Archivio per tag: Carlo Messina
	
	
			
							
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			Parla chiaro Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione  Cariplo e dell’Acri: con la creazione del fondo Atlante «è finita la  cuccagna» da parte degli speculatori «di portare via le nostre  sofferenze al 18-20%», e così di «fare l’affare del secolo».  Il  riferimento è ai fondi speculativi che hanno proposto — vedi Apollo su  Carige, o Fortress su Popolare di Vicenza — di rilevare i crediti in  sofferenza delle banche a  una valorizzazione molto bassa, prossima a  quella cui sono state valutate le sofferenze delle quattro banche  saltate. E dunque a valori  molto lontani da  quelli medi di carico  degli istituti, attorno al 40%.			
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		Unicredit e Intesa confermano investimento di 1 miliardo in fondo Atlante per salvare BPVi e Veneto Banca
Venerdi 15 Aprile 2016 alle 09:41
				
			
			
			Parla chiaro Giuseppe Guzzetti, presidente della Fondazione  Cariplo e dell’Acri: con la creazione del fondo Atlante «è finita la  cuccagna» da parte degli speculatori «di portare via le nostre  sofferenze al 18-20%», e così di «fare l’affare del secolo».  Il  riferimento è ai fondi speculativi che hanno proposto — vedi Apollo su  Carige, o Fortress su Popolare di Vicenza — di rilevare i crediti in  sofferenza delle banche a  una valorizzazione molto bassa, prossima a  quella cui sono state valutate le sofferenze delle quattro banche  saltate. E dunque a valori  molto lontani da  quelli medi di carico  degli istituti, attorno al 40%.			
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			Fondo Atlante e le sofferenze della BPVi: dicendo che la stampa amica trucca i dati Alessandro Morello oggi sbaglia. Ma solo oggi
Giovedi 14 Aprile 2016 alle 17:19
				
			
			
			Alessandro Morello, del cosiddetto Osservatorio Economico Sociale di Marostica, commenta un articolo apparso sull'edizione del 14 aprile de Il Giornale di Vicenza ma prende, onestamente, degli abbagli quando dice che "Marino Smiderle trucca i dati" motivando questa affernazione, che pure in passato più volte abbiamo sostenuto noi stessi, affermando in seguito a quanto attribuisce al collega che "se i fondi speculativi valutano al 20% i crediti deteriorati netti della Popolare di Vicenza perché il Fondo Atlante li deve valutare al 60%? Tre volte il mercato speculativo, ma non tanto. Probabilmente per non dimostrare che la banca e' praticamente fallita.".
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			Bpvi e Veneto Banca, il fondo Atlante vede prezzi-obiettivo per le  azioni intorno ai 4 euro. L’indicazione emerge dai dettagli che escono  dall’operazione per mettere in sicurezza gli aumenti di capitale delle  due ex popolari e ad alleggerire le banche italiane dai crediti  deteriorati. Un’operazione  di «sistema», che intanto ieri ha rilanciato  in Borsa i titoli delle banche italiane (il solo Banco Popolare, il cui  rating è stato messo sotto osservazione da Moody’s in vista della  fusione con Bpm, ha guadagnato ieri il 7,79% a 5,74 euro, recuperando il  31% in soli quattro giorni). Ma che, secondo i tecnici che l’hanno  costruita, farà anche i sottoscrittori (tra questi, in Veneto,  Fondazione Cariparo, che impegna 40 milioni e il fronte Banco-Bpm che  dovrebbe intervenire con 200, mentre ieri il tema è finito sul tavolo  del cda di Cattolica).			
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		Fondo Atlante stima i prezzi delle azioni di BPVi e Veneto Banca attorno ai 4 euro
Giovedi 14 Aprile 2016 alle 09:28
				
			
			
			Bpvi e Veneto Banca, il fondo Atlante vede prezzi-obiettivo per le  azioni intorno ai 4 euro. L’indicazione emerge dai dettagli che escono  dall’operazione per mettere in sicurezza gli aumenti di capitale delle  due ex popolari e ad alleggerire le banche italiane dai crediti  deteriorati. Un’operazione  di «sistema», che intanto ieri ha rilanciato  in Borsa i titoli delle banche italiane (il solo Banco Popolare, il cui  rating è stato messo sotto osservazione da Moody’s in vista della  fusione con Bpm, ha guadagnato ieri il 7,79% a 5,74 euro, recuperando il  31% in soli quattro giorni). Ma che, secondo i tecnici che l’hanno  costruita, farà anche i sottoscrittori (tra questi, in Veneto,  Fondazione Cariparo, che impegna 40 milioni e il fronte Banco-Bpm che  dovrebbe intervenire con 200, mentre ieri il tema è finito sul tavolo  del cda di Cattolica).			
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			Tutti puntuali alle 9 di mattina si sono presentati a Palazzo Chigi. Il  ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il governatore di Banca  d’Italia Ignazio Visco, i vertici di Cassa depositi e prestiti Claudio  Costamagna e Fabio Gallia, i capi delle due maggiori banche  italiane Federico Ghizzoni (Unicredit) e Carlo Messina (Intesa  Sanpaolo), il presidente dell’associazione delle Fondazioni  bancarie Giuseppe Guzzetti, l’ad di Mediobanca Alberto Nagel e Victor  Massiah,  ceo di Ubi Banca, la popolare bergamasca al centro del risiko  bankario.  Matteo Renzi li ha intrattenuti per qualche minuto  all’inizio, poi a  portare la croce è rimasto solo Padoan. (Leggi in rasssegna stampa il resto dell'articolo)			
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		Padoan incontra Banca d'Italia, Unicredit e Intesa per decidere come salvare BPVi, Veneto Banca, Carige e Monte Paschi
Mercoledi 6 Aprile 2016 alle 09:27
				
			
			
			Tutti puntuali alle 9 di mattina si sono presentati a Palazzo Chigi. Il  ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il governatore di Banca  d’Italia Ignazio Visco, i vertici di Cassa depositi e prestiti Claudio  Costamagna e Fabio Gallia, i capi delle due maggiori banche  italiane Federico Ghizzoni (Unicredit) e Carlo Messina (Intesa  Sanpaolo), il presidente dell’associazione delle Fondazioni  bancarie Giuseppe Guzzetti, l’ad di Mediobanca Alberto Nagel e Victor  Massiah,  ceo di Ubi Banca, la popolare bergamasca al centro del risiko  bankario.  Matteo Renzi li ha intrattenuti per qualche minuto  all’inizio, poi a  portare la croce è rimasto solo Padoan. (Leggi in rasssegna stampa il resto dell'articolo)			
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			Tutti puntuali alle 9 di mattina si sono presentati a Palazzo Chigi. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco, i vertici di Cassa depositi e prestiti Claudio Costamagna e Fabio Gallia, i capi delle due maggiori banche italiane Federico Ghizzoni (Unicredit) e Carlo Messina (Intesa Sanpaolo), il presidente dell’associazione delle Fondazioni bancarie Giuseppe Guzzetti, l’ad di Mediobanca Alberto Nagel e Victor Massiah,  ceo di Ubi Banca, la popolare bergamasca al centro del risiko bankario.  Matteo Renzi li ha intrattenuti per qualche minuto all’inizio, poi a  portare la croce è rimasto solo Padoan.			
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		Padoan incontra Banca d'Italia, Unicredit e Intesa per decidere come salvare BPVi, Veneto Banca, Carige e Monte Paschi
Mercoledi 6 Aprile 2016 alle 09:24
				
			
			
			Tutti puntuali alle 9 di mattina si sono presentati a Palazzo Chigi. Il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, il governatore di Banca d’Italia Ignazio Visco, i vertici di Cassa depositi e prestiti Claudio Costamagna e Fabio Gallia, i capi delle due maggiori banche italiane Federico Ghizzoni (Unicredit) e Carlo Messina (Intesa Sanpaolo), il presidente dell’associazione delle Fondazioni bancarie Giuseppe Guzzetti, l’ad di Mediobanca Alberto Nagel e Victor Massiah,  ceo di Ubi Banca, la popolare bergamasca al centro del risiko bankario.  Matteo Renzi li ha intrattenuti per qualche minuto all’inizio, poi a  portare la croce è rimasto solo Padoan.			
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			C’è  fiducia a Intesa Sanpaolo per l’aumento da un miliardo di Veneto  Banca  atteso sul mercato a giugno. Un po’ meno a UniCredit per quello  di  Popolare di Vicenza, se è vero che si sta valutando la possibilità  di  uno slittamento in attesa di condizioni di mercato più favorevoli.  Attraverso Banca Imi, Intesa è alla guida del consorzio di garanzia  e  ieri -  dopo i timori rilanciati dal Financial Times  per  l’operazione “cugina†di Vicenza -  il ceo Carlo Messina è  intervenuto  sull’argomento: «L’operazione deve essere lanciata nei  prossimi mesi -  ha detto il manager -, quindi dipenderà dalle condizioni  di mercato  la  possibilità di poter completare con successo il  consorzio di  garanzia. (Leggi in rassegna stampa il resto dell'articolo)			
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		Veneto Banca mantiene fiducia di Intesa Sanpaolo, mentre Unicredit non è ancora convinta su Popolare di Vicenza
Giovedi 31 Marzo 2016 alle 15:36
				
			
			
			C’è  fiducia a Intesa Sanpaolo per l’aumento da un miliardo di Veneto  Banca  atteso sul mercato a giugno. Un po’ meno a UniCredit per quello  di  Popolare di Vicenza, se è vero che si sta valutando la possibilità  di  uno slittamento in attesa di condizioni di mercato più favorevoli.  Attraverso Banca Imi, Intesa è alla guida del consorzio di garanzia  e  ieri -  dopo i timori rilanciati dal Financial Times  per  l’operazione “cugina†di Vicenza -  il ceo Carlo Messina è  intervenuto  sull’argomento: «L’operazione deve essere lanciata nei  prossimi mesi -  ha detto il manager -, quindi dipenderà dalle condizioni  di mercato  la  possibilità di poter completare con successo il  consorzio di  garanzia. (Leggi in rassegna stampa il resto dell'articolo)			
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Veneto Banca mantiene fiducia di Intesa Sanpaolo, mentre Unicredit non è ancora convinta su Popolare di Vicenza
Giovedi 31 Marzo 2016 alle 15:19
				
			
			
			C’è  fiducia a Intesa Sanpaolo per l’aumento da un miliardo di Veneto Banca  atteso sul mercato a giugno. Un po’ meno a UniCredit per quello di  Popolare di Vicenza, se è vero che si sta valutando la possibilità di  uno slittamento in attesa di condizioni di mercato più favorevoli. Attraverso Banca Imi, Intesa è alla guida del consorzio di garanzia  e ieri -  dopo i timori rilanciati dal Financial Times  per l’operazione “cugina†di Vicenza -  il ceo Carlo Messina è  intervenuto sull’argomento: «L’operazione deve essere lanciata nei  prossimi mesi - ha detto il manager -, quindi dipenderà dalle condizioni  di mercato  la possibilità di poter completare con successo il  consorzio di garanzia. 
			
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