Zero quorum ed un onesto numero di firme per l'indizione di un referendum
Mercoledi 21 Dicembre 2011 alle 15:20 | 0 commenti
Riceviamo questa lettera da Fabio Zancan, Comitato Più Democrazia e Partecipazione, e volentieri la pubblichiamo
Zero quorum ed un onesto numero di firme, dove le 4000 attuali da raccogliere in tre mesi per l'indizione di un referendum consultivo è da ritenere un limite invalicabile; questa è la migliore soluzione che abbiamo individuato per l'introduzione dei nuovi referendum comunali a Vicenza (foto d'archivio). Dagli articoli di cronaca locale rileviamo che i Consiglieri comunali non siano ancora d'accordo su come inserire i nuovi referendum abrogativi, propositivi e abrogativi-propositivi nello Statuto comunale allo studio che verrà alla luce il prossimo anno.
Ricordiamo quindi che il 10 settembre 2006 si è tenuto il referendum consultivo (senza quorum) a cui ha partecipato il 13,29% degli aventi diritto e 10583 persone (90% dei votanti) si sono espresse a favore dell'introduzione dei nuovi referendum comunali con un quorum del 10% e il 2% di firme per l'indizione. Già questo referendum indica che la partecipazione ai referendum locali è molto inferiore alle elezioni per mancanza di informazione e in parte disinteresse ai temi trattati. In Baviera nei comuni dove il quorum è del 20% vengono invalidati 4 referendum su 10, soldi buttati senza ottenere un risultato, dove nell'ingiustizia si sommano gli indifferenti ai contrari che si astengono per invalidare i referendum tramite il mancato raggiungimento del quorum.
In generale nei referendum comunali dove c'è il quorum si arriva a punte di percentuali di votanti massime del 22% (tutti invalidati), mentre nei referendum comunali laddove non c'è il quorum si arrivano a percentuali di partecipazione maggiori perchè si crea più informazione e anche i contrari ai quesiti vanno a votare "no". L'eliminazione del quorum è l'unico modo per capire veramente chi è favorevole o contrario ad una proposta, diversamente non è possibile e spesso i dati si prestano a diverse interpretazioni.
Si parla spesso della sfiducia dei cittadini alla politica e durante le campagne elettorali di aumentare la partecipazione ai citadini. Organizziamo delle assemblee di quartiere e facciamo decidere la presenza del quorum con il metodo "la parola ai cittadini", cioè per alzata di mano?
Diciamo ai consiglieri comunali: Non abbiate paura, date fiducia ai vostri elettori e azzerate il quorum di partecipazione nei referendum.
Inoltre consigliamo di migliorare gli strumenti di democrazia diretta già inseriti nello Statuto ma che ancora non funzionano, come la "Proposta di delibera consiliare di iniziativa popolare" dove devono essere specificati i giorni entro cui il Consiglio Comunale la deve votare. Noi ne abbiamo depositata una con 697 firme a sostegno nel luglio 2010 ma a tutt'oggi non è ancora transitata in Consiglio Comunale.
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