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Ancora timori alla Askoll di Asti minacciata di chiusura: in silenzio anche i lavoratori vicentini

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 18 Febbraio 2014 alle 23:53 | 0 commenti

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Dopo l'incontro odierno nella sede del comune di Castell'Alfero con la direzione e sindacati continua il presidio dei 220 lavoratori della sede Askoll di Castell'Alfero vicino Asti per la quale il noto gruppo vicentino non avrebbe escluso la possibilità che si proceda alla chiusura già a giugno 2014 se non prima vista, dice l'azienda, la mancanza di ordini.

Della situazione astigiana della Askoll si stanno occupando oltre a La Stampa anche La nuova Provincia e La gazzetta di Asti, mentre nulla di più di quanto scriviamo noi stiamo leggendo a Vicenza, nè sui media nè da parte dei sindacati locali.

Nè tanto meno siamo a conoscenza di azioni di solidarierà con i colleghi astigiani dei lavoratori vicentini, non sappiamo se per la disinformazione mediatica e sindacale o per la sparizione degli ormai troppo vecchi sentimenti di condivisione dei problemi (qualcuno ricordi il caso della Ferriera di S. Giovanni Valdarno del gruppo Beltrame, da noi reso  noto, e poi degli sviluppi occupazionali anche in casa vicentina).

Tutti evidentemente in quello che sta avvenendo nell'astigiano non riscontrano avvisaglie di rischi neanche per se stessi e per il gruppo il cui patròn, Elio Marioni, noto da sempre per il successo delle sue aziende e poi per la sua sfortunata corsa a diventare presidente di Assindustria Vicenza, ultimamente è balzato (anche se non troppo ...) agli onori delle cronache locali per le vicende del centro equestre in costruzione a Caldogno con tanto di polemiche dei cittadini sul possibile impatto ambientale e sul "prestito" anomalo di 100.000 euro da lui concesso all'amministrazione locale che ha dato il via al progetto e alle relative edificazioni di "contorno". 

 

Riportiamo di seguito quanto appare sul blog Askoll in lotta per ricostruire la vicenda e cercheremo di metterci in contatto anche con l'azienda da cui non è agevole avere informazioni dal suo punto di vista, che pure vorremmo rappresentare.

SITUAZIONE STABILIMENTO Askoll P&C di Castell'Alfero (AT)

Attualmente presso lo stabilimento Askoll P&C di Castell'Alfero (AT) sono in forza circa 225 addetti; il sito fa parte del gruppo ASKOLL ed è specializzato nella produzione di motori elettrici sin dalla sua nascita (1977), ora in particolare per lavatrici.

 


Nell'ottobre 2008 la società ASKOLL con sede a Dueville (VI) acquista dalla multinazionale americana Emerson il gruppo EAME, del quale fanno parte gli stabilimenti italiani di Moncalieri (TO) ex Plaset con circa 330 dipendenti, di Castell'Alfero (AT) ex Ceset con 296 dipendenti; vengono contestualmente acquisiti anche gli altri stabilimenti esteri Eame ubicati in Slovacchia, Romania e Cina, tutti dediti alla produzione di motori elettrici.

Il gruppo ex Eame prende il nome di Askoll P&C.

Con questo acquisto l'Askoll ha una quota di mercato del 40% dei motori per lavatrici europei.

 


Il percorso di ristrutturazione industriale dello stabilimento astigiano inizia subito.

Per Castell'Alfero, nei piani Askoll destinato a divenire il polo di sviluppo ed industrializzazione del motore per lavatrice del gruppo, viene presentato un piano di ristrutturazione articolato che prevede il ricorso a 24 mesi di CIGS per ristrutturazione, dal giugno 2009 al giugno 2011 (D.M. n. 50955 del 25/03/2010), con una parallela apertura di Mobilità volontaria.

Il 7 giugno 2011 allo scadere del biennio, visto la complessità dei processi produttivi avviati, si procede ad un ulteriore istanza di 12 mesi di CIGS per ristrutturazione conclusa nel giugno 2012.

 


Analogo destino ha la Askoll P&C di Moncalieri, la ex Plaset fondata nel 1975 dall'ing. Cottino e specializzata nella produzione di motori elettrici, in particolare pompe di scarico per lavatrici e i ventilatori per forni, cappe e tangenziali. Iniziato un percorso di ristrutturazione industriale con l'utilizzo di 24 mesi di CIGS per ristrutturazione (giugno 2009-giugno 2011) e un investimento di circa 9 milioni di euro, purtroppo l'Askoll chiude dello stabilimento per crisi (in forza 208 lavoratori) con avvio della CIGS per cessazione attività da giugno 2011, concessa con D.M. per 2 anni sino a inizio giugno 2013 e ulteriori 6 mesi di CIGD (Cigs in deroga) concessa dalla Regione Piemonte (termine 5 dicembre 2013).

 


Dal 2012 la sede legale della Askoll P&C viene trasferita a Castell'Alfero, mentre in precedenza era presso lo stabilimento di Moncalieri, chiuso di fatto a fine novembre 2011.

 


Per lo stabilimento di Castell'Alfero il 5 giugno 2012 presso il Ministero del Lavoro a Roma, viene sottoscritto un verbale di accordo con relativo piano industriale per la cessazione della produzione del "vecchio" motore universale MCA per lavatrice, con delocalizzazione presso la stabilimento in Slovakia e con conseguente chiusura del reparto produttivo dedicato, con un piano di 101 esuberi gestiti con la concessione di 24 mesi di CIGS per cessazione dal 7 giugno 2012 all'8 giugno 2014 (D.M. n. 70713 del 14/01/2013).

ln parallelo per i Reparti ed Enti-Servizi non destinati alla chiusura, principalmente impiegati nella produzione del nuovo motore Askollmotor, sviluppato a Dueville e industrializzato a Castell'Alfero con un investimento di circa 9 milioni di euro, veniva presentata istanza per ottenere i Contratti di Solidarietà (D.M. n. 70281 del 20/12/2012) dal 08/06/2012 al 07/06/2013.

 


Nell'agosto del 2013 le produzioni del motore universale MCA, sono definitivamente cessate con conseguente mezza in Cigs a zero ore di circa 70 lavoratori e delocalizzazione della Linea di produzione del motore in Slovakia.

Purtroppo la produzione del motore Askollmotor, oramai l'unico prodotto industrializzato nel sito astigiano, trova a tutt'oggi difficoltà a raggiungere i volumi attesi dal piano industriale prospettato.

Attualmente l'azienda Askoll P&C è in attesa della pubblicazione del Decreto Ministeriale di concessione del 2^ anno di CIGS per chiusura Reparto MCA e del secondo anno di Contratti di Solidarietà; entrambe queste istanze sono state presentate a giugno 2013.

 


Il 31 ottobre 2013 presso l'Unione Industriale di Asti, si sono incontrate le RSU aziendali assistite dalle segreterie territoriali di FIM FIOM UILM e la Direzione della Askoll P&C.

In tale incontro, richiesto dalle Rsu sulla base di preoccupanti voci sul futuro aziendale, è emerso che la Direzione Aziendale, visto la situazione di crisi del settore dell'elettrodomestico, non esclude la possibilità che si proceda alla cessazione dello stabilimento di Castell'Alfero già a giugno 2014.

 


Dopo tale affermazione è stata richiesta dalle OO.SS. unitamente alle RSU aziendali la convocazione di un tavolo presso il Ministero dello Sviluppo Economico al fine di verificare un piano alternativo alla cessazione.

Successivamente sono emerse voci su una possibile vendita del settore motori e pompe per elettrodomestici da parte di Askoll Holding.

 


In data 06.12.2013 presso il Ministero dello Sviluppo Economico, rappresentato dal dottor Giampiero Castano, con presenti RSU e OO.SS., l'Azienda ha confermato che a riguardo del futuro dello stabilimento della Askoll P&C di Castell'Alfero fra le ipotesi vi è la chiusura dello stabilimento.

Nella stessa riunione ha detto che il relativo piano industriale, per difficoltà di mercato, ha visibilità solo a tre mesi; ha escluso la ventilata vendita del settore motori per elettrodomestici da parte di Askoll Holding.


Il dottor Castani, preso atto di tali dichiarazioni, che saranno messe a verbale, ha ritenuto opportuno rivedere le parti a febbraio 2014.

L'Azienda ha richiesto espressamente al MISE di fissare l'incontro non prima del 10 Marzo.

Il ministero ha concordato venendo incontro alle richieste dell'Azienda di fissare l'incontro per il 10 Marzo presso il Ministero.

Oggi 17 Febbraio l'Azienda si è rifiutata di incontrare in un tavolo istituzionale la Regione Piemonte.

Siamo in attesa che l'Azienda venga incontro alle richieste sindacali per un incontro davanti a un tavolo istituzionale per capire la vera volontà di proseguire sul sito di Castell'Alfero o se i presupposti siano quelli di chiudere definitivamente lo stabilimento.

Leggi tutti gli articoli su: Askoll, Elio Marioni, Asti, Castell'Alfero

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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