Variati, il bello dell'umorismo
Giovedi 26 Gennaio 2012 alle 19:04 | 1 commenti
Pubblichiamo volentieri quanto inviatoci dal suo ufficio stampa a nome del Sindaco di Vicenza Achille Variati.
Al direttore del giornale on line VicenzaPiù Giovanni Coviello
e p.c. al presidente dell'Ordine dei Giornalisti del Veneto Gianluca Amadori
Chiedo l'immediata rimozione del titolo "Variati si dimette: "Non mi piacciono i quaraquaquà " pubblicato su questa pagina della testata on line da lei diretta e di rimuovere tale titolo da tutti i social network collegati alla testata, trattandosi di una notizia assolutamente falsa e priva di qualsiasi fondamento.
Al sindaco di Vicenza, p.c. al collega presidente Amadori e ai lettori
Appare evidente, a chiunque legga, l'ironia del complesso "titolo più articolo" relativo alle innumerevoli promesse fatte da Variati per essere eletto e le altrettanto innumerevoli delusioni.
E' ora che il Sindaco di Vicenza si dedichi più ai suoi doveri di primo cittadino delegando alla lettura persone che sappiano capire le notizie in sé differenziandole dalle critiche ironiche.
Non esiste la notizia in questione e quindi non si può rimuovere: ad impossibilia nemo tenetur (signor sindaco, mi scusi, questa non è un'offesa).
L'ironia noi la usiamo mentre il Variati sa solo offendere un consigliere dell'opposizione nell'espletamento del suo mandato in relazione al partito a cui appartiene.
Chi diceva omnia munda mundis?
Il direttore
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Nè ne vedo il lato divertente, onestamente. Ma l'umorismo si sa, è soggettivo. Deduco volesse essere un non tanto velato consiglio a dimettersi, "meglio tardi che mai". Eppure, a causa della troppo velata ironia, più di qualcuno ci sta cascando (e questo dovrebbe far riflettere) e ammetto che per un minuto ho strabuzzato gli occhi anch'io, nella lettura del fumoso attacco, dopo l'annuncio allarmato di un amico.
Qualche indizio c'era, ma di fronte a " Variati [...] ha preannunciato ieri sera in Consiglio comunale le sue dimissioni [...] come riporta anche il Gdv...", il dettaglio semantico dell' "irrefrenabile impeto di correttezza" passa inosservato.
Mi stupisce che di fronte una formale (e normale) richiesta di rettifica (anzi, di modifica del titolo), lei risponda rincarando la dose di sfottò, senza scrivere (nemmeno in modo sarcastico) "ci scusiamo".
Per aver riportato un virgolettato ricontestualizzandolo per un titolo sensazionalistico che trasuda evidentemente (?) ironia a palate e che sicuramente avrà portato e porterà ancora tanti click a questa testata online.
Un atteggiamento poco professionale e molto superbo, mi pare.
Cordialmente,
un "collega" non-elettore di Variati