Vicenza divisa sul "no agli zingari" di Fatima, per l'Unar sarebbe discriminazione diretta
Martedi 21 Febbraio 2012 alle 19:38 | 3 commenti
Volano le accuse di razzismo, che Fatima però rispedisce al mittente. «L'ho anche scritto, non si tratta di razzismo. Io stessa sono straniera, ma non per questo mi sento autorizzata a non rispettare le regole». Vicenza si divide all'indomani della scelta della giovane commessa marocchina del bazar Euro Point di via XX settembre di affiggere alla porta del locale un cartello che sostanzialmente vieta l'ingresso agli zingari.
Un invito provocatorio, dice, per far riflettere la categoria su quali comportamenti hanno portato a questa scelta: «Ne conosco molti che sono persone serie, entrano e pagano tutto quello che prendono. Ma tanti altri invece ne approfittano. Succede tutti i giorni. Entrano, anche in 10-12 con i bambini, e non riusciamo a tenerli d'occhio. Si riempiono lo tasche, poche cose, ma è un continuo, e alla fine la merce che compro chi me la paga?» A farle eco i commercianti della zona, che denunciano il continuo stillicidio dei raid messi a segno dagli zingari. Mentre Rifondazione Comunista scrive una lettera aperta a Fatima con cui l'accusa di scarsa tolleranza nei confronti del "diverso", lei non ci sta e dalla sua ha il sostegno dei colleghi, che in coro lanciano l'appello per una minore tutela da parte delle istituzioni. E i riverberi della vicenda del cartello sono scesi fino a Roma. L'Unar, ente dipendente dalla presidenza del consiglio, ha infatti deciso di aprire un'istruttoria sulla vicenda. Secondo l'ufficio di promozione della parità di trattamento e per la rimozione delle discriminazioni etnico - razziali, si tratta di un comportamento che configura una discriminazione diretta.
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Mi è sempre più spesso capitato di entrare in negozi e sopratutto supermercati ed osservare il comportamento dei gestori e commessi, quando entrano certi individui!
Non si tratta di una intolleranza razziale, ma di una legittimo comportamento di autodifesa, da parte del gestore ed a tutela della clientela.
Purtroppo in Italia, noi cittadini, e parlo di cittadini onesti che pagano tasse soprattasse, finanziarie, sanità, e chi più ne più ne metta, siamo tutelati meno delle persone diciamo solo, citando il codice, "DELINQUONO"
Attenzione la storia può ripetersi: verrà il VELTRO "scrisse Dante ne la Divina Commedia"