«E successo questo dopo che siamo partiti ... sul blog di Askoll in lotta un collega ha pubblicato una lettera»: è così che accompagna la foto dei cartelli subito rimossi a manifestazione, quasi, finita un'operaia che, dopo che analoga sorte era toccata ai circa 300 dipendenti di Moncalieri, ha subito il licenziamento a Castell'Alfero insieme ad altri 222 colleghi e con loro ha sfilato ieri a Dueville nel sostanziale silenzio odierno dei media locali.
E’ di ieri la lettera di licenziamento collettivo, ma già stamane un centinaio di maestranze ed esponenti sindacali partiti da Castell’Affero (Asti) ha "invaso" la cittadina a nord di Vicenza, suscitando clamore e solidarietà della gente in piazza e dei lavoratori nella zona industriale come documenta insieme agli altri aspetti il nostro servizio per VicenzaPiùTv che segue il servizio di lancio del nostro collega Edoardo Andrein a testimonianza dell'impegno costante dei nostri media per l'informazione senza veli (qui le sue foto, ndr).
Nel giorno in cui il neo premier Matteo Renzi, fresco del voto di fiducia di ieri alla Camera dei Deputati, arriva per il suo primo viaggio istituzionale in Veneto alle scuole di Treviso e all'Electrolux in stato di agitazione per la minaccia del taglio di stipendi, nel vicentino arrivano dopo quattro ore di viaggio in pullman un centinaio di lavoratori della Askoll di Asti per protestare contro il licenziamento senza preavviso arrivato dall'azienda con sede a Povolaro, frazione di Dueville.Â
"Andremo a denunciare la nostra condizione alla sede legale Askoll": è così che titola La Stampa di oggi* riassumendo la "minaccia" dei 220 lavoratori dello stabilimento del gruppo vicentino che a Castell'Alfero nell'astigiano è ora a rischio chiusura. Dopo aver rilanciato sabato 15 febbraio la notizia a Vicenza, dove brillava il silenzio generale, avevamo rivolto martedì 18 un chiaro appello oltre che ai media locali anche all'azienda e ai sindacati vicentini e, con loro, ai "nostri" lavoratori anche loro, almeno apparentemente, silenti.
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Dopo l'incontro odierno nella sede del comune di Castell'Alfero con la direzione e sindacati continua il presidio dei 220 lavoratori della sede Askoll di Castell'Alfero vicino Asti per la quale il noto gruppo vicentino non avrebbe escluso la possibilità che si proceda alla chiusura già a giugno 2014 se non prima vista, dice l'azienda, la mancanza di ordini.
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Dagli articoli di Roberto Gonella e di Elisabetta Fagnola su La Stampa del 13 e del 14 febbraio (qui la fotogallery della protesta) - Dall'alba di giovedì 13 febbraio i lavoratori dell'Askoll, l'ex Ceset di Castell'Alfero, presidiano i cancelli dell'azienda. Lo sciopero ad oltranza è legato ai forti timori per il possibile stop della produzione di motorini elettrici per lavatrici nello stabilimento astigiano.
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