Turetta: voragine contributiva coop. Mirror-appalto pulizie Comune di Vicenza, chi doveva controllare?
Venerdi 23 Ottobre 2015 alle 10:09 | 0 commenti
Riceviamo da Maria Teresa Turetta di CUB Vicenza e pubblichiamo
In data odierna abbiamo presentato un esposto al Sindaco e al Segretario Generale del Comune di Vicenza, e per conoscenza al Prefetto di Vicenza. Da alcune notizie apprese dai media regionali è emerso che la coop. Mirror di Verona, titolare dell’appalto pulizie locali del Comune di Vicenza fino al 30 giugno scorso, ha accumulato una voragine contributiva di 217 mila euro ai danni degli enti previdenziali.
Qualche dubbio a questo riguardo in verità c’era già venuto l'8 settembre scorso, all’indomani della protesta delle lavoratrici dell’appalto sotto Palazzo Trissino, quando l’assessore al Bilancio Cavalieri dichiarava pubblicamente che il Comune di Vicenza aveva già pagato agli enti previdenziali, per conto della Mirror, 140 mila euro di debiti contributivi e che, se restava qualche briciola, avrebbe saldato anche le retribuzioni delle dipendenti che stavano in quel momento protestando. Tutto normale? Non proprio a quanto pare, visto che la stazione appaltante, in questo caso il comune di Vicenza, per legge ha l’obbligo di verificare la regolarità del Durc –Documento Unico di Regolarità Contributiva – della ditta appaltatrice periodicamente ogni 120 giorni. Ed è altrettanto evidente che la società cooperativa Mirror non possa avere accumulato un debito così alto nei confronti dell’INPS solo in questi ultimi mesi, visto che non ci risulta fosse aggiudicataria di altri appalti o servizi. È assolutamente realistico pensare che, visto l’elevato ammontare della somma dovuta all’INPS, sia stato omesso il controllo di verifica di tale regolarità previsto per legge da parte del Comune di Vicenza. Ora il Sindaco Variati, che a settembre ha definito la protesta delle lavoratrici una “gazzarra inutile†ha il dovere di verificare se all’interno del Comune di Vicenza qualcosa sia sfuggito e perché questo appalto sia stato in più occasioni prorogato e ampliato, invece di revocarlo, visto che la Mirror  fin da subito aveva creato difficoltà e ritardi nei pagamenti delle retribuzioni dei dipendenti. Questo sistema ha danneggiato i lavoratori che vi erano impiegati e che ora avanzano mediamente 5 mila euro ciascuno di retribuzioni mai pagate: si tratta di soldi che, per famiglie abituate a campare con 500 euro al mese, sono determinanti per potersi sfamare oppure no.
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