Anno giudiziario: a Venezia protesta toghe
Sabato 30 Gennaio 2010 alle 16:12Redazione di VicenzaPiù  Â
Alfano ("critiche cieche poco credibili") proclama con una gaffe l'apertura dell'anno giudiziaro
La protesta delle toghe per l'inaugurazione dell'anno giudiziario delle Corti d'Appello, manifestata in genere con l'uscita dall'aula della celebrazione con la Carta Costituzionale in bella vista, è stata attuata pressoché ovunque, ma "in alcune sedi giudiziarie i magistrati non hanno rispettato l'invito dell'Anm a lasciare l'aula prima dell' intervento del rappresentante del governo" (fonte Ansa). E' successo a Messina, a Reggio Calabria e Catanzaro.
In tutte le sedi le relazioni hanno avuto per motivo conduttore le critiche agli affetti che il processo breve avrà sul funzionamento della giustizia".
A Venezia sono stati una ventina di magistrati che hanno aderito alla protesta.
A L'Aquila (sempre dall'Ansa), dove è intervenuto direttamente il ministro della Giustizia Angelino Alfano, i magistrati sono rimasti al loro posto per rispetto istituzionale ma indossando le toghe nere per ricordare le vittime del Sisma.
Il Guardasigilli ha avuto parole dure verso la protesta nazionale: "Quando le critiche sono cieche e non si associano ad alcun riconoscimento, allora sono meno credibili".
Il ministro Alfano ha concluso il suo intervento al microfono (fonte Adnkronos) proclamando con tono solenne: "dichiaro aperto l'anno giudiziario!", prima che il presidente Canzio lo 'riprendesse' sia pur in modo benevolo della gaffe: ''Fino a quando non vi sarà una riforma in tal senso, l'apertura dell'anno giudiziario la dichiara il presidente della Corte"
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Comuni in deficit? Si fanno più multe
Domenica 24 Gennaio 2010 alle 20:31
Gli italiani pagano una vera tassa occulta e ‘sanabilanci' comunali, dal nord al sud
Secondo un'indagine a livello nazionale dell'agenzia Adnkronos, effettuata esaminando i bilanci dei comuni italiani, le multe comminate in base al Codice della strada assicurano più entrate dell'Irpef.
Nel 2008 sono state, infatti, ben 12,6 milioni le contravvenzioni, 1.427 all'ora e 24 al minuto e la spesa media per italiano munito di patente è stata di 76 euro mentre ogni vigile ha emesso verbali per 43.000 euro! Insomma sembrerebbe che, se mancano le risorse, fioccano le multe ... una voce chiave per far quadrare i conti con le amministrazioni comunali, indifferentemente del nord e del sud, che evidenziano il gettito previsto per i prossimi esercizi nei bilanci di previsione, sempre crescente, stimato in base alle entrate degli anni precedenti e, soprattutto, delle voci di spesa da compensare.
Il comune leghista di Verona, ad esempio, conta di in¬cassare quest'anno 13 milioni e 200mila euro contro i 10 milioni del 2009. Il comune di Salerno, analogamente, prevede di incassare dalle multe, invece che gli 11 milioni del 2009, ben 15 milioni nel 2010. Nel frattempo vengono mantenute inalterate le tasse.
"Un meccanismo che, inevitabilmente, induce a forzare la mano quando è necessario - si legge nella nota dell'Adfnkronos -. Cosa avviene quando al 30 giugno le multe effettivamente incassate sono inferiori alla cifra indicata nei bilanci di previsione? Parte l'ordine perentorio, 'più vigili in strada e più multe'. In tutti i bilanci dei principali comuni italiani, andando a scomporre il flusso delle entrate da sanzione del codice della strada, si evidenzia un aumento consistente delle multe comminate nella seconda parte dell'anno.
La legge, nello specifico l'articolo 208 del Codice della Strada, prevede che i proventi delle multe vadano reinvestiti in attività a favore della sicurezza e della prevenzione degli incidenti stradali. Una prescrizione che viene spesso disattesa. Come evidenzia uno studio della Fondazione Caracciolo dell'Aci sui 'Piccoli comuni e polizie locali' che documenta che il 50% dei Comuni non utilizza le risorse derivanti da suddetti proventi come previsto per legge".
Nascono, quindi, due osservazioni: la prima è quella che i comuni utilizzino le multe per far fronte a esigenze economiche e non come deterrente per la sicurezza, la seconda è che la presenza della politica pesi troppo sulla amministrazione.
C'è, poi, evidente e collegabile la mancata applicazione della direttiva Maroni, del 14 agosto 2009, che impone di installare gli autovelox su strade ad alto rischio di incidenti, mentre "aumenta anche - sottolinea l'Adnkronos - il rischio di vere e proprie truffe ai danni degli automobilisti, come nel caso dei sensori collocati sui semafori: la Cassazione, con una sentenza del 30 ottobre 2009, ha dichiarato nulle le multe in caso di assenza del vigile urbano. Ma continuano ad arrivare, puntuali, i verbali.
Un esempio: basta aver oltrepassato un incrocio con il rosso scattato da 0,4 secondi, su una strada congestionata con la circolazione che procede a passo d'uomo, per subire una multa di 160 euro e la decurtazione di 6 punti sulla patente. I comuni, evidentemente, puntano molto sulla disinformazione, o anche solo sulla pigrizia, di chi rinuncia alla possibilità di fare ricorso".
Dal 1 Gennaio 2009, come se non bastasse, sono anche aumentati gli importi previsti per violazione del Codice della strada:
Divieto di sosta da 36 a 38 euro
Divieto sosta con pericolo da 74 a 78 euro
Eccesso velocità fino a 10 Km/ora da 36 a 38 euro
Eccesso velocità tra gli 11 ed i 40 Km/ora da 148 a 155 euro
Mancato uso cinture sicurezza o seggiolini da 148 a 155 euro
Sorpasso vietato semplice da 70 a 74 euro
Sorpasso vietato con pericolo da 143 a 150 euro
Sorpasso vietato con veicoli pesanti da 281 a 295 euro
Passare col semaforo rosso da 143 a 150 euro
Violazione generica della segnaletica da 36 a 38 euro
Mancata precedenza a incroci da 143 a 150 euro
Guida in stato ebbrezza da 500 a 12.000 euro
Guida sotto effetto stupefacenti da 1.500 a 12.000 euro
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Crisi: boom dei regali riciclati nell'Epifania
Mercoledi 6 Gennaio 2010 alle 21:51
Nella festa sono raddoppiati (70%)
I regali riciclati sono raddoppiati rispetto allo scorso anno raggiungendo il 15% del totale, 1 regalo su 6, cioè, ma la concentrazione sale al 70% proprio in occasione dell'Epifania, come fa sapere l'Osservatorio dell'Adoc, che documenta anche il raddoppio dei regali messi in vendita sui siti commerciali (specialmente su E-Bay) e l'aumento del 20% dei baratti.
"La crisi incide - dichiara ad Adnkronos Carlo Pileri, presidente dell'Adoc - perché diminuendo la capacita di spesa delle famiglie anche la qualità e la fantasia nello scegliere i regali ne risentono. Per cui la voglia di riciclare cresce sia per liberarsi di regali poco graditi ma anche per risparmiare la spesa di un regalo da fare o addirittura per guadagnarci vendendo su E-Bay, nei siti di scambio o nei mercatini regali doppi o non utili. Anche la carta, i nastri, le coccarde e le confezioni da regalo vengono riciclate, e rappresentano un buon 18% della carta usata e delle confezioni regalate. In fondo - conclude Pileri - la pratica del riciclo, se non cade nel cattivo gusto, può essere un sistema giusto per evitare gli sprechi, e un buon cesto alimentare riciclato, può tante volte far felici persone che non se lo potrebbero permettere".
Queste le percentuali dei regali riciclati: sciarpe, guanti e cappellini 12%; panettoni, torroni, marmellate 13%; Cd e Dvd 3%; Giochi elettronici 7%; Mp3, radioline, videoriproduttori 1%; telefonini 2%; cravatte 17%; maglieria 8%; Vini, spumanti, liquori 10%; profumi 3%; collanine, braccialetti, spille 8%; Libri, fumetti 5%;
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Ricominciano i sogni in grande
Sabato 2 Gennaio 2010 alle 04:07La casa e i piccoli bisogni in cima ai desideri per il 2010, ma molti ricominciano a sognare 'in grande'
Per gli italiani dopo i desideri nati durante la crisi, come una casa per sé o per i propri cari (58%) o un posto di lavoro (53%), tornano i sogni con la 's' maiuscola. Il 38% degli intervistati vorrebbe fare il giro del mondo a bordo di jet privati o panfili di lusso, il 21% vorrebbe mettersi al volante di una Ferrari.
I sogni degli Italiani per il nuovo anno? Se ai primi posti rimane la soddisfazione di bisogni concreti, nati con il perdurare della crisi, al loro fianco tornano i sogni con la 's' maiuscola, forse irrealizzabili, ma esaltanti. Dallo scoccare della mezzanotte del 31 dicembre oltre la metà sognerà di diventare proprietario di una casa (per sé o per i propri figli), ma anche di fare il giro del mondo a bordo di jet privati e panfili di lusso (38%), o di mettersi al volante di una fiammante Ferrari (21%) per essere osservato (e invidiato) da tutti. Per 6 italiani su 10 bisogna insomma tornare a sognare in grande, sintomo, questo, di una concreta voglia e volontà di ripresa, almeno secondo psicologi e sociologi.