Vicenza Calcio. Da Cassingena a Cassingena, nel segno della Banca Popolare
Lunedi 13 Giugno 2011 alle 10:04 | 0 commenti
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Alla fine per i tifosi biancorossi è stata un’ altra annata amara. Tante le aspettative ad un certo punto del campionato per non rimanere delusi dal dodicesimo posto finale. I cori della curva hanno ripetutamente preso di mira prima solo Cassingena, poi anche Preto e infine pure l’allenatore Maran. Qui ripercorriamo le tappe salienti sportive e societarie di quella che doveva essere la stagione del cambio di proprietà .
di Enrico Soli e Giovanni Coviello
Per il 2010-11 il club di via Schio aveva previsto la cessione del pacchetto di maggioranza. Invece niente, c’è stata solo la successione di Preto a Cassingena alla presidenza della società ad inizio stagione. Era la fine di ottobre e VicenzaPiù cercò di far luce sui proprietari del Vicenza Calcio.
Nebbia fitta sulla proprietÃ
Scriveva il 28 ottobre 2010 su www.vicenzapiu.com il nostro Marco Milioni: “Secondo i dati di Infocamere è posseduto in grandissima parte (ben oltre la maggioranza assoluta) da due società fiduciarie che occultano il nome del proprietario (o dei proprietari) reali. Tali fiduciarie sono la veneziana Pannorica srl e la Fiduciaria Vicentina srl; le quali nel dettaglio controllano in toto la Finalfa srl che a sua volta detiene il pacchetto di controllo del club sportivo. Ora la Pannorica non è una società sconosciuta. Il 19 maggio di quest'anno (2010, ndr) il suo nome spunta in un articolo de Il Giornale di Vicenza che ha al centro una maxi-inchiesta per riciclaggio condotta dalla procura berica. (…)Di più, Pannorica più volte spunta nell'ambito dell'inchiesta Aim Parco Città che vede tra i protagonisti anche Alberto Filosofo, ex componente del cda di San Biagio (GdV, 8 marzo 2010; pagina 14). Ancora la medesima società spunta nell'affaire Ristocenter che vede tra gli indagati Beppe Rossi, l'ex presidente di Aim (GdV del 20-11-2009, pagina 25)â€.
La telenovela Massone e Filippi
Sul campo la svolta in positivo arriva nel derby col Padova vinto al Menti venerdì 19 novembre dopo quattro sconfitte consecutive. Quella in negativo nel pesante 4 a 1 rimediato all’Euganeo ad aprile. In mezzo cinque mesi buoni nei risultati ma senza feeling tra tifoseria e allenatore. Una caratteristica, la scarsa empatia di Maran col pubblico, emersa già in altre piazze e riconosciuta dallo stesso tecnico trentino. Per intenderci il suo predecessore, Gregucci, in fatto di risultati non era meglio di Maran, però sapeva “vendersi†meglio. Sull’orlo dell’esonero dopo le già citate quattro sconfitte consecutive, Maran per affrontare il Padova al Menti passa dal solito 4-4-2 al 3-5-2. Per il derby in tribuna c’è anche Angelo Massone, l’avvocato che sta trattando il passaggio della società ad una cordata romana. Sembra ormai cosa fatta, anche se nel dopo-partita Preto lascia la porta aperta anche al senatore Alberto Filippi e parla del Vicenza come “società appetitaâ€. In campo debutta il promettente ghanese Salifu, ricordato dall’ex dirigente biancorosso Tiziano Cunico come il suo “ultimo regalo al Vicenza Calcioâ€. Sarà infatti girato in comproprietà alla Fiorentina, per circa 1.250.000 euro, un paio di mesi dopo. Prima di fare le valige lascerà il segno con un gol al Genoa a Marassi in una sfortunata gara di Coppa Italia persa ai supplementari. Peccato perché al turno successivo i biancorossi avrebbero incontrato l’Inter a San Siro. Ma la squadra in campionato va e tra i tifosi si comincia a cullare il sogno playoff. Intanto Massone querela Tva Vicenza per “affermazioni altamente lesive della reputazione e onorabilità †manifestate dal conduttore Francesco Formaggio durante la trasmissione “Rigorosamente calcioâ€. Alla vigilia di Natale, superando al Menti la Triestina, il Vicenza va a mangiare il panettone tra le grandi del campionato. Dalla curva sud si levano cori e striscioni anti-Massone, contestato dai tifosi con una manifestazione fuori dallo stadio. L’avvocato, ex sfortunato proprietario del club scozzese del Livingston, cercherà quindi il dialogo con la tifoseria attraverso un incontro con i club organizzati al rientro dalle vacanze natalizie. Incontro non particolarmente riuscito visto che i tifosi lo accuseranno di essere privo di un progetto preciso e portatore di interessi non noti, se non vicini addirittura a quelli attuali. Tanto è vero che, insoddisfatti delle risposte ottenute, i sostenitori biancorossi lasceranno anzitempo la sede dell’incontro.
Maledetta primavera: dagli applausi ai fischi
Venerdì 11 marzo, dopo la vittoria interna contro il Torino e alla vigilia della trasferta di Bergamo contro l’Albinoleffe, la Gazzetta dello Sport dedica la sua pagina sulla serie B a Maran premiando il suo Vicenza con il titolo di “squadra rivelazioneâ€. I biancorossi sono al settimo posto, ad un solo punto dalla zona playoff e con una partita (ad Ascoli) da recuperare. Nell’intervista il tecnico trentino predica prudenza e indica la salvezza come obiettivo primario da raggiungere. Dopo aver pareggiato a Bergamo e vinto in extremis contro al Menti contro il Novara, il Vicenza perde male nelle trasferte di Varese e Ascoli, ma il 2 aprile supera in casa il Piacenza con un bel 3 a 1. Sarà l’ultimo sussulto della squadra. Seguiranno una netta sconfitta a Siena, un pareggio in casa col Modena strappato allo scadere grazie ad una zampata del solito Abbruscato. Poi sarà la volta del derby di Padova…il resto è storia recente. E mentre vanno a pezzi i sogni dei tifosi, sembra ridimensionarsi anche Sisa, che a sorpresa lascia la Fondazione del Teatro Comunale di Vicenza, in cui era entrata in pompa magna con Preto sempre a rappresentarla nel Cda. Perché l'ha lasciata? Perché - sono dichiarazioni ufficiali della catena di supermercati presieduta da Sergio Cassingena - ritiene la quota di 200.000 euro annua da versare non compatibile con le attuali risorse del gruppo, concentrato sul business in crisi della distribuzione. Ora il Vicenza Calcio non è di Sisa, ma una parte dei soci di Sisa doveva esserne il puntello. Ma se Sisa non ha 200.000 euro per il teatro, come faranno alcuni dei suoi massimi esponenti locali a tirar fuori milioni di euro per il futuro, una volta attinto alla cassa dei talenti ceduti?
Il sostegno decisivo dell’istituto di credito
A meno che non intervenga lo sponsor più credibile, impegnato per altri due anni e, nonostante le anticipate smentite, più interessato alla vita del club per i legami, anche di affari, con parte dell'attuale vertice societario e per un'operazione sicuramente gratificante sul territorio: la Banca Popolare di Vicenza di Gianni Zonin. Direttamente o "benedicendo" una cordata, vera questa volta. D'altronde ai soldi della sponsorizzazione ci sarebbe da aggiungere un quid, magari non tutto "bancario", perché "integrabile" dal volano che la banca può attivare nel mondo imprenditoriale locale e non solo. E il ritorno di immagine per l'istituto e il suo presidente non sarebbe poi così difficile da monetizzare, anche nell'interesse degli azionisti, molti dei quali sicuramente tifosi. A conferma del ruolo fondamentale giocato dalla banca è arrivato, in occasione del ritorno di Cassingena nelle vesti di presidente del club, il ringraziamento nei confronti della Popolare, “l’unica impresa- secondo lo stesso Cassingena – che in questi anni ha saputo esserci veramente vicino e sostenerciâ€. Di più, lo scorso 7 giugno 2011, giorno del suo rientro al comando dei biancorossi, il presidente di Sisa e Vicenza Calcio ha dichiarato di puntare all’acquisizione di quel 70% di quote rimasto invenduto. La stagione 2011-12 per il Vicenza sarà l'undicesima consecutiva in serie B, un primato che forse in diverse piazze vicine ci invidiano. Però è altrettanto vero che nello sport si deve puntare a migliorarsi, ad alzare l'asticella, altrimenti non c'è alcun senso. Nel 2012 il club compirà 110 anni. Nessuno osa più sognare la serie A, ma alle feste la gente va per divertirsi, altrimenti sta a casa.
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