In città è pronto al decollo il "Bando Periferie", lanciato dalla presidenza del Consiglio dei ministri per la riqualificazione delle città , che ha visto Vicenza classificarsi quarta tra 113 Comuni partecipanti. E sarà un intervento che per molti dei 18 progetti di rigenerazione urbana ideati dall'amministrazione comunale, sui quali vi è stata la collaborazione di Confindustria Vicenza - ANCE e Ordine degli architetti, cambierà in modo radicale la percezione di alcune parti di città . Questa mattina l'assessore alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Dalla Pozza ha illustrato due degli interventi più significativi presenti nel piano: il recupero dell'area dell'ex Centrale del latte che, per un valore di oltre 4 milioni di euro, si avvia a diventare il nuovo cuore del quartiere di San Bortolo, e la trasformazione di via Monte Cengio in anello di congiunzione per la mobilità ciclopedonale della cosiddetta spina ovest.
Continua a leggere
In relazione ad alcune dichiarazioni alla stampa del vicepresidente di Confindustria Vicenza, Gaetano Marangoni, relative alla tutela di sub-appaltatori e fornitori dei cantieri della Superstrada Pedemontana Veneta (SPV) contenute nel contratto stipulato fra la Regione e la concessionaria SIS, l'ufficio stampa della Giunta Regionale diffonde una nota del Commissario regionale per la SPV, Avvocato dello Stato Marco Corsini, che segue tra virgolette. "Colgo l'occasione offerta dagli amici di Confindustria, che comunque ringrazio per la condivisione e l'appoggio al lavoro sin qui svolto per il al celere riavvio della concessione per la Pedemontana Veneta, per intervenire sulla questione degli espropriati e dei subappaltatori.Continua a leggere
«Non è una buona notizia, non è affatto una buona notizia». È la reazione, diffusa dall'Ansa, del sindaco di Vicenza Achille Variati alla notizia del trasferimento di parte dell'indagine sulla Banca Popolare di Vicenza al tribunale di Milano. «Credo che una vicenda che affonda le sue radici in questo territorio, che ha portato sofferenza a tante persone, avrebbe dovuto trovare piena definizione giudiziaria qui a Vicenza. Tutto ciò che si allontana - conclude il sindaco - rischia di essere annacquato, ritardato, dimenticato. No, credo davvero che dovremmo fare di tutto per tenere il processo a Vicenza». A un primo esame appare a dir poco fuori luogo la presa di posizione del sindaco di Vicenza che è anche presidente della provincia berica, di tutte le province italiane associate nell'Upi e membro del cda di Cassa Depositi e Prestiti, finanziatrice di Atlante, e che, quindi, ha una responsabilità estesa ma in quell'ambito politico che, lo predicano lui stesso e il suo partito, dovrebbe essere sempre totalmente separato dal potere giudiziario.
Continua a leggere
«Sparisce sua maestà Gianni Zonin e il sistema resta vedovo. Perde i pezzi pure la Fiera di Vicenza. Sgretolato il potentato che da 20 anni gravitava attorno a BPVi. In liquidazione la Camera di Commercio di Vicenza. Il Vicenza Calcio, precipitata di C, rischia il fallimento»: nel titolo e nel sommario dell'articolo odierno di Ignazio Mangiano, che vi proponiamo di seguito, sono messi in fila i fatti che da tempo raccontiamo e che hanno "sbancato" e "demolito" una città intera e il suo territorio, economico ed umano grazie all'azione congiunta di Gianni Zonin, Achille Variati, i vertici di Confindustria Vicenza e i loro innumerevoli sodali, i principali dei quali elencati dal collega.Continua a leggere
Quasi il 90% delle imprese ritiene di poter competere all’estero con i propri prodotti, ma solo il 55% dichiara di avere sviluppato prodotti e servizi per l’export e appena un 20% sostiene che è facile reperire informazioni sulle opportunità legate ad altri Paesi. A Vicenza – provincia che pesa per il 14% sulle esportazioni italiane, al terzo posto dopo Milano e Torino – il progetto Mind the gap schiera la Confindustria provinciale e Farexport con l’obiettivo di sviluppare programmi e strumenti innovativi in grado di aiutare le imprese a crescere sui mercati internazionali.Continua a leggere
È sicuro e incontestabile che per il disastro della Banca Popolare di Vicenza, non risolto ancora dalle sia pur possenti spalle di... Atlante, abbiano pagato decine di miglaia di azionisti, almeno il 40% dei quali di Vicenza, del Vicentino e del Veneto ed entrati per la loro grandissima maggioranza con dei risparmi in una banca cooperativa per poi ritrovarsi in una S.p.a. con un pezzo di carta, che chiamavano (cattiva) azione i precedenti padroni del vapore scappati con tutta la nave lasciando quì solo il fumo intriso di sogni e progetti bruciati. Per i 62,50 euro che "valevano", dicevano Gianni Zonin e i suoi scudieri, quelle azioni scese, poi, con un minimo di controllo a 10 centesimi, oggi la nuova gestione della BPVi arriva a proporre a 94.000 dei 118.000 azionisti 9 euro.
Il sistema politico imprenditoriale ha toccato il fondo da cui risollevarsi? Amen
«Confindustria Vicenza conta più di 2.000 imprese associate (comprese le aggregate estere), per un totale di oltre 82.000 addetti»: così si legge sul "chi siamo" del sito degli industriali di Vicenza. Con questa premessa appare sorprendente annoverare tra chi è iscritto e versa una quota annuale una serie di Comuni del Vicentino. Noi nell'elenco, letto rapidamente, abbiamo trovato quelli di Montecchio Maggiore, Bressanvido, Grumolo delle Abbadesse e Creazzo e a loro, nelle persone dei relativi sindaci e dei segretari comunali in carica, il 16 dicembre 2016 abbiamo inviato via Pec una richiesta in cui chiedevamo di «sapere per quale ragione tecnica o di altro tipo e a quale costo il suo comune sia iscritto a Confindustria Vicenza». Nessuna risposta, solleciti vari ma l'ultimo, inviato il 7 gennaio, ha sortito l'effetto finale di farci ricevere le cortesi risposte di due dei "comuni confindustriali", Grumolo delle Abbadesse e Creazzo, e di confermarci i silenzi, perchè?, di Montecchio Maggiore e Bressanvido.
Sotto il titolo «Un altro record a Vicenza: la trasparenza su chi compra spazi pubblicitari sui media locali con loghi comunali...» riassumevamo la vicenda, indicativa del concetto di indipendenza della stampa a Vicenza, che in questo campo non è certo ai vertici delle pur malandate classifiche italiane che, tra l'altro, fanno il pari con quelle internazionali che vedono l'Italia al 77° posto tra i Paesi del mondo per la libertà di stampa. Alla nostra domanda di sapere se uno spazio pubblicitario sulle attività correlate con l'attesissimo, più del pane quotidiano, Parco della Pace apparso sul GdV e "propedeutico" ad un servizio, carinissimo, apparso due giorni dopo sullo stesso quotidiano confindustriale e sullo stesso tema, era «commissionato dal Comune o dagli altri enti indicati» l'ufficio stampa comunale ci rispondeva in maniera criptica che «lo spazio pubblicitario è stato commissionato dal gruppo vincitore dell'incarico per la progettazione nell'ambito della campagna di comunicazione per divulgare gli appuntamenti relativi al processo di governance del Parco della Pace e i relativi contenuti».
Continua a leggere