Vicenza, Forza Nuova: "Degrado ingestibile, all'Italia ci pensiamo noi"
Venerdi 3 Febbraio 2017 alle 10:15 | 0 commenti
Dopo il progetto, ancora da presentare al Comune di Vicenza, e quindi non ancora approvato, del Consiglio degli stranieri di effettuare delle ronde a Campo Marzo per favorire non solo l'integrazione, ma per dare una mano a contrastare il degrado, arriva la risposta di Forza Nuova. A parlare è Daniele Beschin, responsabile del partito, che non trova affatto giusta l'idea degli immigrati: "Ci troviamo di fronte a un'invasione non regolamentata che nuoce il tessuto sociale ed economico di Vicenza e dell'Italia. Il degrado è ingestibile e sulle aree afflitte da questo problema manca l'istituzione". "Abbiamo invitato la cittadinanza - continua Beschin - a creare una commissione per autodifendersi perché siamo in un far west.
Una persona anziana rischia, ad esempio, a qualsiasi ora di essere aggredita e stiamo assistendo ad episodi di macrocriminalità ". Le passeggiate per la sicurezza, già fatte in passato, verranno riproposte: "Il Consiglio degli stranieri è stato creato ad hoc per creare integrazione. Ma ricordo - sottolinea Beschin - che il prefetto di Verona ha aperto le case per i profughi quando ci sono italiani senza un tetto sopra la testa". "Gli immigrati dovrebbero pensare a rispettare le leggi del territorio italiano, queste ronde proposte da loro sono l'ennesima provocazione per vedere l'integrazione. All'Italia ci pensiamo noi". Integrazione appunto, un tema molto discusso che difficilmente trova tutti d'accordo: "Integrare gli stranieri - prosegue il militante di Forza Nuova - alla cultura del paese in cui vivono, questo bisogna fare, come togliere il velo alle donne e non farle camminare dietro all'uomo perché considerate inferiori. Alla base dell'integrazione dovrebbe esserci il rispetto per la diversità ". A proposito del burqa, argomento trattato in questi giorni per vietarlo, in Italia, nei luoghi pubblici Beschin si dice favorevole: "E' giustissimo togliere il burqa, la donna deve essere rispettata, e il velo va tolto anche per rispetto verso le altre persone e per una sicurezza, perché un individuo coperto - conclude - non è sinonimo di sicurezza".
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