Veneto da gustare: il "Museo della civiltà contadina veneta" a Grancona, tra i vigneti dei colli Berici e la sopressa vicentina dop
Domenica 12 Febbraio 2017 alle 10:35 | 0 commenti
Con "Veneto da gustare" inizia una serie di escursioni in Veneto tra cultura ed enogastronomia che "battezziamo" con "Il museo della civiltà contadina veneta a Grancona, tra i vigneti dei colli Berici e la sopressa vicentina dop", un viaggio nel passato delle tradizioni vicentine per rivivere i valori e i sapori della gente veneta
L'itinerario
Nel cuore dei Colli Berici, nel piccolo comune di Grancona, si trova il museo della civiltà contadina veneta, fondato nel 1995 dall'ex primo cittadino Carlo Etelni (nel video) La prima accoglienza del Museo viene simbolicamente gestita dal capitello dell'emigrante, dedicato alla Madonna del Monte Berico, che sembra augurare ai visitatori un religioso ritorno al passato.
Prima di entrare bisogna dimenticare per un momento il mondo attuale per potersi immergere totalmente nella storia di una civiltà lontana nel tempo, ma vicina alle nostre radici. Un vissuto di lavoro, di fatica e di dolori, ma anche di gioia e speranza di una comunità , quella veneta, che ha i suoi capisaldi nelle regole e nelle tradizioni. Un mondo rurale, quello immortalato nel Museo di Grancona, in Val Liona, che conserva usanze e consuetudini della società rurale locale della prima metà del secolo scorso. Il Museo si divide in 7 sezioni che ripercorrono il ciclo della vita del territorio, in cui le necessità quotidiane di allora sono magicamente pervase da forti sentimenti familiari .
La prima area espositiva è dedicata alla filatura, la tessitura e l'allevamento del baco da seta e ricorda il lavoro delle donne, alla sera, in particolar modo, nei rigidi inverni collinari. Nella seconda sezione museale si possono ammirare i "gioielli" meccanici del tempo, utilizzati per la trebbiatura del frumento e la sgranatura del granoturco. Il Mulino ad acqua, insieme ai finimenti per gli animali e ai mezzi di trasporto, compongono la quarta sezione del Museo. A seguire aratri, seminatrici, trattori d'epoca e gli attrezzi del contadino. L'ultima sezione ospita una ricostruzione della casa e dell'ambiente familiare veneto e del contesto territoriale e sociale con la ricomposizione di botteghe e mestieri ambulanti oltre che di aule scolastiche .
Tutto sembra dipinto, agli occhi del visitatore, in un'immaginaria tela, in cui si percepiscono i sudori di una comunità semplice, radicata su solidi principi, quali la solidarietà , l'onestà e la famiglia .
I prodotti del territorio
E' in questo contesto di laboriosità , ben raccontata dal Museo di Grancona, che nasce la regina dei salumi, la sopressa vicentina dop. Si tratta di un insaccato di qualità , fortemente legato al territorio di produzione, espressione della cultura e delle tradizioni gastronomiche contadine vicentine: sin dagli anni '50 sono dedicate a questo prodotto diverse manifestazioni e feste paesane. La produzione della Sopressa, con una "p", inizia con un ‘attenta alimentazione dei suini che prevede l'utilizzo quasi esclusivo di cereali nobili. Macellazione e trasformazione avvengono in piccoli stabilimenti locali, adeguatamente controllati, che adottano un metodo di lavorazione conforme all'esperienza tradizionale. Il clima e le caratteristiche dell'aria di questa zona geografica, contornata dalle piccole Dolomiti, dai Colli Berici e dall'Altopiano di Asiago, influenzano sia le fasi di allevamento degli animali che la fase di stagionatura dell'insaccato, donandogli quel gusto e soprattutto quel profumo così tipico ed esclusivo
Come si consuma
Secondo i vicentini la sopressa è un alimento indicato per tutti i pasti della giornata. Si presta alla prima colazione, a quella di metà mattina, al pranzo sia come antipasto sia come secondo piatto, per la merenda pomeridiana, nella cena in famiglia e per il dopo cena tra amici. Insomma un piatto buono per ogni occasione, specie se accompagnato dal buon vino. La sopressa cruda, fuori pasto, esige un contorno di sottaceti, durante il pasto, appena scaldata, si accompagna volentieri ai "pisacani" in primavera, alle verze o ai "capussi sofegai" durante l'estate, alle "ravizze" in autunno, ai crauti in inverno. Con la polenta, sia fredda che calda, brustolà o da brustolare, e la sopressa, sia cruda che cotta, tutte le combinazioni sono possibili e sono gradite, secondo il gusto personale, la temperatura esterna e il momento della giornata.
La ricetta di Veneto De gustibus
Sopressa con polenta abbrustolita
Ingredienti: 8 fette di sopressa vicentina tagliata grossa, 1 noce di burro, 400 g di polenta precotta, 1/2 bicchiere di vino rosso, 300 g di insalata verde o variegata, sale e pepe
Ricavare dal panetto di polenta 8/10 fette sottili. Mettere alla fiamma una piastra di cottura e abbrustolirvi le fette di polenta.
Mentre la polenta abbrustolisce porre il burro a sciogliere in un tegame a calore moderato. Quando inizia a imbiondire adagiarvi le fette di Sopressa Vicentina, soffriggerle e sfumarle con il vino rosso.
Sistemare l'insalata di campo pulito e tagliato a pezzetti sui piatti di portata. Condire con sale e pepe.
Adagiare le fette di polenta sul radicchio e per ultimo mettere la Sopressa Vicentina con il fondo di cottura.
Bere con gusto. L'abbinamento del vino "autoctono" : il Colli berici Doc bianco
Il particolare clima mite pedemontano dei Colli e le caratteristiche del terreno conferiscono alle uve variegati ed intesi aromi provenienti dalla natura. La coltivazione della vite in questo territorio, diffusasi in epoca romana, si sviluppa all'inizio del primo millennio grazie a feudatari appassionati del nettare di Bacco. L'avvento della Repubblica Serenissima contribuisce fortemente all'implementazione della vite, come testimoniano le cantine presenti nelle progettazione delle ville palladiane. Il vino abbinato oggi con la Sopressa è il Colli Berici Bianco (lo troviamo anche in versione spumante). E' ottenuto principalmente con uva Garganega, autoctona dei Colli Berici, ha un colore giallo paglierino e un odore delicato intenso con sapore più o meno secco. Raggiunge i 10,5 gradi alcolici e viene servito ad una temperatura di 6-8 gradi centigradi, in bicchieri a forma di bouquet, per esaltarne il suo aroma.
Per info:
www.museograncona.it
http://consorzio.bevidoc.it/
https://it-it.facebook.com/sopressavicentina
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