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Giuseppe Zigliotto una volpe per l'uva acerba del Cda? BPVi: "No, solo un grande Pinocchio"

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Venerdi 10 Luglio 2015 alle 23:34 | 0 commenti

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Pensavamo, e ieri lo abbiamo scritto, che Giuseppe "Pino" Zigliotto, presidente di Confindustria Vicenza dal 2012, non fosse proprio la volpe che non vuole più l'uva a cui non arriva ma piuttosto solo un Pino(cchio) quando affermava di essere pronto a dimettersi dalla poltrona che occcupa nel Cda addirittura dal 2003 per meriti non noti ai più, temendo solo di essere uno dei prossimi esclusi dal Cda che si costruirà, sia pure con la necessaria prudenza bancaria, intorno al nuovo Ad Francesco Iorio.

Senza vergognarsi di aver consigliato fino all'ultimo e con grande acume finanziario a risparmiatori e imprenditori di investire in azioni BPVi un attimo prima del loro crollo deciso dal Cda della banca stessa, di cui forse faceva parte a sua... insaputa, si lanciava in accuse alla Bce sicuro di spaventarla con la sua minaccia di di(s)missoni così tanto da non farle più trasformare le popolari in spa e, soprattutto, da convincerla a ridare agli azionisti, magari in primis a lui, i soldi persi sottoscrivendo su suo "asseverato" consiglio l'ultimo miliarduccio di azioni...

Non pensavano ieri che Zigliotto, che dispensa giudizi di eticità sugli altri senza porsi domande se etici siano stati i suoi consigli strombazzati sul suo Giornale,   fosse una volpe, ma neanceh potevamo immaginare che la Banca Popolare di Vicenza "asseverasse" essa stessa la nostra similitudine: Zigliotto = Pinocchio.

E non tanto per le sue minacce di dimissioni, risibili come sono stati i suoi precedenti e tragici appelli a  comprare azioni, ma per le sue affermazioni su un Cda spaccato sulla decisione di trasformare la Popolare in Spa per poi quotarla in borsa.

La BPVi nel suo comunicato, in cui si mostra irritata contro chi, il "grande" Zigliotto, avrebbe diffuso false informazioni, per giunta dannose per la Banca stessa nei confronti della Bce, su un Cda in cui avrebbero votato per la trasformazione tutti all'unanimità.

Tutti, compreso Zigliotto che in quel momento, probabilmente, non ha udito la chiamata al voto su chi fosse contrario, perchè, forse, si stava soffiando, rumorosamente, il lungo naso.

Leggete, magari turandovi voi il naso, il pezzo di Davide Pyriochos su VeneziePot.

Il direttore

 

 

Pop Vicenza “rettifica” Zigliotto
«Cda unanime su scelta Borsa»

di Davide Pyriochos da VeneziePost

Con una nota diffusa oggi la Banca Popolare di Vicenza prende le distanze dalle dichiarazioni del presidente di Confindustria Vicenza (e consigliere nel Cda della banca), Giuseppe Zigliotto. Nell’intervista di ieri a VeneziePost Zigliotto ha espresso pesanti critiche contro l’idea della quotazione in Borsa, ma non ha detto di aver espresso voto contrario in Cda

Non sono passate inosservate le dure parole con cui il presidente di Confindustria Vicenza, Giuseppe Zigliotto, si è scagliato contro la Bce per criticare quella che lui giudica come l’invadenza del regolatore nelle scelte strategiche delle banche popolari, in primis nella BpVi di cui è consigliere. Nell’intervista rilasciata ieri a VeneziePost, Zigliotto ha manifestato la propria contrarietà all’idea che l’istituto si quoti in Borsa perché ritiene che «tempi e modi dell’operazione siano sbagliati». È come «chiedere a un paziente appena uscito dal come di fare una maratona», ha spiegato Zigliotto con una metafora. Tuttavia occorre precisare che queste sue valutazioni contro l’idea della quotazione in Borsa non lo hanno portato a esprimere voto contrario in cda contro il «mandato» affidato all’ad Francesco Iorio, affinché dia corso alle attività necessarie ad arrivare a quotare la banca entro il prossimo mese di marzo 2016.

Banca Popolare di Vicenza, che evidentemente non ha gradito le dichiarazioni del proprio consigliere, ha perciò diffuso un comunicato in cui ricorda che questo mandato è stato conferito al top manager all’unanimità. «Con riferimento alle dichiarazioni stampa del consigliere di amministrazione dott. Giuseppe Zigliotto – recita la nota di via Battaglione Framarin – Banca Popolare di Vicenza ribadisce che il Consiglio di Amministrazione del 7 luglio scorso ha deliberato all’unanimità di dare mandato al Consigliere Delegato e Direttore Generale Francesco Iorio di dare corso alle attività necessarie alla trasformazione della Banca in società per azioni e di definire un piano di lavoro finalizzato alla quotazione delle azioni». Insomma, anche se Zigliotto dichiara di aver vissuto questa scelta come un’imposizione di Francoforte, in cda tutti i consiglieri hanno dato il proprio assenso, nessuno escluso.

Nel frattempo a Vicenza è iniziato il confronto con i soci “di peso” per arrivare alla quotazione, che sarà inevitabilmente lanciata a prezzi scontati rispetto ai 48 euro ad azione votati dall’ultima assemblea (le prime stime ufficiose ipotizzano un valore delle azioni tra i 30 e i 35 euro ma per invogliare gli investitori si potrebbe anche scendere a 25). Dato che la Ipo sarà accompagnata con ogni probabilità da un aumento di capitale, che dovrebbe essere di circa 1,5 miliardi di euro (le nuove regole della Bce sulla classificazione dei crediti imporranno infatti nuove svalutazioni e accantonamenti con conseguenze pesanti sul bilancio 2015, dopo che già quello 2014 si è chiuso in rosso per 750 milioni), gli azionisti che hanno capitali sono incentivati a partecipare all’operazione per diminuire il prezzo medio di carico. Chiaramente i soci più svantaggiati sono quelli che non hanno la possibilità di seguire l’aumento di capitale, e che perciò quando venderanno dovranno probabilmente accusare forti perdite. 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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