Archivio per tag: CariFerrara
Categorie: Banche, Economia&Aziende
Commissione d'inchiesta parlamentare sulle banche, Ciambetti: "i cittadini che pagano 333 € pro capite per il salvataggio di Mps vogliono la verità"
Lunedi 2 Gennaio 2017 alle 11:33
"Secondo Federconsumatori e Adusbef il salvataggio di Monte Paschi Siena costerà circa 333 € a cittadino con un costo medio a famiglia pari a 833,3 €. Il tutto si concreterà nell'aumento del debito pubblico, cioè costi scaricati nelle generazioni a venire: dati questi aggravi è nostro diritto sapere perché si è giunti a questa situazione, chi sono i colpevoli di questo disastro finanziario, perché il sistema della vigilanza non ha funzionato e se vi sono state delle collusioni e coperture a qualsiasi livello politico come nelle istituzioni di controllo a iniziare da Bankitalia". Queste le parole in una nota del presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti, che prende una netta posizione sul caso Monte Paschi "e non solo su quello, ma anche sulle vicende delle Popolari Venete, come di Banca Etruria, Banca Marche, CariChieti, CariFerrara".
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Categorie: Banche
Il Sole: Il "nodo banche" e l'agenda politica
Giovedi 1 Dicembre 2016 alle 09:33
Nell’agenda della politica «per il primo giorno dopo il referendum» il tema banche occupa il secondo posto, appena dopo l’immigrazione. A indicare la classifica è intervenuto ieri il presidente del Consiglio Matteo Renzi, che al terzo posto fissa «il rapporto con la Ue». Ma è evidente che sia immigrazione sia banche sono esattamente i punti al centro del confronto con Bruxelles. Ma che cosa significa, in concreto, occuparsi del tema banche dal punto di vista del governo? Le prime indicazioni arrivano dal pacchetto bancario che ha tentato di entrare alla Camera della manovra ma è inciampato nelle trattative politiche in commissione e potrebbe tornare al Senato oppure sotto forma di decreto a sé.
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Categorie: Banche
Bail-in, Corriere Economia: "tecnoburocrati hanno visione computistica dell'Europa". I casi delle Popolari
Lunedi 21 Novembre 2016 alle 10:09
Maledetto bail-in. L’applicazione di un principio semplice, chiaro e pienamente condivisibile — chi sbaglia paga e chi investe i propri soldi nel capitale di rischio di un’azienda non deve farne ricadere gli effetti (quando sono negativi) sulla comunità dei contribuenti — si è trasformato in un pasticcio che mina le basi del sistema creditizio nazionale. Un anno fa, domenica 22 novembre 2015, proprio per evitare gli effetti della norma sul Bail-in che sarebbe entrata in vigore a gennaio 2016 il governo, con la Banca d’Italia e la fattiva è indispensabile collaborazione delle maggiori banche italiane — con discutibile astensione degli istituti esteri — risolse la pratica che riguardava le quattro banche in grave dissesto, separandone i crediti inesigibili dalle attività in bonis, e affidando queste ultime a Roberto Nicastro, perché arrivasse il più rapidamente possibile a una vendita capace di restituire agli investitori almeno una parte di quei 1.800 milioni di euro versati per il salvataggio.
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Categorie: Banche
Corriere economia: da gennaio per i correntisti spese salite del 7%
Lunedi 31 Ottobre 2016 alle 09:34
Quanto peserebbe sui conti correnti italiani di famiglie e imprese il salvataggio delle banche, se fosse scaricato per intero sui clienti? Fra 40 e 100 euro per deposito. In particolare: 40 euro se si considerano i costi (noti) sostenuti dalle banche finora per il Fondo di risoluzione (quello intervenuto per CariChieti, Banca Marche, Etruria e CariFerrara) e il Fondo interbancario (usato per CariCesena). E 100 euro se si aggiungono gli impegni presi nel Fondo Atlante, a sostegno della Popolare di Vicenza e di Veneto Banca.
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Categorie: Banche
Salvataggi bancari, anche BPVi valuta aumento costi per correntisti
Venerdi 21 Ottobre 2016 alle 09:38Dopo i 350 milioni di bond subordinati targati Banca Etruria, Banca delle Marche, CariChieti e CariFerrara finiti polverizzati nelle mani dei risparmiatori, ora altri 100 milioni di quel salvataggio così salato e discusso stanno per essere scaricati sulle spalle di 4,5 milioni di correntisti. In questi mesi, infatti, scattano i rincari dei costi di tenuta dei conti correnti presso il Banco Popolare, Ubi e Unicredit, giustificati con i contributi versati da tutte le banche al Sistema di garanzia dei depositi (che garantisce i conti fino a 100 mila euro) e al Fondo nazionale di risoluzione. PER questi tre istituti un tale aggravio di costi costituisce un «giustificato motivo per un aumento» dei canoni mensili o annuali di tenuta dei conti correnti. I maggiori costi sono stati comunicati, come prevede la legge, da Banco Popolare, Ubi e Unicredit alla propria clientela attraverso lettere allegate o comprese negli estratti conto.
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Categorie: Banche, Economia&Aziende
Tre tipologie di crisi banche, parte II: oltre che per Etruria e MPS anche per BPVi e Veneto Banca le soluzioni attuali mettono a rischio tutto un sistema già debole di suo
Martedi 16 Agosto 2016 alle 00:42
Dopo che per Veneto Banca la Procura di Roma ha accelerato i suoi passi con i domiciliari per Vincenzo Consoli, il sequestro dei suoi beni e l'iscrizione nel registro degli indagati di altri 14 presunti corresponsabili della sua mala gestio (inclusi i sindaci della banca) tocca alla magistratura di Vicenza cercare, documentare e punire le indubbie e pesanti responsabilità di chi (i cosiddetti "banchieri" e i politici loro sponsor e/o da loro sponsorizzati) ha gestito la Banca Popolare di Vicenza, che con Veneto Banca è una delle tre tipologie di banche in crisi (le altre due sono quella del "gruppo" Etruria, Marche, Ferrara e Chieti e quella del più grande ma singolo MPS).
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Categorie: Banche
Tre tipologie di crisi bancarie, parte I: per Etruria, BPVi e MPS pagano sempre i soci, ma in misura diversa. Apparentemente
Lunedi 15 Agosto 2016 alle 00:07
Si può fare, approfittando delle "slow news" ferragostane, qualche riflessione sulle diverse evoluzioni delle tre tipologie di crisi bancarie (il "gruppo" Etruria, Marche, Ferrara e Chieti, la coppia Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, il più grande ma singolo MPS) che hanno "colpito" finora l'Italia e a cui, in misura diversa, ma sempre consistente, hanno contribuito indubbie e pesanti responsabilità di quelli che (i cosiddetti "banchieri" e i politici loro sponsor e/o da loro sponsorizzati) hanno gestito le tre tipologie di banche in crisi. Qui da noi, in particolare, dovrà cercarle, documentarle e punirle la magistratura di Vicenza, il cui forte impegno del pool designato da Antonino Cappelleri va stimolato e supportato di più sia dai soci traditi dalla BPVi (per Veneto Banca la Procura di Roma ha già accelerato) che dalla stampa locale, quella indipendente, ovviamente, dopo che quella schierata ha fatto solo disinformazione nel caso migliore o si è mostrata "collaborazionista" con chi ha causato perdite agli azionisti per circa 11 miliardi complessivi e danni indotti al territorio che la Repubblica tempo fa ha valutato in 40 miliardi.
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Categorie: Banche
BPVi e Veneto Banca: su Report una storia di azioni gonfiate e fiducia tradita
Domenica 10 Aprile 2016 alle 13:32
La crisi delle banche, culminata con il crac di Banca Marche, CariChieti, CariFerrara e Banca Etruria, travolge anche Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza. Eppure questi istituti sono sotto la lente d’ingrandimento di Bankitalia dal 2001 e finiscono commissariati. Il bubbone esplode nel 2014 quando gli ispettori inviati dalla Banca centrale europea (Bce) scoprono «un grande problema di crediti deteriorati». Ma come è avvenuto questo disastro sulla pelle dei risparmiatori lo ricostruisce la puntata di stasera di Report di Milena Gabanelli (in onda alle 21.45 su Rai3). (Leggi in rassegna stampa il resto dell'articolo)
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Categorie: Informazione, Banche
Rolando ha dubbi sul precedente aumento di capitale BPVi. Noi sull'azione dei politici. E sul foglio del presidente confindustriale, l'etico Zigliotto. Giudichino gli azionisti lettori
Martedi 8 Dicembre 2015 alle 23:40«I problemi delle banche non si limitano alle quattro (Banca Marche, CariFerrara, CariChieti e Banca Etruria) appena salvate - dice Giovanni Rolando, determinante con la sua lista a determinare l'elezione di Enrico Peroni alla segreteria cittadina del PD - non solo con i fondi degli altri Istituti (che verseranno, con qualche dubbio sulla volontarietà dell'operazione altrimenti proibita dalla BCE, due miliardi di euro come quota di 500 milioni del 2015 e come anticipo delle quote di 500 milioni annuali dovute nel prossimo triennio al cosiddetto Fondo di Risoluzione, lo strumento che operativamente realizzerà il salvataggio) ma dal "sangue" degli azionisti e dei possessori di obbligazioni subordinate dei suoi clienti».
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