Vincenzo Consoli incontra don Enrico Torta
Mercoledi 15 Febbraio 2017 alle 09:04 | 0 commenti
Una visita dell’ex amministratore delegato di Veneto Banca Vincenzo Consoli a don Enrico Torta, il parroco di Dese paladino dei risparmiatori azzerati. È avvenuta lo scorso venerdì mattina: alcuni passanti, transitati nei pressi del vicino ristorante, hanno notato la figura dell’ex amministratore delegato uscire all’ora di pranzo dalla canonica e salire su un’auto di colore chiaro insieme a un’altra persona che lo accompagnava. Una visita che non è passata inosservata considerata la notorietà dell’ex manager; la voce è circolata in paese e non ha mancato di destare una certa curiosità su tale incontro.
Sulle ragioni della visita vige però l’assoluto riserbo, nessuna delle parti – né il sacerdote, né i legali del manager – rilasciano dichiarazioni al riguardo pur confermando l’incontro. Una visita privata, l’unico commento che trapela. Quella dell’ex amministratore delegato, che ha ottenuto la liberazione dopo sei mesi di domiciliari, è una delle prime uscite dalla sua abitazione vicentina: ha forse voluto conoscere di persona e confrontarsi con l’ “avversario†storico, quello della prima ora nonché uno dei più determinati nel sostenere le ragioni dei creditori? Una cosa è certa: Consoli, indagato per i reati di aggiotaggio e ostacolo alla vigilanza insieme ad altre 14 persone, sta combattendo insieme ai suoi legali (gli avvocati Alessandro Moscatelli e Franco Coppi) una decisa battaglia per dimostrare l’infondatezza delle accuse formulate dalla Procura di Roma. Il manager ha spiegato in sede di interrogatorio, nella memoria depositata in fase di indagini e in quella in redazione dopo la chiusura delle stesse, di aver pagato il suo “no†al matrimonio con la Popolare di Vicenza e alle condizioni svantaggiose dettate per l’istituto di credito montebellunese. Prova ne sarebbe il fatto che è stato l’unico a finire agli arresti. La difesa di Consoli ha sottolineato le pressioni di Bankitalia per arrivare a tale fusione e dai verbali del Cda di Veneto Banca del gennaio 2014 traspare chiaramente la volontà dei consiglieri di opporsi a quella che è stata giudicata una “proposta irricevibileâ€. Continuano intanto anche le azioni giudiziarie dei risparmiatori. L’avvocato Luca Pavanetto, delegato regionale della Adusbef, ha presentato al giudice civile di Treviso per Veneto Banca e di Vicenza per la Bpvi, una serie di provvedimenti urgenti, le cosiddette inibitorie, per bloccare le richieste di pagamento dei mutui da parte delle Popolari nei confronti di clienti a cui è stata praticata la “baciata†(concessione di un prestito dietro sottoscrizione delle azioni dell’istituto). «C’è una situazione, assurda, per la quale chi ha contratto un prestito per pagare le azioni, si trova ora da una parte con carta straccia e dall’altra con le richieste di pagamento delle rate del mutuo», sottolinea il legale spiegando le iniziative intraprese. E sul fronte Bpvi, l’avvocato Renato Bertelle sta valutando invece la richiesta di una perizia in sede di incidente probatorio.
Di Sabrina Tomé, da Il Mattino di Padova
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