Veneto Stato: "Se eletti non andremo a Roma". Obiettivo regionali 2015
Venerdi 22 Febbraio 2013 alle 22:29 | 4 commenti
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La carica indipendentista di Veneto Stato protagonista di uno dei tre incontri in programma nell’ultima giornata di tavole rotonde organizzate da VicenzaPiù in vista delle ormai imminenti elezioni politiche. Il confronto sarebbe doveva essere più ampio, con l’intervento dei candidati di Centro Democratico Massimo Donadi e Marco Mirijello, che però non si sono presentati, unici tra i 14 partiti interessati dai convegni di VicenzaPiù ...
E allora via, ad illustrare idee e programma di Veneto Stato. Incalzati dal direttore di VicenzaPiù Giovanni Coviello, sono intervenuti il capolista al Senato Marco Busato e il candidato a sindaco di Vicenza Davide Lovat. Subito una comunicazione per molti scioccante, comunque già anticipata in campagna elettorale: “Se saremo eletti – spiega Busato – non andremo a Roma, perché ci dissociamo dallo Stato centralista. Inoltre rifiutiamo i rimborsi elettorali, perché ci sosteniamo unicamente con l’autofinanziamento. Il nostro obiettivo è unicamente l’indipendenza del Veneto, da raggiungere legalmente attraverso un referendum. Per questo puntiamo a compattare tutti i movimenti indipendentisti veneti e a vincere le elezioni regionali del 2015â€. Il riferimento è principalmente ad Indipendenza Veneta, nata da una scissione all’interno di Veneto Stato, “ma tra noi non ci sono problemi di natura ideologicaâ€, assicura Busato.
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Lovat, esperto di diritto ed espulso dalla Lega proprio per le sue posizioni apertamente indipendentiste, guarda già alle amministrative: “In caso di vittoria – spiega – non so se mi consentiranno di fare il sindaco, perché come primo atto rifiuterei la fascia tricolore. Come primo atto proporrei un referendum, come previsto dallo statuto, sull’indipendenza del Veneto. La Lega ha ormai abbandonato la sua missione originaria, quella dell’indipendenza, tanto più che la Padania, come soggetto culturale e politico, non esiste. A noi interessa solo il bene del Veneto, che fra l’altro non rientra nel bacino idrografico del Poâ€. Il candidato illustra poi la missione politica di Veneto Stato: “Veneto è chi il Veneto fa. Noi condanniamo il razzismo e quindi per noi la nazione veneta può essere costruita da chi risiede e vota in Veneto, indipendentemente dalla razza e dalla religione. Il centro del potere è ormai in Europa e gli Stati centrali sono troppo periferici rispetto all’Europa. Ecco perché bisogna creare delle realtà intermedie, capaci di soddisfare il bisogno di identità nato dalla spersonalizzazione dovuta alla globalizzazione. Il nostro modello è la Svizzera, dove ci sono 26 cantoni con 26 sistemi scolastici diversi e le cose vanno meglio rispetto all’Italiaâ€.
“È sbagliato continuare a contrapporre il Nord al Sud – commenta Busato -. Quando esisteva la Cecoslovacchia, la Slovacchia era la regione più povera e arretrata: grazie alla fine dell’assistenzialismo ottenuta con l’indipendenza, ha iniziato a crescere, molto di più della Repubblica Ceca, ed ora è in pieno sviluppoâ€.
“Oggi l’economia tende a soverchiare la politica – aggiunge Lovat – e si è persa la dimensione del sogno e del progetto. Veneto Stato punta proprio a questo, a ricreare un sogno, su basi storiche che si rifanno alla Repubblica di Veneziaâ€.
“La pressione fiscale in Italia è al 67%, con l’indipendenza si riuscirebbe ad abbassare subito la tassazione, recuperando il denaro che il Veneto trasferisce a Romaâ€.
Veneto Stato si prepara dunque a questa sua prima sfida elettorale, ma il vero obiettivo sono le regionali 2015. Intanto un saluto da parte di Lovat al senatore Alberto Filippi, entrato in sala per il successivo incontro: "So che stai diventando papà , tanti auguri!".
Ma sono gli stessi che hanno attaccato i manifesti sui piloni del sottopasso in zona industriale o si tratta di un altro veneto stato?
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