Zonin & Zigliotto primattori, Variati e Zuccato di rincalzo
Domenica 17 Giugno 2012 alle 20:53 | 0 commenti
Pochi hanno riflettuto, almeno pubblicamente, su cosa possa significare, al di là dell'ufficialità di una guida monocorde, il nuovo vertice confindustriale di Vicenza negli equilibri di potere e, quindi, economici del capoluogo e del Vicentino. Che poi hanno a che vedere con quelli dell'informazione, vista la catena di controllo de Il Giornale di Vicenza e di Tva, che pone ai lori vertici proprio Assindustria.
Abbiamo fin dalla sua nomina ricordato che Giuseppe Zigliotto, ex industriale puro e da tempo investitore di successo in varie aziende, è, sì, socio del past president Roberto Zuccato, ma anche che dal 2003, da circa dieci anni cioè, è, soprattutto, membro importante del Cda della Banca Popolare di Vicenza.
E' lecito, quindi, supporre che il suo padre-presidente Gianni Zonin, da sempre "innamorato" del GdV, sia ora ben felice di vedere al vertice della proprietà del quotidiano locale un suo "fedele": la lotta di Zuccato, vincente ai tempi della sua elezione, per estromettere Amenduni e Ingui da quel vertice ha di fatto portato il giornale di Ario Gervasutti nell'area della Banca Popolare di Vicenza, per giunta costando agli imprenditori soci un bel po' di miloni di euro per liquidare le quote dei due precedenti potentati singoli, accusati da Zuccato, anche sulle colonne di VicenzaPiù, di influenzare (lui diceva di fatto "pilotare") l'ex direttore, poi prepensionato, Giulio Antonacci.
L'influenza immaginabile sul GdV della Banca di Via Btg. Framarin mitiga, intanto, gli effetti mediatici locali di un rating tra i peggiori delle, comunque, traballanti banche italiane: Standard & Poor's le ha, infatti, assegnato un BBB- a lungo termine che vuol dire anticamera dei "titoli spazzatura" con, per giunta, un outlook negativo, che vuol dire previsioni di peggioramento, anche per l'aumento delle sofferenze e per l'elevato "indebitamento", come decreta un report di maggio.
Ma stare sulla plancia di comando di Via Fermi significa anche poter condizionare gli interessi locali, la politica e il sindaco rinnovando in pectore, Achille Variati.
Da sempre stimato dal nuovo GdV, poi ultimamente e per un po' in apparente affanno (...programmatico?) su quelle pagine e ora di nuovo in gran spolvero.
E Roberto Zuccato? Tornato in Ares Line a produrre sedie e svanita la poltrona regionale di Confindustria su cui si diceva volesse siedere, si mormora di un suo interesse per la presidenza della Camera di Commercio, del cui Consiglio e della cui Giunta in scadenza fa istituzionalmente parte.Â
La scalata sarebbe ardua senza l'appoggio del presidente confindustriale e un adeguato supporto mediatico.
E Giuseppe Zigliotto, dicono le voci precedenti, sarebbe più sensibile (e chi non lo capirebbe, specialmente di questi tempi?) alle sirene, monocratiche, della Banca che al richiamo del socio di una delle sue attività , anche se è proprio colui che gli ha fatto da battistrada sull'autostrada verso Palazzo Bonin Longare. E con cui, in tempo di crisi, è difficile (con)dividere programmi e, soprattutto, obiettivi. A meno che non diventi un, sia pur bravo, portavoce del gotha attuale.
Se solo Il futuro ci dirà se le voci sono credibili, intanto il buon Roby deve accontentarsi di far conoscere la sua voce, per la legge del contrappasso?, con i ... piccioni viaggiatori.
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