Categorie: Economia&Aziende
Sabato 27 Maggio 2017 alle 17:29
«
In queste ore prendiamo atto di un atteggiamento sindacale alla "volemosebbene". Molti rappresentanti sindacali della Banca Popolare di Vicenza, finalmente, si sono resi conto che siamo tutti nella stessa sventurata barca. Peccato che questo accada solo molto dopo aver fatto votare la SPA a migliaia di dipendenti-azionisti che oggi, in assemblea soci, non valgono più nulla. Questi ravvedimenti tardivi e, speriamo, non strumentali, non cancellano le responsabilità storiche in questa vicenda»: questo accenno, diremmo giustamente, polemico da parte di "
Noi che credevamo nella BPVi" nei confronti del messaggio romanesco del "
volemosebene" lanciato ora dai bancari della
BPVi, ma anche di
Veneto Banca, accompagna un altro messaggio, tutt'altro che da "volemose bene", quello di
Giuseppe Guzzetti, che vi proponiamo in chiusura di queste riflessioni riportando l'articolo odierno su
Il Mattino di Padova.
Continua a leggere
Categorie: Politica, Banche, Economia&Aziende
Sabato 27 Maggio 2017 alle 10:30
Il retroscena. Il ministro ha rassicurato Viola, Mion, Carrus e Lanza affermando che il premier italiano e la Cancelliera discuteranno oggi il dossierDelle due ex popolari venete Paolo Gentiloni parlerà oggi con Angela Merkel. Con questa promessa Pier Carlo Padoan avrebbe rassicurato i vertici dei due istituti di credito giunti nella Capitale con le lettere di dimissioni in mano e convinti a lasciare la partita. I top manager e i presidenti di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza sarebbero arrivati a Roma l'altro ieri con tutta l'intenzione di abbandonare le rispettive navi. Secondo alcune indiscrezioni non confermate Fabrizio Viola, Gianni Mion, Cristiano Carrus e Massimo Lanza avrebbero manifestato al ministro la decisione di non proseguire oltre in una partita diventata troppo complicata dopo le ulteriori richieste dell'Europa.
Continua a leggere
Categorie: Fatti
Sabato 27 Maggio 2017 alle 00:19
Pubblicato il 26 maggio alle 17.17, aggiornato il 7 alle 0.19. Il Consiglio di Amministrazione della
Banca Popolare di Vicenza ha ascoltato la relazione dell'Amministratore Delegato
Fabrizio Viola sui recenti incontri con la Direzione Generale per la Concorrenza della Commissione Europea in merito al processo di autorizzazione della Ricapitalizzazione Precauzionale - funzionale al riassetto della Banca - e con il Ministro dell'Economia e delle Finanze. Il Consiglio ha condiviso la relazione dell'Amministratore Delegato e confermato la validità del piano di ristrutturazione, a suo tempo approvato e sottoposto alle competenti Autorità . L'esecuzione di tale piano è essenziale per il rilancio di due banche funzionali allo sviluppo dell'economia del Nord Est ed il suo successo resta affidato all'avvio nei tempi più rapidi delle azioni previste.
Continua a leggere
Categorie: Economia&Aziende
Giovedi 25 Maggio 2017 alle 16:48
Il destino delle due banche venete,
Banca Popolare di Vicenza e
Veneto Banca, passa inevitabilmente per una nuova iniezione di capitali privati da parte dell'azionista
Atlante o da parte delle banche italiane, attraverso un
veicolo ad hoc, o con l'apporto del braccio volontario del
Fondo interbancario, prima che si possa aprire l'ombrello pubblico della ricapitalizzazione precauzionale. Questo lo scenario che resta attuale in queste ore di contatti febbrili secondo fonti a conoscenza del dossier. I vertici delle due banche venete a Roma da stamani, dopo l'incontro con il ministro dell'Economia
Pier Carlo Padoan, sono rimasti per ore riuniti in una delle sedi romane della Popolare di Vicenza banca dalla quale sono usciti senza rilasciare dichiarazioni.
Continua a leggere
Categorie: Banche, Economia&Aziende
Giovedi 25 Maggio 2017 alle 15:55
"
Prendo atto delle dichiarazioni del ministro Pier Carlo Padoan". Risponde così, secondo l'agenzia Radiocor,
Fabrizio Viola, amministratore delegato di
Banca Popolare di Vicenza interpellato a Roma dopo l'incontro in mattinata al Tesoro con il ministro al quale ha partecipato accompagnato anche dai vertici di
Veneto Banca, ad
Cristiano Carrus incluso. Viola ha risposto alla domanda sulla valutazione di Padoan secondo il quale è da escludere il
bail in per le due banche venete. "
La Commissione Ue, il Single supervisory mechanism (SSM della Bce) e le autorita' italiane stanno lavorando fianco a fianco" e "
sono in corso contatti costruttivi": è quanto fa sapere un portavoce della Commissione Ue a proposito delle banche venete. Come è noto, l'Ssm è il 'Single Supervisory Mechanism', ovvero il meccanismo di supervisione bancaria europeo, che comprende la Bce e le autorita' di vigilanza nazionali dei singoli Paesi.
Continua a leggere
Categorie: Politica, Economia&Aziende
Martedi 23 Maggio 2017 alle 21:38
Come scrive
NordEst Economia è in programma per domani, 24 maggio, a Bruxelles un incontro fra la direzione generale della concorrenza dell'Ue, capeggiata da
Margrethe Vestager, il Tesoro, guidata da
Pier Carlo Padoan, e i vertici delle banche venete, con gli a.d. della
Banca Popolare di Vicenza,
Fabrizio Viola, e di
Veneto Banca,
Cristiano Carrus. Scopo del vertice è fare il punto della situazione sulla richiesta di
ricapitalizzazione precauzionale avanzata dai due istituti veneti. Le banche hanno già presentato all'Ue i loro piani di ristrutturazione, che prevedono la fusione fra i due istituti, con una fabbisogno di capitale complessivo stimato in 6,4 miliardi e lo smaltimento di 9,6 miliardi di sofferenze lorde. L'iter per la ricapitalizzazione delle venete, che determinerebbe il controllo dello Stato sulle due banche, è analogo a quello di Mps.
Continua a leggere
Categorie: Banche, Economia&Aziende, giornalismo
Domenica 14 Maggio 2017 alle 11:59
Giovedì 11 maggio avevamo commentanto e messo in copertina un lancio Ansa sulle accuse di estrema gravità che Giuseppe Guzzetti aveva fatto a chi, a cavallo del primo trimestre 2016, aveva autorizzato (Consob e Banca d'Italia) e, di conseguenza, a chi, a suo dire, aveva elaborato e/o presentato (Francesco Iorio, Cristiano Carrus & c.) "prospetti falsi" di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca per le loro due progettate quotazioni in Borsa che, poi, a metà 2016 non si concretizzarono. Fu quel fatt(acci)o che spalancò definitivamente le porte alle valorizzazione "miserabile" da 10 centesimi per azioni pagate decine di euro ognuna dai poveri soci fino al 2014 (e anche nel 2015 dai più "disgraziati") e all'ingresso di fatto "totalitario" nelle due ex Popolari venete del Fondo Atlante.Â
Continua a leggere
Categorie: Fatti, Economia&Aziende
Giovedi 11 Maggio 2017 alle 23:45
Pubblicato alle 16.13,m aggiornato alle 22.05. Nelle banche venete il "fondo Atlante ha trovato una situazione di gran lunga peggiore a quello che era stato scritto nei prospetti. Forse un giorno bisognera' andare a chiedere chi ha autorizzato quei prospetti, che erano prospetti falsi". Lo ha detto, ai giornalisti a margine di una iniziativa organizzata dalla fondazione Cariplo a Milano, il presidente di Acri (l'associazione nazionale delle Fondazioni di origine bancaria), Giuseppe Guzzetti, che di fatto "inventò" il fondo per salvare Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca i cui conti furono evidentemente (anche prudentemente?) presi per buoni da Alessandro Penati, il professore dominus di Quaestio.
Continua a leggere
Categorie: Economia&Aziende
Giovedi 4 Maggio 2017 alle 23:49
Dopo la votazione dell'assemblea degli azionisti
BPVi che ha dato il via libera ad un'azione di responsabilità generalizzata verso gli eventuali responsabili
della sua mala gestio nell'era di
Gianni Zonin, la
Banca Popolare di Vicenza si è solo riservata di avviarla nei confronti della
KPMG spa, la sua precedente società di revisione ora "sostituita" da
PricewaterhouseCoopers spa /alias PwC spa) la società di revisione "ingaggiata" da
Veneto Banca all'epoca di
Vincenzo Consoli, confermata da
Cristiano Carrus e anch'essa probabilmente e a maggior ragione, vista la conferma a Montebelluna e la promozione a Vicenza, non toccata ad oggi da azioni legali dall'istituto trevigiano.
Continua a leggere
Categorie: Fatti
Venerdi 21 Aprile 2017 alle 09:03
Dal suo punto di vista, è persino coerente:
Vincenzo Consoli, ex direttore generale ma soprattutto deus ex machina di
Veneto Banca,vuole i suoi soldi - più correttamente, quelli che lui ritiene siano i soldi che gli spettano - e li vuole tutti. Per la precisione, sono la bellezza di 3 milioni e mezzo di euro. È questa la cifra per incassare la quale Consoli ha trascinato Veneto Banca in giudizio, davanti al Tribunale del lavoro di Treviso, con due distinti ricorsi che il giudice ha riunificato (per la cronaca, la prima udienza, interlocutoria, si è tenuta la settimana scorsa). Ciò che l'ex direttore generale, indagato (e arrestato) con le accuse di aggiotaggio e ostacolo all'attività di vigilanza, pretende dalla sua vecchia banca, è il pagamento di una serie di somme in conseguenza della risoluzione del rapporto di lavoro, avvenuta consensualmente il 31 luglio del 2015.
Continua a leggere