Categorie: Economia&Aziende
Domenica 8 Aprile 2018 alle 21:39
Il 30 gennaio scorso riportavamo sotto il titolo "
Effettive dal 31 gennaio le dimissioni di Fabrizio Viola da commissario di BPVi e Veneto Banca" quanto riportato dai maggiori mezzi nazionali e locali riprendendo i lanci di agenzie come
l'Ansa , che a sua volta riferiva di quanto anticipato da Il Messaggero, per finire a siti specializzati in ambito finanziario come
Citywire. Tutte le fonti concordavano con le motivazioni delle dimissioni che sarebbero decorse dal 1° febbraio 2018: "
Viola considera di fatto concluso il suo lavoro alla Banca Popolare di Vicenza, avendo realizzato gran parte di quelle operazioni straordinarie e dismissioni che rientravano nella sua sfera di competenze. Anche il passaggio degli npl alla Sga afferisce infatti ormai a un'attività di natura prettamente legale...".
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Domenica 8 Aprile 2018 alle 11:27
Alessandro Profumo e
Fabrizio Viola (poi diventato Ad e, quindi, commissario liquidatore di Banca Popolare di Vicenza, ndr) non hanno falsificato i bilanci di
Mps e non hanno ingannato il mercato. Ne è certo il pubblico ministero di Milano,
Stefano Civardi, che ieri in sede di udienza preliminare ha chiesto il proscioglimento con formula piena degli ex vertici di Rocca Salimbeni. Già nel settembre 2016, Civardi - insieme ai colleghi
Giordano Baggio e
Mauro Clerici - aveva richiesto l'archiviazione per i reati di falso in bilancio e aggiotaggio per i due manager, ma il giudice
Livio Antonello Cristofano, ad aprile 2017 ne ha disposto l'imputazione coatta, così gli stessi magistrati hanno disposto come atto dovuto il rinvio a giudizio per i due.
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Martedi 20 Marzo 2018 alle 19:26
L'aumento del costo di salvataggio delle ex Popolari per un miliardo, ma anche la grave situazione di dissesto a fine 2016 e i drammatici - e riservati - carteggi con il governo e con la
Banca Centrale Europea nella convulsa primavera del 2017, a ridosso della liquidazione di
Veneto Banca e di
Banca Popolare di Vicenza. Sono gli argomenti sui quali si è soffermato
Fabrizio Viola, commissario liquidatore dei due istituti veneti, sentito a fine dicembre dalla
Procura di Vicenza nel corso delle indagini che hanno portato alla richiesta dello stato di insolvenza per Bpvi.
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Venerdi 16 Marzo 2018 alle 09:20
Due anni drammatici, tra i blitz della Finanza dopo le ispezioni
Bce sul miliardo di «baciate» e i fallimenti di Etruria, che fanno scappare i clienti e rendono irreversibile la crisi di
Banca Popolare Vicenza. E gli ultimi nove mesi da infarto, giorno per giorno sul baratro, ricostruiti con i numeri della relazione con cui il 23 giugno 2017 la
Banca centrale europea dichiara
BPVi a rischio dissesto. Con la liquidità netta che finisce sotto pressione già negli ultimi tre mesi 2016 e va in negativo a dicembre, dopo l'aumento di capitale da 1,5 miliardi di Atlante e l'avvio della gestione del nuovo cda, quando balena il piano di fusione tra Bpvi e
Veneto Banca come soluzione salvifica, mentre la gestione sfugge di mano.
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Venerdi 23 Febbraio 2018 alle 09:39
In data 22 febbraio 2018 i commissari liquidatori di
Banca Popolare di Vicenza in Lca (tra cui il dimissionario Fabrizio Viola, ndr), terminata la due diligence (prevista con i vari adempimenti dagli artt. 2, comma 2, e 4, comma 4, del decreto-legge 25 giugno 2017, n. 99, convertito, con modificazioni, dalla legge 31 luglio 2017, n. 121), hanno comunato a tutti i creditori della LCA che da quella data decorrono i termini di cui all'art. 86, 5° comma, T.U.B. e, dunque, che le domande di
insinuazione al passivo dovranno essere presentate entro il giorno 23 aprile 2018. Di seguito pubblichiamo il testo integrale della comunicazione (
qui l'originale in pdf).
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Martedi 6 Febbraio 2018 alle 11:15
Per la primavolta, dall'inizio delle indagini penali a carico della
Banca Popolare di Vicenza - attualmente in stato di liquidazione coatta amministrativa -, è stato effettuato il
sequestro di una somma di denaro considerata profitto illecito da parte dell'istituto bancario. Ieri mattina la Guardia di Finanza di Vicenza su incarico della Procura della Repubblica della città veneta ha sequestrato circa 106 milioni di euro depositati in un conto corrente di una filiale milanese di Monte dei Paschi di Siena. Il conto corrente, su cui ci sono complessivamente circa 140 milioni di liquidità , è intestato direttamente a Banca Popolare di Vicenza.
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Martedi 30 Gennaio 2018 alle 14:46
Le dimissioni di Fabrizio Viola da commissario di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca presentate la settimana scorsa dal 31 gennaio saranno effettive. L'ex ad di Mps (oltre che di BPVi e presidented del comitato strategino dell'Iatituto di Montebelluna, ndr) ritiene concluso il proprio mandato dopo aver completato la dismissione degli asset non incorporati da Intesa San Paolo. Il contratto di cessione di 18 miliardi di sofferenze e incagli alla Sga del Tesoro è ormai quasi perfezizonato dopo la firma del decreto ministeriale. Sono stati raggiunti accordi per la cessione del 71,6% di Banca Intermobiliare ad Attestor, del 70,7% di Farbanca e Cefc, del 9% di Cattolica alla Berkshire Hathaway di Warren Buffett. Restano ancora da sistemare Pestinuova, Claris e il 39,8% di Arca Sgr, gli asset immobiliari e le opere d'arte.
Ilcittadinoonline.it
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Mercoledi 24 Gennaio 2018 alle 10:20
BPVi, dopo le
revocatorie sui beni dei vertici, la liquidazione stringe sulla vendite delle partecipate. A sei mesi dal decreto su Bpvi e Veneto Banca, pare vicina a passaggi decisivi la gestione delle liquidazioni. In Bpvi, da un lato, il primo fronte sono le revocatorie sui beni trasferiti ai parenti dagli ex presidente
Gianni Zonin e dai consiglieri
Giuseppe Zigliotto e
Maria Carla Macola, nel procedimento civile per l'azione di responsabilità aperta dal fondo Atlante e continuata dai commissari. Le difese ora affilano le armi. A partire dai legali di Zonin. La linea sarà che il patto di famiglia con i figli era operazione tutt'altro che nascosta, era iniziata, e già in sostanza definita, ben prima che la crisi della banca si avvitasse. Sull'altro fronte c'è la gestione dei beni delle liquidazioni.
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Lunedi 15 Gennaio 2018 alle 09:18
I fronti legali, nel caso delle ex popolari, si moltiplicano. Così come si moltiplicano, in parallelo, le certezze che tutto questo risulterà inutile per far recuperare soldi ai risparmiatori che nel crollo di
Banca Popolare di Vicenza e
Veneto Banca hanno perso tutto. E che si vedono impedite per legge le azioni di rivalsa, visto il decreto di liquidazione del 25 giugno le ha bloccate nei confronti di
Banca Intesa Sanpaolo, a cui lo Stato ha trasferito le parti «buone» delle due venete.
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Domenica 31 Dicembre 2017 alle 12:02
Entro la fine di gennaio il commissario della Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca farà un passo indietroL'ultimo atto formale di un certo rilievo - la firma del decreto ministeriale - è atteso entro i primi dieci- quindici giorni di gennaio. A quel punto i 18 miliardi di crediti difficili - sofferenze e incagli - passeranno dalla liquidazione delle banche venete alla Sga. E, secondo rumors insistenti, a quel punto i tempi saranno maturi perché il commissario Fabrizio Viola consideri conclusa la parte più "manageriale" del suo lavoro e lasci l'incarico. Dal lato dell'attivo, infatti, la liquidazione ha messo a segno vari obiettivi: è stato venduto il 9% di Cattolica, sono state cedute le due banche (Bim e Farbanca), per Prestinuova e Claris sono in corso le procedure (ma non si tratta di partite enormi). Restano da vendere Arca, gli immobili e le opere d'arte.
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