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Vicenza, è notte fonda: la Juve Stabia rovina l'esordio di Dal Canto

Di Filippo Zenna Sabato 2 Febbraio 2013 alle 18:50 | 0 commenti

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Il carro se ne va ed il Vicenza resta attaccato alla disperazione. La zona playout si fa sempre più miraggio (sei i punti dalla quartultima), la salvezza diventa un pendio di roccia da scalare. Ci vorrebbe gente tenace ed invece, fatta eccezione per pochi casi, l'humus dell'organico biancorosso è troppo fragile.

Al Menti passa la Juve Stabia: pratica, possente fisicamente, maliziosa nella gestione delle difficoltà, spietata nei momenti favorevoli. Tutto il contrario del Vicenza, che butta praticamente via il primo tempo, si dà una svegliata nella ripresa con l'ingresso di Tiribocchi, ma poi finisce per inguaiarsi con l'espulsione di Brighenti ed il regalo offerto all'avversario in occasione del definitivo 2 a 1. Oggi un incubo, il domani ancor più preoccupante con le due trasferte di fila (Verona e Brescia) da sostenere prima della sfida alla capolista Sassuolo. 
Dal Canto all'esordio sorprende tutti, lasciando in panchina Tiribocchi e Malonga e sostenendo Bojinov - unico terminale d'attacco - con Giacomelli in posizione da trequartista. Sulle fasce Padalino a sinistra e Bellazzini a destra con l'intenzione (che resterà tale) di tagliare centralmente il campo e provare la conclusione da fuori. Il Vicenza, nonostante le risorse fresche, è sempre quello vecchio per approccio alla gara. Parte intimorito, rischia di capitolare già dopo venti secondi (miracolo di Bremec su colpo di testa ravvicinato di Verdi, assistito da Cellini) e fa evolvere con paura la partita. Butta via la palla e su un campo inzuppato d'acqua cerca una sola soluzione delle appena tre o quattro di cui parlava Dal Canto in presentazione: lancio a scavalcare il centrocampo per cercare la profondità di Bojinov. Il bulgaro, però, è stretto nella morsa di Figliomeni e Murolo, e non ha neppure la statura per tenere alta la squadra e consentirle almeno di lavorare sulle seconde palle. Lo spettacolo è a stento dignitoso ed è solo per merito della Juve Stabia, che fisicamente è un carrarmato e riesce quindi ad esaltarsi pure su un fondo ai limiti della praticabilità. Acosty è una fionda e s'inverte spesso di posizione con Verdi per mandare in tilt Di Matteo, Cellini lavora tra le linee e Zito assale con frequenza la corsia di competenza di Brighenti. Quel che di buono emerge nel primo tempo è tutto di marca campana. Juve Stabia nettamente superiore a centrocampo: Mezavilla sovrasta Ciaramitaro, Suciu tampna sul volenteroso Castiglia. Insomma, il Vicenza non ha fonti e nemmeno foga sufficiente per reggere sul piano agonistico. L'unico sussulto lo procura un contatto in area tra Murolo e Padalino: chiusura tempestiva sul biondo esterno biancorosso, che si lascia cadere. L'arbitro non ci casca e lascia proseguire. L'incisività della Juve Stabia è spaventosa. Al minuto 28 il vantaggio gialloblù: affondo di Verdi a destra, palla dentro per Cinelli, che sorprende Bremec con un tocco morbido all'incrocio. Da rivedere l'intero impianto difensivo con Di Matteo troppo facilmente superato e l'asse centrale impalato sul movimento del folletto d'attacco avversario. L'unico accenno di reazione nel primo tempo arriva da Bojinov, che con un sinistro dai 25 metri (39') impegna Nocchi in una difficile deviazione in corner. Serve una scossa e Dal Canto prova a darla con l'ingresso di Tiribocchi ad inizio ripresa (fuori l'opaco Giacomelli). Il Vicenza passa ad un 4-4-2 puro col Tir che affianca Bojinov e con gli esterni di centrocampo riportati sulle fasce di competenza (Padalino a destra, Bellazzini a sinistra). I biancorossi ne guadagnano tanto in autorevolezza con l'innesto del Tir e la sua carica si trasforma in energia positiva, portando il Vicenza a guadagnare sempre più campo. Fino ad arrivare al meritato pareggio al 13': Bojinov affonda da sinistra e mette dentro, Murolo tocca col braccio ed è rigore solare. Dal dischetto il bulgaro non perdona (primo centro in biancorosso). S'intimorisce Braglia, che toglie Acosty ed irrobustisce la difesa con Martinelli. Ma al 15' un ingenuo tocco di mani costa il secondo giallo a Brighenti. Biancorossi in inferiorità numerica, Dal Canto arretra Padalino e stringe Bellazzini varando un 4-3-2 per impedire alla Juve Stabia di conquistare supremazia in mezzo al campo. La mossa è pure efficace, ma le energie vengono gradualmente meno e Dal Canto ritarda troppo con i cambi, tenendo dentro calciatori ormai in riserva (Ciaramitaro e Bojinov su tutti). La Juve Stabia ne approfitta, aiutata da una sorte incredibile: Zito spintona Padalino, l'arbitro lo grazia evitandogli il secondo giallo, Braglia lo cambia subito mandando in campo frettolosamente Improta. L'attaccante, senza nemmeno riscaldarsi, subentra, riceve l'assist di Verdi e fa secco Bremec. Roba da matti. Ancora una volta, però, sotto accusa la difesa, in particolare Camisa, che si fa superare come un birillo da Verdi sulla linea del calcio d'angolo. La reazione, fatto salvo un bel sinistro di Bojinov sventato da Nocchi, è quella di un agnellino che vuol tirar fuori l'orgoglio contro un lupo. La Juve Stabia è di ferro e sfiora un paio di volte il raddoppio. Il Vicenza è d'argilla e si piega ancora. Come prima: con disperazione. Come se non fosse cambiato proprio nulla.

 Vicenza - Juve Stabia 1-2
VICENZA (4-2-3-1): Bremec 6,5; Brighenti 5,5, Camisa 5, Milanovic 6, Di Matteo 5; Ciaramitaro 5,5 (43' st Mustacchio sv), Castiglia 6; Bellazzini 6, Giacomelli 5 (1' st Tiribocchi 6,5), Padalino 6; Bojinov 6. A disp.: Pinsoglio, D. Martinelli, Pisano, Cinelli, Malonga. All.: Dal Canto 5,5.
JUVE STABIA (4-4-2): Nocchi 6; Baldanzeddu 6, Figliomeni 7, Murolo 6,5, Dicuonzo 6; Verdi 7, Mezavilla 6,5, Suciu 6,5, Zito 6 (30' st Improta 6,5); Acosty 6,5 (14' st L. Martinelli 6), Cellini 6,5 (24' st Bruno 6). A disp.: Seculin, Agyei, Jidayi, Gorzegno. All.: Braglia 6,5.
ARBITRO: Borriello di Mantova 5.
RETI: pt 28' Cellini (JS); st 13' Bojinov rig. (V), 31' Improta (JS).
NOTE: spettatori 5000 circa con sparuta rappresentanza ospite. Espulso al 15' st Brighenti per doppia ammonizione. Ammoniti: Padalino (V), Brighenti (V), Zito (JS), Murolo (JS), Dicuonzo (JS). Angoli 7-4 per il Vicenza. Recupero: pt 2'; st 4'.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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