Vicenza, tre personaggi in cerca d'autore
Venerdi 7 Settembre 2012 alle 22:05 | 0 commenti
ZSOLT LACZKO, DIFENSORE. Classe 86', piede mancino, terzino della nazionale ungherese, arriva alla corte di Breda come alternativa a Brighenti o Gentili. Carriera tormentata quella del grintoso difensore, cresciuto ala sinistra col vizietto del gol (44 presenze, 12 reti) nel decaduto Ferencvaros Budapest. Nel 2007 firma con l'Olimpiakos, non riesce a mettersi in luce durante i brevi prestiti a Levadiakos, Watford, Charleroi e Leicester City. La carriera decolla solo al ritorno in patria con il Debrecen dove gioca terzino e realizza il quadriplete (scudetto, coppa e supercoppa d'Ungheria, coppa di Lega ungherese). In Europa League elimina  la Sampdoria che nota le qualità del ragazzo e lo acquista, ma non evita una clamorosa retrocessione. Laczko accetta di restare in B sotto la guida di Atzori e nella prima parte di stagione subisce la rabbia (e le percosse) dei tifosi prima della risalita con Iachini in panchina. L'ungherese non rientra più nei piani liguri, ceduto in prestito al Vicenza dopo un'iniziale titubanza (concorrenza ucraina).Â
MARCO PADALINO, ESTERNO. Classe 83', centrocampista della nazionale svizzera (9 presenze, 1 gol), arriva in biancorosso come alternativa a Gavazzi, Di Matteo, Mustacchio o dello stesso Semioli. Arrivato presto in Italia (2004) dopo il promettente debutto nel Lugano, diventa titolare dell'ambizioso Catania di Gaucci. Ma Padalino resterà in B altri tre anni al Piacenza di Iachini, fino alla chiamata della Samp per una cifra importante (2,5 mln). Protagonista sotto Del Neri della sua migliore stagione, lo svizzero nel 2010 conquista l'accesso alla Champion's League e la convocazione ai Mondiali in Sudafrica con la nazionale elvetica. Ma in Italia scelte tecniche e infortuni lo mettono ai margini della squadra e dopo quattro anni in blucerchiato viene acquistato dal Vicenza.   Â
FRANCO SEMIOLI, ALA. Classe'80, è stato riserva della Nazionale campione del Mondo del 2006 senza giocare, esordisce in azzurro con il ct Donadoni. E' il giocatore più esperto della nuova formazione di Breda, anche per aver già vestito i colori biancorossa nel 2001-02. Si candida ad alternativa di Gavazzi, Mustacchio e dello stesso Padalino, spesso preferito allo svizzero per la maggiore spinta offensiva. Torinese doc, sponda granata, è stato prelevato in comproprietà  dall'Inter dopo l' exploit in prestito alla Salernitana con cui conquista la serie A. Ma la stagione cadetta più importante sarà proprio a Vicenza con Mandorlini (31 presenze, 3 gol): non arriva ai playoff ma diventa leader inamovibile del sorprendente Chievo di Del Neri dove resta fino al 2007. La Fiorentina lo acquista per 7 milioni di euro, due stagioni con alti e bassi, poi del Neri lo chiama alla Sampdoria dove rivive l'eliminazione ai preliminari di Champion's League dai tempi del Chievo e deve retrocedere in B, prima della promozione e ritorno in maglia biancorossa nell'ambito del maxi scambio tra le due società per arrivare a Gavazzi.  Â
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