Vino, latte e olio: il ministro Martina incontra l'Europa per difendere il Made in Italy. E anche il vino vicentino
Martedi 26 Gennaio 2016 alle 10:08 | 0 commenti
Liberalizzare l'uso dei nomi dei vigneti non dovrebbe penalizzare i prodotti Made in Italy, rassicura il commissario europeo Phil Hogan. Ipotesi, quella della liberalizzazione, che aveva sollevato le lamentele dei produttori veneti, e a loro sostegno del ministro Martina. Le denominazioni dei vini Made in Italy varrebbero, secondo un calcolo della Coldiretti, almeno 3 miliardi. Per l'unico settore agricolo italiano che non soffre in questo momento sarebbe una bella stangata, come lo sarebbe per il territorio vicentino, che ha nel proprio DNA anche la produzione di vini eccellenti.
Tra le preoccupazioni e chi magari stava pensando di riprendersi il "Tocai" arrivano però le rassicurazioni: "nessun intervento sulle denominazioni già protette"; sarebbe questa la soluzione di Hogan, che dovrebbe salvaguardare almeno la produzione di qualità del nostro Paese.
Ma l'occasione dell'incontro tra Hogan e Martina ha permesso di portare avanti altri discorsi, tra cui quello del mercato del latte. Bisogna favorire gli allevatori, e rilanciare l'export.
Meno vicentina, ma pur sempre Made in Italy è la questione Xylella, per cui si profila l'ipotesi della costituzione di un gruppo scientifico internazionale che valuti ulteriori attività per debellare il batterio che sta massacrando gli uliveti italiani.
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