Vertenza De Boni, Bergamin: modo indegno di fare impresa
Venerdi 11 Maggio 2012 alle 17:47 | 0 commenti
Marina Bergamin Segretaria generale Cgil Vicenza - La vicenda dei tre lavoratori macedoni della ditta De Boni Autotrasporti srl, fatti lavorare e non pagati del titolare, Massimo Dal Maso, si porta alla luce il modo indegno con cui questo presunto imprenditore ha fatto impresa in questi anni: la prima vertenza per il mancato pagamento di spettanze di lavoro risale al 1999. La sua ‘carriera imprenditoriale' l'ha fatta così, sulle spalle di lavoratori.
Nelle nostre mani abbiamo 2 vertenze della De Boni Autotrasporti oltre a quella dei 3 macedoni, 3 della Carrozzeria Antonella, una dell'Aurora Assicurazioni. Ma queste sono quelle che conosciamo noi. Anche i lavoratori in forza sono pagati a singhiozzo! In Prefettura, per la seconda volta, c'è stata una inusuale trattativa. Ringraziamo per il risultato raggiunto sia la Prefettura che la Provincia. Il Prefetto, Dr. Fallica, vista l'impossibilità di addivenire ad un accordo con Dal Maso ed in via del tutto eccezionale, vista la situazione drammatica dei tre autisti della De Boni, si è impegnato: in concorso con la Provincia, ovvero in collaborazione con l'assessore Morena Martini, ad inserire i lavoratori nei percorsi del "Patto sociale per il lavoro"; ad anticipare una piccola somma, a titolo di solidarietà con persone che, non avendo sostegni parentali o di altro tipo, si trovano in stato di assoluta indigenza, su quanto i lavoratori percepiranno attraverso l'eventuale adesione al Patto, senza che ciò pregiudichi né i loro crediti, né quelli degli altri lavoratori con vertenze in corso; i lavoratori cessano il presidio e proseguiranno la loro vertenza per le vie legali. Da parte nostra, oltre a continuare ad esprimere vicinanza concreta ai lavoratori, abbiamo impegnato le nostre strutture per adire le vie legali. Purtroppo i tempi della giustizia sono lunghi. Cogliamo l'occasione per denunciare l'inaudita inadeguatezza di organico del Tribunale di Vicenza: 2 soli giudici del lavoro a fronte di 5 giudici, per esempio, nel Tribunale di Venezia. Auspichiamo sia rafforzato il ‘Patto sociale per il lavoro', un canale che, pur con qualche limite, ha finora dato una risposta concreta a oltre mille persone che, nel 31% dei casi, ha visto la trasformazione del tirocinio in forme di lavoro vere e proprie. Resta il tema cruciale di tantissimi lavoratori che in questi mesi stanno perdendo il lavoro e delle relative famiglie impoverite. Questo deve essere il Problema principale che deve affrontare ogni buon governo. Ci pare che in Italia non sia ancora così.
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