Il 4 marzo 2017 erano praticamente senza fondi e la loro crisi rischiava di scatenare problemi anche a Mps e «un effetto contagio nel sistema bancario italiano, specialmente tra le banche più deboli». Per questo la Ue autorizzò l'Italia a prestare garanzie pubbliche alle obbligazioni per una decina di miliardi che i due istituti emisero per cercare di tamponare le falle. A rischiare - a causa delle banche di Vicenza e Montebelluna - era, nell'aprile dell'anno scorso, l'intera «economia italiana», non solo il Veneto come si disse due mesi dopo. La corsa agli sportelli, paventata nel giugno 2017 come possibile conseguenza di un mancato salvataggio, c'era già stata: tra il7 e il 21 marzo 2017.
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Quelli che adesso sono maggioranza (relativa) in Parlamento hanno picchiato duro in campagna elettorale, giudicando i 100 milioni stanziati dal Fondo statale per rimborsare i risparmiatori azzerati dalle ex Popolari venete «poco più che un'elemosina» (copyright Movimento 5 Stelle). Perciò si apre uno scenario assai accidentato, politicamente parlando: da un lato c'è un governo uscente e ancora in sella, a impronta Pd, che sta gestendo la partita del decreto attuativo del Fondo, con la scadenza di legge del 30 marzo ormai alle porte; dall'altro ci sono due Camere nuove di zecca a trazione M5S e Lega, che dovranno approvare in commissione il decreto di cui sopra.
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"Codacons Veneto: un protagonista Giovanni Coviello, una stampa libera necessaria per risarcire i risparmiatori traditi": questo il titolo proposto daFranco Conte, Presidente Codacons Veneto, a Giovani Coviello, candidato al Senato (Vicenza, Padova e Verona) per la Lista Insieme, per confrontarsi martedì 27 all'Hotel Palladio di Vicenza su cosa fare per il giusto risarcimento (qui il video integrale con anche Luca Fantò, segretario del Psi del Veneto e Nicola Piva, un risparmiatore tipo) con questo odg: Ultime notizie sulla norma istitutiva del Fondo - Cosa sta avvenendo sul piano penale: costituirsi parte offesa contro Zonin, Consoli e compari? - Il passaggio dei correntisti a BancaIntesa Sanpaolo: quali problematiche? Condizioni modificate? - Tempi e prospettive per i risarcimenti - La strategia più efficace per cogliere tutte le opportunità per avere giustizia e risarcimento).
L'altra sera, il 15 febbraio 2018, ero alla trasmissione FOCUS di Rete Veneta assieme ad altri candidati alle elezioni politiche fra cui la senatrice Patrizia Bisinella, che "corre" per lo schieramento politico di centrodestra. Ovviamente si è parlato di elezioni e la Senatrice Bisinella, cui il conduttore ha lasciato ampissimo spazio, ha elogiato in lungo ed in largo l'azione politica taumaturgica del centro destra e la superiorità del loro programma elettorale. Nulla di anomalo che il candidato cerchi di convincere l'elettorato come non è anomalo che i concorrenti politici la pensino differentemente, viceversa vi sarebbe il partito unico.
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Da molti anni prima di lui, esattamente dal 13 agosto 2010 (cfr. "Vicenza. la città sbancata"), ho denunciato su questo mezzo la truffa montante della Banca Popolare di Vicenza, mentre lui azioni della BPVi ne comprava ammaliato dalle sirene a bordo della nave di Gianni Zonin, ma da un paio di anni, io da giornalista, allora direttore, di VicenzaPiu.com e lui da presidente del Coordinamento di don Enrico Torta, ho condiviso, in buona parte, le battaglie dell'avv. Andrea Arman per le decine di migliaia di risparmiatori azzerati da quella banca e, anche se per motivi diversi, da Veneto Banca.
Federico D'Incà , deputato del Movimento 5 Stelle e candidato alle prossime elezioni, commenta quanto dichiarato dall'onorevole Renato Brunetta e riportato dalla stampa: "Finalmente sappiamo la verità sul dopo voto - dichiara il deputato del Movimento 5 Stelle - Forza Italia e la Lega diventeranno un unico partito, come ha appunto sottolineato Renato Brunetta in queste ultime ore. Rimango sconcertato del fatto che ancora una volta i cittadini veneti penseranno di votare un partito per poi trovarsi al governo un nuovo partito politico, costruito dalle ceneri di Forza Italia e Lega. Una Lega che, appunto, ha perso per strada il Nord".
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L'autore e firmatario della lettera aperta che pubblichiamo di seguito, contesta la "denuncia" di Laura Puppato che, nel "contro fango M5S" accusa il candidato del Movimento 5 Stelle, avv. Andrea Arman, presidente del Coordinamento don Torta di aver consigliato «l'acquito di bond garantiti dalla sedicente Repubblica Veneta di Plebiscito.eu, quella del referendum on line». Lui è il politico "venetista" Franco Rocchetta, "piuttosto noto in questa parte d'Europa - ci dice Rocchetta (nella foto con la bandiera e Arman alal sua sinistra- per una incessante attività , nell'arco di oltre mezzo secolo, nei campi della giustizia sociale, della cultura (ho pubblicato vari libri di storia, di linguistica, e su temi istituzionali), della difesa dell'ambiente e della salute pubblica".
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Montebelluna.Il Pd: «Arman, una scelta imbarazzante». Zanoni attacca il legale dei risparmiatori beffati. E Puppato: «Sostenne i bond dei venetisti»
Quando la politica che ha creato il problema e non ha saputo e voluto neanche gestirlo è talmente ipocrita e vile da volerlo nascondere invocando populistici argomenti di ordine pubblico e pubblico decoro è davvero il momento di riflettere. Chi viveva la rivolta permanente è ora asservito ad ideologie globaliste che si dimenticano della persona, di quanta dolore vi possa essere in un uomo che è stato ingiustamente derubato di una parte del proprio corpo. Quei soldi che Marin Haralambie, romeno di nascita e padovano (Ponte San Nicolò), di adozionerivuole sono una parte delle sue gambe, del suo ventre, della sua schiena, che non ha più.
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