Vicenza - Bassano - Schio, donne Cgil e associazioni Ceav: presidio e informazione in Contrà Cavour a Vicenza contro la violenza sulle donne: #riprendiamocilaliberta
Sabato 30 Settembre 2017 alle 21:08 | 0 commenti
Mobilitazione oggi 30 settembre in tutta Italia e anche a Vicenza dove le donne della Cgil, di cui pubblichiamo la nota, e dello Spi hanno organizzato un presidio in contrà Cavour angolo Corso Palladio per gridare a gran voce no alla violenza sulle donne. Ai passanti è stato distribuito (tra le 16 e le 18) il volantino dal titolo "Appello: avete tolto il senso alle parole" che invita a riflettere su violenze, stupri e femminicidi. Gran parte delle violenze e purtroppo anche quasi la totalità dei femminicidi avvengono tra le mura domestiche, in famiglia, e le donne sono vittime spesso del compagno o marito violento o dell'ex compagna.
Questo è quanto emerge dalle testimonianze di Marina Bergamin della Cgil di Vicenza, dell'assessora alle comunità e alla famiglia Isabella Sala, e delle responsabili delle associazioni che gestiscono i Centri antiviolenza (CEAV) di Vicenza (Donna Chiama Donna, presidente Laura Zanichelli), di Bassano del Grappa (Spazio Donna, presidente Maria Pia Mainardi) e di Schio (Donne per le Donne, presidente Luigina Vitella).
Sono 5 le donne morte nel vicentino negli ultimi 5 anni: nel 2012 Dilia Feliciano Reyes, 26enne, fu uccisa dal compagno a Vicenza; nel 2013 Francesca Benetti 54 anni di Valdagno fu uccisa nella sua casa nella Maremma Toscana da un suo dipendente "innamorato" di lei; nel 2014 Federica Giacomini, 43 anni fu uccisa dal suo ex e il suo cadavere buttato nelle profondità del Lago di Garda; nel 2016 Monica De Rossi agente immobiliare di Grisignano fu accoltellata a morte dal suo ex fidanzato; e infine quest'anno a Camisano Nidia Lucia Rodriguez, 37 anni, è stata uccisa dal marito.
Una scia di sangue che è solo la punta di un iceberg fatto da numerosissimi casi di violenza domestica che i centri antiviolenza raccolgono ogni anno per aiutare le donne vittime di queste violenze. Tantissimi i casi gravi seguiti: a Vicenza sono oltre 500 le prese in carico da parte di volontarie e professioniste (psicologhe, medici e avvocate), mentre a Schio sono un centinaio e a Bassano ugualmente sui 100 casi l'anno. Poi vi sono anche i dati delle molestie sul posto di lavoro (altro capitolo gravissimo): secondo la Cgil ben 9 donne su 100 in Veneto hanno subito una forma di molestia sessuale dai compagni di lavoro maschi o dai superiori o datori di lavoro.
L'appello delle donne Cgil e delle associazioni che gestiscono i CEAV è strutturato in diversi punti a partire dalla richiesta che gli uomini si interroghino e ragionino maggiormente sulle violenze di genere.
Chiedono che sia cancellata a più presto la proposta di depenalizzare lo stalking. Sono convinte che la cultura del rispetto si costruisce a partire dalla scuola! Agli operatori della comunicazione e dei media chiedono che si interroghino e che si decida sul senso dell'informazione sul peso delle parole.
Vengono chiesti più fondi e risorse per i centri antiviolenza (appello alla politica) e per le case sicure e che vi siano norme centro per l'inserimento lavorativo delle donne in difficoltà .
Viene chiesto anche il potenziamento e la diffusione del servizio telefonico di pubblica utilità telefonico contro la violenza sessuale e di genere.
Alla magistratura e alle forse dell'ordine chiedono che venga prima la parola della donna in pericolo, della donna abusata, che non si sottovaluti, che non si rinvii, che si dia certezza e rapidità nelle risposte e nella protezione.
L'ashtag della giornata è #riprendiamocilaliberta .
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