Quotidiano | Categorie: Immigrazione, Fatti

Vicenza, 70 migranti in protesta davanti la caserma Sasso

Di Ferdinando Marcolin Martedi 3 Gennaio 2017 alle 15:39 | 1 commenti

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Sono circa una settantina i migranti in protesta in queste ore davanti alla caserma Sasso in contrà Santa Maria Nova a Vicenza. I profughi si sentono a disagio nei locali e lamentano la difficile convivenza per la presenza multietnica nell'Istituto Baronio di Viale Trento. Il gruppo è stato accompagnato dalle forze dell'ordine per un incontro con il viceprefetto Massimo Marchesiello.

Nicola Finco, capogruppo della Lega Nord in Consiglio Regionale del Veneto in merito alla vicenda ha commentato: "prima di protestare dovrebbero ringraziare per l'ospitalità e l'accoglienza che gli viene fornita. La misura è colma e la pazienza dei cittadini sta per finire: l'immobilismo colpevole delle istituzioni, a cominciare da quello della Prefettura, sta facendo dei danni irreparabili. Bisogna chiudere questi centri d'accoglienza ed espellere chi non ha i requisiti per rimanere sul territorio italiano." Dello stesso parere anche Matteo Celebron, segretario cittadino di Lega Nord, "non è accettabile che chi riceve vitto e alloggio gratis si permetta anche di protestare. Vengano caricati sul primo pullman e portati da dove sono venuti. La colpa di tutto questo è di chi fino ad oggi ha tollerato e favorito il business dell'immigrazione. L'unica certezza è che l'immigrazione è una macchina da soldi per i trafficanti d'uomini e per le cooperative che gestiscono il business in Italia. Vicenza in tutto questo ne è un esempio, dove cooperative e aziende, di recente costituzione, affittano o acquistano immobili per l'accoglienza dei richiedenti asilo. I buonisti che continuano a sostenere questo business - conclude Celebron - sono conniventi e colpevoli tanto quanto i trafficanti che a suon di milioni di dollari portano in Italia i migranti".


Commenti

Inviato Martedi 3 Gennaio 2017 alle 15:57

Un gruppo di questi residenti da mesi al Baronio ha pulito degnamente tutti i giorni il Viale in cui abito. Prima non era mai successo. Ma gli altri che fanno, oltre che giocare a pallone nel campo annesso all'Istituto scolastico? Lamentano la presenza di altre Etnie? Troppa multietnicità? Da non credere. Il grande Istituto ex Missioni Estere dei Saveriani con annesso LIceo Baronio, diventato Casa d'accoglienza, un Affare Privato? Amen.
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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