Usb e Ulss 6: Come dirottare soldi pubblici pro privato, la spending review all'incontrario
Giovedi 14 Giugno 2012 alle 22:35 | 0 commenti
 
				
		
		Bonifacio Dal Bianco, Federico Martelletto Unione Sindacale di Base  -  •      Appalto Cartelle Cliniche e segreterie di reparto; •      estensione esternalizzazione trasporti interni SUEM; •      affidamenti ai privati della gestione amministrativa del servizio protesi e ausili S. Felice (nella foto Martelletto).
 La comunicazione ufficiale è avvenuta nel consueto incontro mensile RSU-OO.SS.-Amministrazione di qualche giorno fa. L'ULSS 6 intende appaltare una serie di attività la cui parte preponderante interessa le segreterie di reparto che per dimensioni necessita di una gara europea (scatta sopra i 200.000 €).		
I motivi addotti dell'amministrazione a sostegno di questa scelta stanno  nella mancata autorizzazione della regione a copertura del turn-over  degli amministrativi, il vincolo numerico e di spesa per il personale  entro quanto sostenuto al 31 dicembre 2006 e il superamento dei  "contratti di somministrazione" (ce ne sono attualmente 26 in ULSS 6 e  costano circa 850.000 €/anno).
Noi contestiamo questa scelta che riteniamo quantomeno azzardata.
-  Siamo senza uno straccio di graduatoria per amministrativi in quanto  gli ultimi concorsi svolti, con centinaia di domande, sono stati una  mattanza e condotti con esiti disastrosi, visto che solo pochi candidati  sono arrivati a concludere positivamente le prove; si metta quindi in  cantiere qualche concorso da cui si possa attingere per le proprie  necessità anche nei prossimi mesi/anni.
- Si sta introducendo in ULSS  6 il nuovo sistema per digitalizzare le Cartelle Cliniche (ospedale  senza carta viene chiamato), un sistema dal costo di 8 milioni €, che  dovrebbe portare a dei benefici proprio alle segreterie di reparto,  possibile che all'introduzione di questo sistema coincida anche  l'appalto delle Cartelle Cliniche raddoppiando la spesa?
- I  trasporti interni del SUEM sono carenti di 1 OSS, non ci sembra un  motivo sufficiente per esternalizzare anche il lavoro degli altri 5 OSS  dipendenti. In questo caso c'è l'autorizzazione della regione al  turn-over e c'è pure una graduatoria valida da scorrere quindi, non  essendoci ostacoli, la si utilizzi.
Gli appalti, lo sanno ormai  tutti, costano più della gestione in proprio, rappresentano oltretutto  spese incomprimibili anzi, sono soggette a rivalutazioni periodiche in  base ai dati ISTAT; questo, in un periodo di tagli ai finanziamenti e di  riduzione dei trasferimenti, si trasforma in un taglio in altri  settori, quello dei servizi ai cittadini.
Gli appalti, inoltre, hanno  un "capitolato" che stabilisce i confini entro cui si svolge  l'attività, uscire da quei confini, con un'estensione di appalto,  significa pagare in aggiunta rispetto a quanto pattuito, non come  succede adesso che è la segretaria che si fa carico di nuove e ulteriori  incombenze senza costi aggiuntivi per l'azienda.
Il rispetto del  "vincolo di spesa per il personale" sembra sia un totem in azienda, come  se rispettarlo risolvesse il problema del passivo di bilancio (quasi 20  milioni nel 2011); in realtà, se tolgo costi alla spesa del personale e  li trasferisco in un altro capitolo di spesa, il risultato finale mi da  sempre un passivo, appesantito ulteriormente, ma questo sembra non sia  un problema per i nostri amministratori.
Le segretarie infine, da  decenni tengono in piedi reparti interi con dedizione e passione,  sopperendo spesso a carenze organizzative grazie all'esperienza maturata  e ad una professionalità che nel corso degli anni si è affinata  adattandosi a nuovi sistemi di gestione e a nuove competenze; tutto  questo senza avere mai avuto apprezzamenti o incentivazioni.
Noi  riteniamo sia da premiare e non da sopprimere quanto costruito in anni  di servizio, non si può gettare alle ortiche e distruggere un capitale  umano e professionale con un colpo di spugna.
Che senso ha, o a che  logica risponde, lo spostamento forzato di dipendenti che conoscono  perfettamente il loro lavoro, è ben integrato, per metterli a svolgere  competenze nuove e sostituirlo con personale che non conosce il lavoro.
La formazione, l'affiancamento, l'inserimento, il rodaggio hanno costi economici e di tempo elevati che si aggiungono al resto.
In  conclusione, proprio utilizzando i criteri del buon padre di famiglia  che dovrebbero guidare l'attività dei nostri amministratori, riteniamo  che quanto comunicato debba essere riconsiderato e ridimensionato  tenendo conto della convenienza economica, delle necessità  organizzative, del patrimonio che si rischia di perdere per sempre.
Nostro  compito come sindacato, assieme ai lavoratori, è quello di evitare di  buttar via dei soldi, di salvaguardare il servizio pubblico  nell'interesse dei pazienti, di pretendere il rispetto delle lavoratrici  e dei lavoratori che in questi anni si sono spesi per il buon  funzionamento dei servizi.
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