Vicenza ostaggio dei commercianti,Cicero incluso
Martedi 28 Settembre 2010 alle 20:57 | 0 commenti
Vicenza è città nella quale prima vengono le esigenze di una dozzina di commercianti e poi i diritti di centodiecimila abitanti. Che la maggioranza di Palazzo Trissino sia di centro-destra o centro-sinistra non conta: a decidere sulla mobilità sono sempre i titolari dei negozi di un paio di strade. Lo sa bene l'ex assessore e oggi consigliere delegato Claudio Cicero, che da anni ritrova l'Ascom sul piede di guerra ogni qualvolta riappare all'orizzonte il progetto di una pista ciclabile lungo corso San Felice, nel tratto tra l'incrocio con viale Milano e Piazza Castello.
Se ne discute da anni, anzi, per la precisione ne discutono da anni i commercianti della zona con l'intento di dissuadere l'amministrazione comunale da qualsiasi decisione. E il Comune, invece di imporsi, incassa. Intanto, fin che l'Ascom continua nel suo ostruzionismo, ogni giorno centinaia di ciclisti percorrono corso San Felice contromano, tra multe che fioccano, rischi per l'incolumità e imprecazioni degli automobilisti che già si trovano stretti tra due ali di auto parcheggiate selvaggiamente su ambo i lati della carreggiata e bloccati da autobus e corriere. Ormai i vicentini l'hanno capito che i tavoli ai quali si trovano Comune e commercianti sono una grossa presa in giro. L'ultimo "stop" a Cicero è arrivato nei giorni scorsi da Matteo Trevisan, presidente Ascom del centro storico, con la motivazione che il tratto ciclabile deve essere raccordato ad una rete di piste. Bene, non sapevamo che il nuovo assessore alla mobilità si chiamasse Trevisan e fosse un rappresentante dei commercianti. Il timore dell'Ascom è ovviamente legato ad un ipotetico crollo delle vendite dovuto ad una riduzione dei parcheggi. "Perché tra i tanti interventi che si devono fare in città , quello più urgente pare essere proprio questo?" si chiede Trevisan. Mi permetto di dare io una risposta ricordandogli che Corso San Felice è la terza strada più inquinata d'Italia, una camera a gas creata da un traffico pazzesco che confluisce in quell'imbuto che è il tratto tra Piazzale Giusti e la rotatoria all'incrocio con viale Milano. Cicero, un po' amareggiato dall'ennesimo rimbalzo ricevuto dal muro di gomma, non ne vuol più parlare, ha passato la palla al sindaco e si è limitato a ricordare che i consiglieri di minoranza Rucco e Abalti hanno presentato addirittura una domanda di attualità contro la sua proposta. "Purtroppo c'è chi arriva a sostenere una situazione fuori legge come quella dei ciclisti contromano".
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