Valdastico nord: continuano le proteste contro il prolungamento dell'autostrada
Lunedi 25 Marzo 2013 alle 12:00 | 2 commenti
Sabato mattina un nutrito gruppo di cittadini della valle dell'Astico ha sfilato per contestare il pianificato prolungamento dell'autostrada A31. La manifestazione si unisce alle numerose proteste dei mesi scorsi, oltre alle diatribe emerse in sede istituzionale, e riaccende gli interrogativi sull'utilità e la fattibilità dell'opera di prolungamento dell'autostrada Valdastico.
Uno slow mob contro il prolungamento dell'autostrada A31 Valdastico Nord è andato in scena lo scorso sabato mattina la valle dell'Astico per sensibilizzare l'opinione pubblica. La manifestazione, che ha riscosso notevole successo, ha rappresentato il culmine dell'attività di protesta contro l'approvazione e la realizzazione dell'opera di prolungamento dell' A31. Attività che negli scorsi mesi si è articolata in ricorsi al Tar, petizioni, lettere e coinvolgimento di politici e amministratori, incontri pubblici oltre ai semplici, ma significativi, striscioni "No Valdastico Nord" appesi fuori dalle case di molti abitanti della zona. Contrasti che si uniscono a quelli, più noti, già avvenuti nel corso degli ultimi 3 anni all'interno delle sedi istituzionali. Fin dall'origine, infatti, il progetto di prolungamento dell' A31 ha suscitato il malcontento in molti soggetti.
Tutto ebbe inizio il 12 febbraio 2010 quando Attilio Schneck, presidente della Provincia di Vicenza (nonché dell'autostrada Brescia-Padova) annunciò di aver dato corso ad un bando europeo per la progettazione del tronco nord dell'autostrada da Piovene Rocchette all'Autobrennero. L'innesto della Valdastico fu inizialmente previsto presso il comune di Besenello, a nord di Rovereto e sud di Trento. La provincia autonoma di Trento si oppose però da subito all'intera opera sostenendo che il completamento avrebbe portato all'aggravamento dei problemi di traffico dell'autostrada A22 e della viabilità esterna senza risolvere i problemi della SS47 della Valsugana. Una sentenza della Corte Costituzionale del 21 febbraio 2011 ribadì che qualsiasi opera, atto o progetto dell'arteria non potesse essere realizzato senza la preventiva intesa con la provincia autonoma di Trento. In tale frangente il presidente dell'Autostrada Brescia-Padova, Attilio Schneck, espletò la volontà di far approvare entro il 2013 il progetto definitivo dell'intera Valdastico nord ma che i lavori sarebbero cominciati solo nel tratto veneto, fino al casello di Lastebasse (in un secondo momento si sarebbe deciso di proseguire verso l'Autostrada del Brennero come da progetto o se interconnettersi alla Statale Valsugana presso Levico). L'8 agosto 2012 la Regione Veneto approvò, dunque, in via definitiva i lavori sulla Valdastico Nord, incurante dei ricorsi di Trento e lo scorso 18 marzo il Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica approva l'avvio dei lavori di prosecuzione da Piovene Rocchette sino ai confini col Trentino (comune di Valdastico).Â
Proprio all'indomani dell'approvazione da parte del Cipe del tracciato della A31 fino a Lastebasse, il comitato No Valdastico Nord e il Gruppo sportivo ricreativo di Casale di Cogollo del Cengio non si sono persi d'animo e hanno quindi deciso di rilanciare con maggior vigore la protesta contro un'opera considerata inutile, anzi dannosa come dichiarano gli organizzatori Priante e Dall’Osto: "La forzatura da parte del Cipe dimostra che questa autostrada, la più inutile d'Italia, per qualcuno va fatta a tutti i costi: anche se c'è il no di Trento, anche se l'Ue non lo considera un tratto strategico, anche se sbuca in mezzo a un bosco a Lastebasse, anche se sventra la stretta valle dell'Astico con viadotti e un tunnel a doppia canna che sarà il secondo più lungo d'Europa, anche se solo per illuminarla servirà energia pari a quella necessaria per una piccola città , anche se percorrerla costerà agli utenti un occhio della testa. Tutto purchè venga garantito il rinnovo della concessione alla Società Autostrada Brescia-Padova in scadenza il prossimo 30 giugno. Noi ci opponiamo a questo modo di gestire il territorio sulla testa di chi ci abita e ci lavora - spiegano -: non siamo quelli del lume a candela, semmai sono la Serenissima e il Cipe ad esser fermi al trasporto su gomma, quando entro 20 anni i trasporti verso le Alpi dovranno andare su ferrovia".
Un corteo lungo un chilometro formato da auto, moto, trattori, quad, furgoni e camion ha percorso la statale e le vie interne dei paesi della vallata ad una media di 40-50 chilometri orari, senza comunque compromettere la sicurezza della circolazione stradale.
Richiamate dai clacson, numerose sono state le persone così accorse in strada a Cogollo, Seghe, Velo d'Astico, Arsiero, Barcarola, Pedescala, San Pietro, Ponte Maso, Casotto, Ponte Posta, Scalzeri, Carotte e Lastebasse: "Sapevamo di poter contare su una quarantina di veicoli – dichiarano Renzo Priante del comitato No Valdastico Nord e Giuliano Dall’Osto del Gruppo Casale -, ma non avremmo mai scommesso su una tale partecipazione, anche perchè abbiamo preso la decisione di organizzare lo slow mob appena giovedì mattina. Il risultato ci incoraggia quindi a continuare l'attività di sensibilizzazione dell'opinione pubblica in merito ad un’opera utile solo alla Società Autostrada Brescia-Padova, che altrimenti non si vedrebbe rinnovata la concessione. Per soddisfare gli interessi economici di pochi privati, quindi, si dà il via ad uno scempio ambientale di una delle valli più belle della regioneâ€.
La decisione di passare ad azioni in grado di richiamare l'attenzione è stata presa dai due comitati in seguito alla recente approvazione da parte del Cipe del tracciato della A31 fino a Lastebasse: “Per fare una strada da Vicenza a Trento – sottolineano Priante e Dall’Osto -, Vicenza e Trento dovrebbero essere d'accordo.  Non è così quando si tratta di una società privata, la A4 Holding che possiede l'autostrada Brescia-Padova. Forte dei suoi appoggi nei ministeri, la A4 Holding parte lancia in resta per imporre la sua strada a pagamento alla Provincia di Trento e alla Valle dell'Astico, beneficiando del duplice ruolo di  Schneck, a un tempo presidente della società Autostrade Bs-Pd e di presidente della Provincia di Vicenza (ora commissario). Uno strano iter ha portato a una valutazione d'impatto ambientale regionale nascosta ai sindaci, ad autorizzazioni parziali, ad osservazioni non considerate dalla commissione Via, a tracciati cambiati in corso e mai mostrati ufficialmente ad amministratori e cittadini. Infine il risultato più assurdo: un'autostrada che per 900 milioni di euro collega trionfalmente Piovene (8.800 abitanti) con Lastebasse (200 abitanti). Un capolavoro di inutilità , che distruggerà aziende agricole in cambio di ridottissimi transiti".Â
Le dure parole degli organizzatori della manifestazione fanno eco al malcontento comune che, ancora una volta, testimonia l'abissale distanza tra cittadini ed amministrazione. Il paradosso sta nel fatto che mentre le istituzioni e le personalità politiche venete si battono da mesi per ottenere il via libera al costosissimo progetto, questi sforzi non trovano il plauso della popolazione ma, al contrario, vengono osteggiati da coloro che teoricamente dovrebbero beneficiare di queste implementazioni infrastrutturali.
Credo che questo, in generale, sia un buon momento perchè tutti prendano consapevolezza. E per agire in maniera responsabile.
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