Valdastico Sud e lo scempio sull'ambiente
Venerdi 18 Marzo 2011 alle 19:12 | 0 commenti
Irene Rui, Guido Zentile, Prc, FdS - Dopo i problemi causati dall'esondazione del novembre dello scorso anno, che ha interessato in modo importante anche il basso vicentino e la bassa padovana, si apprende dai media che per far passare il tracciato della Valdastico Sud si devierà l'alveo di un fiume: il Liona. Il male minore per tutelare le ville palladiane e mantenere integro il cono di visuale e tale da soddisfare le richieste dell'Unesco per quanto riguarda la tutela di Villa Saraceno a Finale di Agugliaro.
Il compito dell'Unesco non è solo di tutelare Villa Saraceno, ma anche di tutta la campagna qui interessata, e il Palladio ci fa memoria. Quanto poi costerà quest'opera così impattante, da modificare l'aspetto idrogeologico, ambientale e paesaggistico di una delle zone più rappresentative delle provincie di Vicenza e Padova?
Quanto dovremmo pagare per un'autostrada inutile e doppia visto la presenza della Transpolesana, per un'autostrada voluta dai soliti immobiliaristi in quota alla Da Lago, usurpando la volontà della cittadinanza e il parere di esperti che giudicano l'opera dannosa per l'equilibrio geologico della zona?
Un'opera che consta di due ponti (uno di 500ml alto 43mt sul Bacchiglione e l'altro sul Bisatto) tre gallerie (una che sottopassa la strada Rampezzana a Lovolo, lunga 132 ml e profonda 6,5mt, l'altra a Noventa località Saline di 370 ml. E la terza che sottopassa il fiume Liona di 350 ml, fiume che dovrebbe essere deviato), viadotti come quello che da Torri di Quartesolo va a Longare, svincoli che mangiano la campagna, solo per collegarsi a nuove zone artigianali o industriali. Cosa ne rimane della campagna del basso vicentino, del contesto delle ville venete. Nulla purtroppo, tutto è snaturato per far posto all'ingordigia imprenditoriale.
Non ci sono compensazioni per un tale scempio. E' sciocco chi pensa che spostare e ricreare nuove zone naturalistiche in sostituzione di quelle cementificate, sia la stessa cosa. Quando un equilibrio è interrotto, questo ci impiega decenni - sempre che ci riesca - a ricostituirsi. I fiumi, la flora, la fauna, non sono oggetti che si possono spostare da un posto all'altro, ma soggetti viventi. L'equilibrio di quel corridoio tra i Berici e gli Euganei è stato interrotto con gravi danni ambientali e difficilmente riuscirà a ricostituirsi. Ciò non ha importanza, poiché gli amministratori del Basso Vicentino, sono soddisfatti. Hanno ricevuto in cambio, parchi, piste ciclabili, campi da calcio ecc. Tutto questo costruito accanto a Ville Palladiane che perdendo il loro contesto vengono mutilate. Ci sono poi le zone industriali o artigianali che permettono con gli oneri di urbanizzazione di fare cassa, è per questo che la Valdastico Sud è conosciuta anche come la grande biscia.
Dei "paroni a casa nostra" come la Da Lago e compagnia, che si ergono paladini dell'ambiente e che poi svendono il territorio in deroga agli aspetti ambientali, naturalistici, paesaggistici, storici e via dicendo, il popolo vicentino non ne ha bisogno.
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