Variati boccia il prefetto sui cortei
Mercoledi 21 Ottobre 2009 alle 19:09 | non commentabile
Comune di Vicenza
Manifestazioni e cortei: sindaco contrario alla proposta del prefetto
Il sindaco esprime il parere negativo dell'amministrazione comunale alla proposta del prefetto Piero Mattei di limitare a priori e in modo permanente le manifestazioni nel centro storico di Vicenza.
La posizione del Comune è espressa in un'articolata lettera che Achille Variati ha scritto oggi al prefetto.
In tale documento il sindaco sottolinea anche il peso di questo parere, che la stessa direttiva Maroni considera fondamentale laddove invita i prefetti a "stabilire regole d'intesa con i sindaci".
Di seguito la lettera del sindaco Achille Variati.
Vicenza, 16 ottobre 2009
Oggetto: Direttiva del sig. Ministro dell'Interno per le manifestazioni nei centri urbani e nelle aree sensibili.
con la presente sono a fornirLe il parere dell'Amministrazione Comunale di Vicenza, da Lei richiesto, in merito alla proposta elaborata in materia di limitazioni delle manifestazioni nel centro del Capoluogo, proposta che recepisce la Direttiva del Ministro dell'Interno del 26 gennaio 2009.
Proprio tale Direttiva, d'altronde, chiarisce i contorni delle azioni adottabili a livello locale. Ne richiamo la parte conclusiva:
"Ai sensi dell'articolo 1, della Legge n. 121, del 1° aprile 1981, si emana la presente direttiva generale per le pubbliche manifestazioni, con l'invito ai Prefetti a stabilire regole - d'intesa con i Sindaci - e sentito il Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, per:
1. sottrarre alcune aree alle manifestazioni;
2. prevedere, ove necessario, forme di garanzia per gli eventuali danni;
3. prevedere altre indicazioni per lo svolgimento delle manifestazioni.
Tali determinazioni (da condividere il più possibile con le forze politiche e sociali) troveranno forma in un apposito provvedimento del Prefetto, inizialmente anche in forma sperimentale".
L'obiettivo che questa Amministrazione si era dato era quello di verificare preliminarmente l'esistenza di una larga intesa, sulla materia considerata e sulla specifica proposta presentata, tra le forze politiche rappresentate in Consiglio Comunale.
Sentita la Conferenza dei Capigruppo, riporto che tale intesa non è stata raggiunta: la maggioranza dei Gruppi consiliari, che rappresenta un'ampia maggioranza dei Consiglieri Comunali, considerate le manifestazioni che si sono fin qui svolte a Vicenza, non ravvisa per la città la necessità dell'esclusione a priori e in via continuativa - in centro storico - di luoghi ove tenere manifestazioni statiche o cortei.
Le esperienze passate hanno stabilito, del resto nel rispetto delle norme del TULPS, anche un'ormai consolidata prassi di preventivo dialogo con il Questore al fine di consentirgli di valutare caso per caso prescrizioni e divieti a tutela della sicurezza pubblica o del patrimonio storico-artistico.
Sempre sono stati tutelati siti quali l'ospedale o altri luoghi di cura e di culto o la stessa stazione ferroviaria, al fine di non causare disagi alle regolari esigenze di soccorso e cura o di esercizio del culto o di mobilità pubblica.
Lo stesso Corso Palladio è stato più volte escluso, per volontà degli stessi organizzatori, da manifestazioni in particolari orari coincidenti con l'apertura delle attività commerciali, onde ridurre l'impatto delle manifestazioni sulle imprese.
La stessa direttiva del Ministro dell'Interno pone l'obiettivo di creare delle limitazioni in "aree nelle quali siano stati collocati obiettivi critici" in particolare "quando ci siano state precedenti manifestazioni, con stesso oggetto e organizzazione, che abbiano turbato l'ordine e la sicurezza pubblica".
Ritengo inoltre che sia altamente opportuno tenere nel debito conto le preoccupazioni, espresse da più parti, circa l'impatto che un tale provvedimento avrebbe sul tessuto sociale di una città di cui Lei stesso, Eccellenza, ha recentemente definito "non preoccupante" la situazione dell'ordine pubblico. In particolare credo siano rilevanti due possibili ripercussioni: la percezione di una limitazione non trascurabile, tanto più perché permanente, dei diritti sanciti costituzionalmente; l'impressione di una crescente "emergenzialità " della situazione sociale vicentina, che non sembra trovare giustificazione nella cronaca degli ultimi mesi.
Sentita la Conferenza dei Capigruppo, letta la Direttiva del Ministro, letti gli esiti delle consultazioni da Lei svolte con gli esponenti delle organizzazioni sindacali e di categorie e i rappresentanti dei partiti e movimenti politici, l'Amministrazione che rappresento non ritiene quindi di dare parere positivo a una intesa mirata ad escludere a priori e in via permanente luoghi della città per manifestazioni statiche o dinamiche, fatta salva la prassi consolidata di tutela dell'ospedale, di luoghi di cura e di culto durante lo svolgimento delle cerimonie religiose, della stazione ferroviaria e degli autobus per la mobilità pubblica. Tutti casi, quelli citati, in cui la possibilità di limitazioni è già nelle prerogative che le norme acquisite attribuiscono al Questore.
Ritengo peraltro che una positiva azione di tutela del centro urbano, in particolare di Corso Palladio e di altre vie del centro storico caratterizzate dalla presenza di patrimonio artistico, storico e monumentale e da una significativa densità di attività commerciali e artigianali, possa venire attraverso una politica del dialogo atta a concordare di volta in volta con gli organizzatori delle manifestazioni percorsi alternativi a Corso Palladio, quali quelli indicati nella nota del Questore.
L'obiettivo di evitare la sovrapposizione tra cortei in centro storico e apertura dei negozi dovrebbe, a mio avviso, essere raggiunto tramite intese, e arrivare a produrre specifiche ordinanze solo nel caso di futuri ripetuti fallimenti di tale politica del dialogo e della concertazione.
Per quanto concerne forme di garanzia nei confronti di azioni di danneggiamento conseguenti a manifestazioni nei confronti del patrimonio urbano, codesta amministrazione sta studiando la possibilità di stipulare una polizza assicurativa con una clausola che permetta al Comune di rivalersi nei confronti di soggetti responsabili individuati o degli stessi organizzatori in caso di loro negligenza o responsabilità .
Achille Variati