Vicenza Città bellissima, in un saggio vive la "bandiera" di Vicenza: poteva sfilare con i fanti
Mercoledi 16 Luglio 2014 alle 23:43 | 1 commenti
Nessuno poteva immaginare che Vicenza Ginnastica, che da quattordici anni è riuscita a sparigliare le carte in uno degli Sport, la Ginnastica Ritmica, che più di nicchia non si poteva e che ora conta invece su centinaia di atlete, molte di più di tante discipline di massa mediaticamente seguite e "politicamente" corteggiate, potesse affrontare nel corso del Saggi di fine anno 2014 un tema caro a tutti noi cittadini: "Vicenza Città bellissima".
Migliaia erano gli spettatori a godersi dal vivo colori rutilanti, brani musicali coinvolgenti e acrobazie dolcemente ritmiche in un palasport insufficiente, come sempre, ad accogliere grandi manifestazioni come questa.
Questa volta ad allargare la platea, a Vicenza e nel mondo ci abbiamo pensato noi con la diretta e le repliche in streaming su VicenzaPiu.Tv, un vero spot per la città : tanti, ce lo ha detto raggiante lo stesso presidente Maurizio Magrin, sono stati i messaggi ricevuti anche da nonni e nonne, vicentini e straniere, da Vicenza, dal Vicentino e anche dall'estero, tutti felici di aver vissuto la serata delle loro nipotine davanti a un comodo schermo che ha abbattuto le distanze e l'incapienza dell'impianto che di certo non fa bellissima Vicenza.
Saggio imperdibile, quindi, è stato quello "ritmico" su Vicenza Città bellissima. E non è stato perso, anche all'estero, dicevamo, da chi ama veramente Vicenza nelle sue varie espressioni e non solo in quelle più soggette alla speculazione di quella parola terribile che è "mercato".
La performance artistico sportiva della bambine e delle ragazze sotto la guida di Marta Magrin, direttrice tecnica della società , ramificata in tutta la provincia, ha saputo raccontare con le movenze della ritmica l'excursus storico di Vicenza evidenziando visivamente la scelta culturale che si accompagna di pari passo a quella sportiva di cui la società berica da anni giustamente va orgogliosa. Non è, infatti, un caso che Vicenza Ginnastica sia affiliata alla Federazione Ginnastica d'Italia ma anche all'Ente di Promozione Sportiva AICS, Associazione Italiana Cultura Sport.
È stata notata con amarezza dai presenti, migliaia di suoi cittadini e anche, soprattutto, centinaia di giovani, l'occasione persa dal sindaco Achille Variati, ovviamente "impegnato" altrove, come ci dicevano ufficialmente, ma, invece, lontano per una serata di umano relax personale come ci ha detto lui stesso il giorno dopo al telefono dopo aver letto un nostro sms di entusiasmo inviatogli la sera precedente.
Ma una doppia presenza "amministrativa" c'è stata: quella del veterano e mai dimenticato sindaco Giorgio Sala, che da anni non perde un Saggio della società , ci dice orgoglioso Magrin, e l'altra dell'assessore alla formazione Umberto Nicolai, che, ha detto ai microfoni, "... avrei dovuto andare via per un precedente impegno, ma non sono riuscito ad alzarmi dalla sedia. Non per il peso, ma perché, non me ne voglia nessuno, questo Saggio è stato il più bello tra quanti ho avuto modo di vedere e non solo per la valenza sportiva.".
Ed è per questo, visto che alla ricerca di un improbabile parcheggio nell'inadatta area di un palasport indegno di una città che si vuole dipingere come al top della pratica sportiva popolare e della qualità della vita grazie a sondaggi e classifiche, spesso ad hoc ma magnificate prima come presidente regnante del Coni, ora da potente assessore, il rappresentante di giunta si è perso l'esercizio iniziale, quello con il grande Stemma della nostra Città , "costruito" e ritmato dalla ginnaste.
Noi, quindi, che assieme a quella moltitudine di spettatori eravamo presenti anche se impegnati nella diretta streaming per contribuire alla più capillare diffusione di questo evento, riproponiamo l'esercizio che senza dubbio dovrebbe far meditare più di qualcuno non tanto per la sua comprensibile e compresa, assenza.
Ma, soprattutto, per l'assenza di quelle ragazze e di quella bandiera vivente in altri eventi successivi. Uno su tutti, la sfilata dei fanti in città .
Un'occasione persa se si pensa ai figuranti di diverso spessore arruolati, anche da fuori città , e mostrati come espressione di vicentinità per esibizioni meno sentite ma, eccole là , più commerciali.
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