Don Albino sospende il digiuno
Martedi 1 Settembre 2009 alle 17:17Quattordicesimo giorno di digiuno a sola acqua di don Albino Bizzotto
Don Albino ha annunciato oggi che da domani sospende il digiuno a sola acqua.
Accompagnato da Tiziano Copiello, il medico che lo ha seguito in queste due settimane, don Albino Bizzotto ha spiegato alla stampa i motivi per cui sospende il digiuno. Pur non essendo precipitati a livelli di pericolo eccessivo i valori ematici, l'affaticamento neurologico è tale che l'unica modalità per prolungare ancora il digiuno sarebbe il riposo assoluto. "Avevo sempre detto, meglio un giorno di digiuno in meno che rinunciare a salutare in modo cordiale tutti coloro che vengono a conoscermi. Se accettassi l'ordine dei medici di mettermi a letto, diventerei il testimonial di me stesso, non ho nessuna sfida da vincere ..."
Il bilancio di questa azione è altamente positivo: i cittadini e le cittadine di Vicenza hanno capito il gesto di don Albino. La parola più usata in questi quattordici giorni è stata "Grazie!" La riconoscenza dei vicentini è stata pari alla gratitudine di don Albino: e il segno più chiaro viene dalle parole di Giancarlo Albera e don Antonio Uderzo che, nella conferenza, annunciano che il digiuno verrà continuato, a staffetta, dai vicentini, quando domani mattina alle 6 don Albino rientrerà a Padova. L'esperienza di questi giorni per don Albino è stata serena e leggera, grazie ai tanti digiunatori che hanno condiviso le giornate con lui e alle iniziative che sono nate in molte altre città .
Alla conferenza stampa erano presenti il Sindaco di Torreglia (che era venuto a salutare don Albino) e l'Assessore Giuliari e tante altre persone. Giuliari ha ringraziato e sottolineato l'importanza di questa azione fondata sulla nonviolenza, una forza che ha bisogno della verità e della conversione, come dice Lanza Del Vasto. Ha confermato l'impegno dell'Amministrazione comunale su questa strada.
Continua a leggere
Settimo giorno di digiuno di Don Bizzotto
Martedi 25 Agosto 2009 alle 08:47
Pubblichiamo resoconto dell'Ufficio stampa dei Beati i Costruttori di Pace sul digiuno di don Albino Bizzotto a sola acqua a Vicenza, per interrogare sulla costruzione della Base Usa Dal Molin.
Giovedì nostro pezzo esclusivo.
Alle 7.30 del mattino del sesto giorno (ieri 24 agosto) di digiuno di don Albino Bizzotto - fondatore di Beati i Costruttori di Pace - nella roulotte si capisce che è iniziata una nuova settimana e che il periodo delle ferie è passato. Arriva il rumore della battitura dei pali che penetrano nel terreno, una serie di tonfi sordi, ritmati. Il perforamento in profondità sulla falda acquifera è uno degli aspetti più preoccupanti. E poi cominciano a passare i camion, lunghi rimorchi che trasportano ciascuno sei pali da una ventina di metri. Arrivano in media ogni tre quarti d'ora. La roulotte si rivela un osservatorio privilegiato.
La scelta del digiuno ad oltranza, a sola acqua, vuole interrogare, soprattutto fuori Vicenza, sul significato della costruzione della nuova base Usa Dal Molin, attirando l'attenzione sulla responsabilità comune che tale opera comporta.
Il digiuno di Don Bizzotto continua
Venerdi 21 Agosto 2009 alle 15:00
Continua il digiuno di don Albino Bizzotto, a Vicenza, un'azione che interroga sulla costruzione della Base Usa al Dal Molin: "Questo è un problema non riguarda solo Vicenza, riguarda tutti noi come italiani. Questo digiuno desidera attirare l'attenzione sulla nostra responsabilità comune".
Da Grillo News www.grillonews.it
Nonostante l'afa che attanaglia la città , le bandiere della pace si muovono. Sospinte, forse, dalle automobili dirette verso il centro della città . O verso nord, verso Bassano del Grappa. Oppure animate dal via vai di persone che anche stasera sono passate a salutare don Albino Bizzotto, al suo secondo giorno di digiuno. Il fondatore di «Beati i Costruttori di Pace», da sempre impegnato per un mondo dove la parola non è lasciata alle armi, è lì ad accogliere e a parlare con tutti.
Seduti fuori dalla roulotte, collocata all'incrocio fra viale Dal Verme e viale Ferrarin, dove si è "accampato" con l'accordo della Questura, una ventina di persone si intrattengono con il sacerdote. La scelta del digiuno ad oltranza, a sola acqua, vuole interrogare, soprattutto fuori Vicenza, sul significato della costruzione della nuova base nordamericana al Dal Molin.
«A nessuno piace digiunare, neanche a me» sottolinea don Albino. «Ma quando ci troviamo davanti a situazioni particolarmente gravi, dobbiamo accettare anche comportamenti più impegnativi. Quanto sta avvenendo al Dal Molin è molto grave. Nella nuova base continuano a ritmo accelerato i lavori delle imprese che si sono aggiudicate gli appalti con lo scopo di produrre irreversibili fatti compiuti già prima del prossimo autunno. Finora i cittadini di Vicenza con creatività , determinazione e continuità hanno messo in piedi una ininterrotta serie di iniziative per opporsi alla costruzione della nuova base statunitense. Ma il problema non riguarda solo Vicenza, riguarda tutti noi come italiani. Questo digiuno desidera attirare attenzione sulla nostra responsabilità comune. Non possiamo solo rispondere ai vicentini quando ci invitano a partecipare alle loro iniziative; dobbiamo attivarci là dove ci troviamo perché il nostro impegno per la pace non si riduca a semplici parole, abbandonando gli obiettivi concreti che ci siamo dati».
«C'è fretta nel progredire nei lavori della base - continua don Bizzotto - perché anche a livello istituzionale c'è molto da nascondere. Stiamo vivendo un periodo di degrado aggressivo non solo nella vita pubblica, ma anche e soprattutto nella assuefazione della società ».
... il primo giorno di digiuno era iniziato con i migliori auspici. Dopo aver sistemato la roulotte in un punto tranquillo e comunque ben visibile, all'incrocio tra Viale Del Verme e Viale Ferrarin, è cominciata una successione di visite sempre più folta di persone. Alla sera, è arrivato anche un piccolo pannello fotovoltaico per produrre l'energia elettrica per la roulotte.
I due obiettivi che don Bizzotto si è dato - esprimere solidarietà ai vicentini e fare informazione - hanno iniziato a prendere forma. E sono veramente tante le persone che gli sono vicine: un segno di riconoscenza e partecipazione diretta. Il digiuno viene sentito come stimolo a non rassegnarsi al degrado pubblico e sociale in atto. «É una sorpresa - dice don Albino - sembra che le persone aspettassero questo segno da tempo per riprendere l'impegno».
Già al primo giorno sono sei le persone che hanno digiunato con il religioso. Un segno di solidarietà condiviso anche da don Antonio Uderzo, sacerdote berico. E sono stati una cinquantina coloro che sono passati a salutare e ringraziare.
Dal resto d'Italia sono arrivati molti messaggi di solidarietà : anche da Carloforte, in Sardegna, due telefonate di adesione. Don Mario Vatta si è messo in contatto da Trieste. Sostegno è arrivato anche da Roberto Natale, presidente della FNSI, il sindacato unitario dei giornalisti italiani, da Oscar Mancini della CGIL del Veneto, e molti altri.
La seconda giornata ... è iniziata con nuove visite, con altre persone che hanno lasciato un messaggio nel quaderno appoggiato sul tavolino da campeggio, sotto la veranda della roulotte.
É arrivato anche l'Assessore comunale Pierangelo Cangini, accompagnato dal portavoce del sindaco, Jacopo Bulgarini d'Elci, che ha comunicato a don Albino la vicinanza del primo cittadino, Achille Variati, e di tutta la Giunta comunale.
Nonostante le difficili condizioni ambientali e il digiuno, prosegue con determinazione la testimonianza e l'azione di denuncia nei confronti di un'opera nata nell'illegalità , nella menzogna e in spregio della volontà e della partecipazione popolare.
Continua a leggere