqua che provocano la disgregazione degli elementi lapidei e il distacco di intonaci dalle pareti. Tali infiltrazioni sono causate da un sistema di smaltimento delle acque piovane inadeguato. Pertanto sarà realizzato un sistema di drenaggio perimetrale, con la posa di un tubo collegato alla fognatura e di ghiaione lungo tutto il perimetro esterno della chiesa.
Intorno alla cripta e alla Cappella Valmarana, dove già esiste per un tratto uno stretto passaggio, sarà costruito un vero e proprio cunicolo di drenaggio dotato di camini di aerazione.
Le pareti e le decorazioni e le opere: un nuovo cantiere evento
Le superfici e gli apparati decorativi, sia interni che esterni, necessitano di interventi di restauro che riguarderanno gli intonaci della chiesa, gli elementi lapidei, gli altari e i gruppi scultorei, il coro ligneo, i dipinti murali e il paramento murario esterno in mattoni.
Per tutta la durata degli interventi di consolidamento, restauro e tinteggiatura delle superfici interne della chiesa è prevista un'adeguata protezione degli altari e di quelle opere pittoriche che non si è potuto trasferire al Museo Diocesano, dove ha trovato ospitalità una quindicina di capolavori del tempio. In particolare, prima di procedere al consolidamento della volta della Cappella del Rosario, verranno rimosse tutte le tele che decorano l'intradosso della volta.
Per quanto riguarda il colore delle superfici interne, dopo alcuni sopralluoghi condotti con la Soprintendenza, visti i risultati dei saggi stratigrafici ed in accordo con la relazione storica stilata dal professor Franco Barbieri nel 2003, si è deciso per il ripristino dell'originaria tinta rosso mattone con rigature bianche, a simulare tessitura a conci in mattoni in corrispondenza delle costolature delle volte, delle cornici degli archi e delle lesene. La tinteggiatura di fondo delle vele delle volte e delle pareti laterali avrà invece tonalità giallo-paglierino, per riprendere i toni caldi della pietra e ripristinare la continuità cromatica con l'abside.
Gli impianti
Saranno adeguati il sistema di illuminazione e quello elettrico della chiesa, della Sala del Capitolo e di tutti i locali di servizio e revisionato il sistema antintrusione.
Un nuovo sistema di riscaldamento a pavimento servirà le navate della chiesa, la cripta, la Sala del Capitolo e la sacrestia vecchia.
La sacrestia e le pertinenze
La sacrestia vecchia oggi versa in uno stato di abbandono ed è utilizzata soltanto come deposito. L'originale scalone in pietra di accesso all'abside è addirittura interrotto da un impalcato in cemento armato. Il restauro mira a restituire a questi locali la loro funzione originaria e a convertire l'ambiente attualmente destinato a sacrestia a spazio filtro tra la chiesa e i nuovi spazi di servizio. In quest'area, per migliorare l'utilizzo della chiesa anche in occasione di concerti e di eventi culturali, saranno ricavati dei servizi igienici.
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