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Veneto in top ten per i negozi di cannabis: uno in ogni capoluogo

Di Note ufficiali Mercoledi 17 Gennaio 2018 alle 09:18 | 1 commenti

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In otto città italiane su dieci è presente un growshop, dalla Lombardia che dispone di 67 esercizi alla Capitale che conta 36 negozi distribuiti in tutta la provincia. Sono oltre 400 i negozi del cannabusiness, questo il dato censito nel 2017 da Magica Italia, la prima e unica guida italiana pubblicata dalla rivista Dolce Vita, dedicata al mondo della cannabis. Il volume, che sarà pubblicato dal mese di gennaio allegato alla rivista in 30mila copie e distribuito in edicole, negozi ed eventi, ha rilevato tutti gli esercizi legalmente riconosciuti nelle 20 regioni italiane e suddivisi per 107 capoluoghi di provincia, registrando dal 2005 una crescita pari al 300%.

Nonostante in Italia la cannabis ricreativa non sia legale, durante lo scorso anno la versione light ha fatto registrare un vero e proprio boom. Dal centinaio di punti vendita registrati nel 2005, il mercato ha subito un cambiamento complessivo e allo "sballo" si stanno sostituendo i prodotti per la coltivazione, il tessile e l'alimentare. Sospendendo tutti i possibili risvolti etici, medici e legislativi, l'economia che ruota intorno a questo mercato è ormai sotto gli occhi di tutti.

 

Quali sono, quindi, le caratteristiche rilevate da Magica Italia? Se sotto il cappello growshop rientrano tutte le tipologie di negozio, dove sono quasi sempre presenti le sostanze psicoattive legali, letteratura dedicata e relativi accessori, ma, le tipologie dei punti vendita sono ben distinte. Tra questi ci sono gli headshop (articoli per fumatori, ovvero accendini, posacenere, cartine, cilum, narghilè, bong e vaporizzatori), gli hempshop (articoli e prodotti riguardanti la canapa o derivati-realizzati con la stessa, abbigliamento, cosmetica, alimenti, libri, riviste, dvd), gli smartshop (vendita di sostanze psicoattive legali come integratori o composti di origine naturale e sintetica) e i seedshop (vendita di semi di cannabis a scopo collezionistico).

 

Al pari di USA e molti altri paesi europei, gli italiani usufruiscono dei growshop non solo per l'acquisto si sostanze psicoattive legali legate al consumo, ma, anche tutta la gamma di prodotti dedicati alla produzione che solo in parte è dedicata a scopi ricreativi. Molti, infatti, sono gli usi medici e officinali, alimentari e tessili oltre naturalmente alla ricerca di accessori o materiali informativi e culturali legati al mondo della cannabis. Il fenomeno growshop, a questo punto, non è legato al solo modo dei consumatori, ma, evidenzia come anche il mondo industriale e imprenditoriale sta inseguendo questo trend. Fondamentalmente il business si è strutturato negli anni in tre diverse forme: il negoziosingolo di proprietà, le realtà che da un singolo negozio si sono sviluppate creando un franchising più o meno articolato, e i distributori che si occupano di rifornire anche gli altri negozi potendo grandi quantità di merce trattata.

 

«I growshop non sono semplici attività commerciali. Oggi rappresentano dei punti di riferimento per gli amanti della cultura della canapa e dei veri e propri hotspot antiproibizionisti», commenta Matteo Gracis, Direttore Editoriale di Dolce Vita. «Nel 2015 l'ISTAT ha documentato oltre 4milioni di consumatori in Italia, è il momento di regolarizzare un settore che esiste ed è -di fatto- in mano alle narcomafie. Sono i negozianti a chiedere leggi precise e chiare sui prodotti da commercializzare, meno bufale e fake news sul mondo della canapa e la possibilità di lavorare senza pregiudizi. In molti paesi nel mondo l’hanno capito, auspico che anche la politica italiana sappia dare una risposta adeguata in tempi brevi». 

 

Quali sono i prodotti più richiesti e venduti negli headhop italiani? Al primo posto ci sono i semi di cannabis, che in Italia vengono commercializzati per i collezionisti. Basti pensare che tra le tre principali varietà e incroci (Sativa, Indica e Ruderalis) esistono almeno 300 varianti. Al secondo posto la cannabis light, le infiorescenze di canapa a contenuto legale di THC. Al terzo posto gli articoli per la coltivazione e il giardinaggio, dalle lampade ai fertilizzanti, dalle serre domestiche ai manuali.  

 

TABELLA REGIONALE

TOT NAZIONALE

408 esercizi

1.       Lombardia

67 esercizi

2.       Emilia Romagna

54 esercizi

3.       Lazio

42 esercizi

4.       Campania

29 esercizi

5.       Puglia

22 esercizi

6.       Piemonte

34 esercizi

7.       Sicilia

32 esercizi

8.       Toscana

31 esercizi

9.       Veneto

31 esercizi

10.   Liguria

12 esercizi

11.   Sardegna

15 esercizi

12.   Marche

8 esercizi

13.   Abruzzo

6 esercizi

14.   Calabria

6 esercizi

15.   Trentino AA

6 esercizi

16.   Umbria

6 esercizi

17.   Friuli VG

4 esercizi

18.   Basilicata

2 esercizi

19.   Molise

1 esercizi

20.   Valle d'Aosta

0 esercizi

 

  

INCREMENTO ESERCIZI PER ANNO

2005

105 esercizi

-

2007

130 esercizi

+24%

2008

152 esercizi

+17%

2009

157 esercizi

+4%

2010

139 esercizi

-11%

2012

129 esercizi

-7%

2013

147 esercizi

+15%

2014

157 esercizi

+7%

2015

205 esercizi

+31%

2016

250 esercizi

+22%

2017

317 esercizi

+27%

2018

408 esercizi 

+29%


 

TABELLA PROVINCIALE

Roma 36

Milano 28

Torino 23

Napoli 15

Bologna 11

Firenze 10

Bari 9

Catania 9

Palermo 9

Salerno 9

Vicenza 9

Forlì Cesena 8

Genova 8

Modena 8

Ravenna 8

Sassari 8

Varese 8

Bergamo 7

Lecce 6

Monza Brianza 6

Venezia 6

Verona 6

Brescia 5

Cagliari 5

Lucca 5

Pavia 5

Perugia 5

Rimini 5

Taranto 5

Caserta 4

Ferrara 4

Latina 4

Livorno 4

Padova 4

Parma 4

Piacenza 4

Pisa 4

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Commenti

Inviato Mercoledi 17 Gennaio 2018 alle 09:33

Che bello un mondo in fumo!
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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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